Ponte Morandi, Mion: "Da una riunione del 2010 emerse che era a rischio crollo"
"Chiesi se ci fosse qualcuno che certificasse la sicurezza e Riccardo Mollo mi rispose 'ce la autocertifichiamo'. Non ho fatto nulla, ed è il mio grande rammarico".
(Prima Pagina News)
Lunedì 22 Maggio 2023
Genova - 22 mag 2023 (Prima Pagina News)
"Chiesi se ci fosse qualcuno che certificasse la sicurezza e Riccardo Mollo mi rispose 'ce la autocertifichiamo'. Non ho fatto nulla, ed è il mio grande rammarico".
Nel corso di una riunione svoltasi nel 2010, otto anni prima della tragedia, "emerse che il ponte aveva un difetto originario di progettazione e che era a rischio crollo.

Chiesi se ci fosse qualcuno che certificasse la sicurezza e Riccardo Mollo mi rispose 'ce la autocertifichiamo'. Non dissi nulla e mi preoccupai. Era semplice: o si chiudeva o te lo certificava un esterno. Non ho fatto nulla, ed è il mio grande rammarico".

Così Gianni Mion, ex ad della holding Benetton Edizioni ed ex membro dei CdA di Aspi e Atlantia, nel corso del processo odierno sul crollo del Ponte Morandi a Genova.

Alla riunione avevano preso parte l'ad di Aspi Giovanni Castellucci, il dg Riccardo Mollo, Gilberto Benetton, i membri del collegio sindacale del Gruppo Atlantia e, secondo quanto ha ricordato Mion, anche dirigenti e tecnici di Spea.

In seguito alla dichiarazione, l'avvocato Giorgio Perroni, difensore di Riccardo Rigacci, ex direttore del Primo Tronco di Aspi indagato con altre 58 persone, ha avanzato la richiesta di sospensione dell'esame nei confronti di Mion, e ha anche chiesto di inserire quest'ultimo nel registro degli indagati.

L'esame è proseguito, e i giudici hanno fatto sapere che si riservano di decidere in merito a quanto chiesto dall'avvocato.

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