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"Penso che i cittadini vedono che non ci stiamo risparmiando e che quello che facciamo lo facciamo guardando all’interesse della nazione e non dei nostri partiti".
"Penso che i cittadini vedono che non ci stiamo risparmiando e che quello che facciamo lo facciamo guardando all’interesse della nazione e non dei nostri partiti".
“Nel centrosinistra mancano due giorni alla fine della campagna elettorale e ancora non si sono visti insieme. In quel caso non parliamo di una grande comunanza di valori, e dalle dichiarazioni sembra che si vergognino anche di farsi vedere insieme. Si uniscono solo per andare contro di noi. Ora pare che si siano dati appuntamento domani per un presidio, non sia mai che chiamino la gente. Se uno ascolta i talk o legge i giornaloni sembra che siano fortissimi, ma per sapere la verità devi stare tra la gente”.
Così la premier, Giorgia Meloni, a Perugia per un'iniziativa elettorale del centrodestra in sostegno della candidata alla Presidenza della Regione Umbria, Donatella Tesei.
“La mia pazienza non ha limiti, la mia resistenza non ha limiti, l’unico limite è il consenso dei cittadini, noi non resteremo al governo senza il consenso dei cittadini, come hanno fatto altri. Ma se abbiamo il consenso dei cittadini non c’è niente che possa farci mollare”, ha proseguito Meloni.
“Non accadeva da più di dieci anni, che un governo in carica da oltre due anni avesse più consenso di quando si è insediato. Penso che i cittadini vedono che non ci stiamo risparmiando e che quello che facciamo lo facciamo guardando all’interesse della nazione e non dei nostri partiti”.
“L’Italia torna a stupire. Questa nazione ha bisogno di tornare a credere in se stessa” e “può farsi rincorrere anziché rincorrere gli altri. La sinistra getta sempre fango sull’avversario, preconizzava ogni possibile scenario catastrofico, anche le cavallette, la tempesta finanziaria. Hanno sperato che l’Italia affondasse con questo governo per punire gli italiani che non hanno votato per loro. Loro preferirebbero governare un cumulo di macerie piuttosto che restare all’opposizione in un’Italia ricca e prospera”.
“Non voglio nessuno scontro con nessuno, ma devo poter fare il mio lavoro. Continueremo a fare quello che gli italiani che ci hanno chiesto di fare. Continuo a considerare irragionevoli alcune decisioni di una parte della magistratura, che rischiano di precludere ogni possibilità di controllare le frontiere”, ha continuato la premier, riferendosi alla mancata convalida del trattenimento di alcuni migranti nel Cpr di Gjader, in Albania. “A me non interessa lo scontro con la magistratura. Ho iniziato a fare politica” dopo l'uccisione di Paolo Borsellino da parte della mafia, “io ho quest’idea della magistratura”, ha detto ancora Meloni.
“Ci serve ancora una volta una mano da parte vostra, e chissà che l’Umbria non sia la 12esima vittoria su 13 da quando il governo ha iniziato il suo lavoro. Però i rossi hanno vinto negli Usa, quindi lì gli è andata bene. Ah no, neanche lì“.
“Io non mi faccio intimidire, non ho mai avuto paura neanche quando andavo a scuola e c’erano le Brigate Rosse, figuriamoci se mi faccio intimidire da un professore. Ma la cosa grave è che un professore mi additi come bersaglio da colpire perché mi accusa di essere corresponsabile del genocidio di Gaza. Altro che complici del genocidio, noi sempre con grande convinzione, abbiamo dato vita al progetto Food for Gaza, abbiamo curato feriti nel nostro Paese, altro che complici”, ha dichiarato il Vicepremier e Ministro degli Esteri Antonio Tajani, in riferimento alla lettera minatoria ricevuta stamani e ai post contro di lui da parte di Alessandro Orsini.
“L’Umbria che vogliamo lasciare ai nostri figli è quella in cui l’italiano si senta ospite a casa sua? Chiedere che la magistratura rispetti le scelte del Parlamento e del governo non è uno scontro fra poteri. Mentre tutti i Paesi giustamente rimpatriano delinquenti e clandestini. Conto che ogni giudice ci permetta di fare quello che è normale fare”, ha detto il Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini.
“Noi abbiamo l’unico sindacato che protesta contro la manovra che aumenta gli stipendi e contro un’infrastruttura”, il Ponte sullo Stretto, “che porta centinaia di migliaia di posti di lavoro agli operai”, ha proseguito. “Quelli che dicono che gli italiani sono razzisti sono ignoranti o in malafede. Ma un conto è accogliere, un conto è cambiare il modo di vivere in casa nostra”, ha continuato.
“C’è il festival dei vip radical chic che lasciano X. Penso che il popolo se ne farà una ragione e andrà a dormire lo stesso stanotte anche se Elio e le Storie tese e Guccini non saranno più sui social”, ha proseguito. “Questi cinque anni con Donatella Tesei hanno svelato agli umbri, dopo 70 anni, che lavori se sei bravo anche senza la tessera del Pd e della Cgil in tasca”, ha continuato Salvini.