Ritrovato un antico volume sottratto dall’Archivio Apostolico Vaticano

Stamani la cerimonia di restituzione.

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Martedì 11 Novembre 2025
Roma - 11 nov 2025 (Prima Pagina News)

Stamani la cerimonia di restituzione.

Questa mattina, presso la sede della Città del Vaticano, nella magnifica Sala della Meridiana ubicata all’interno della “Torre di Venti”, si è svolta una cerimonia per la restituzione a cura del Comandante dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, Generale di Brigata Antonio Petti, di un libro del XIX secolo, intitolato “Forma a summo pontifice servanda in dandis titulis et diaconiis novis cardinalibus”, bene archivistico illecitamente sottratto dall’Archivio storico dei Cerimonieri Pontifici in un periodo antecedente gli anni ’80 e recuperato a seguito di indagini condotte dal Reparto Operativo dei Carabinieri TPC.

La “forma”, a cui il testo fa riferimento, riguardava le regole da osservare a cura del Sommo Pontefice per la concessione di titoli e diaconie ai nuovi cardinali attraverso la promulgazione di un decreto pontificio.

L’evento celebrativo è stato presieduto dal Capo Cerimoniale Vaticano e Maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, l’Arcivescovo cattolico Diego Giovanni Ravelli, alla presenza altresì dell’Ordinario Militare per l’Italia, l’Arcivescovo Gian Franco Saba, e del Prefetto dell'Archivio Apostolico vaticano, Padre Rocco Ronzani. Tra le Autorità civili il Procuratore Aggiunto di Roma, Dott. Giovanni Conzo.

Le indagini, condotte dai Carabinieri TPC sotto la direzione della Procura di Roma, hanno permesso di accertare come nel maggio scorso un antiquario di settore aveva richiesto un attestato di libera circolazione all’ “Ufficio Esportazione oggetti d’antichità e d’arte” della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma per un volume composto da 48 pagine, databile al XIX secolo, con al centro delle due copertine lo stemma papale di Papa Gregorio XVI.

L’opera veniva immediatamente segnalata dalla citata Soprintendenza all’Archivio Apostolico Vaticano che ne dichiarava l’appartenenza certa e indubbia all’Archivio storico dei Cerimonieri Pontifici. Il meticoloso studio condotto sul tomo ha dimostrato che il prezioso libro, oltre che per i suoi caratteri estrinseci, era riconoscibile anche per la presenza di una precisa segnatura archivistica dorata sul frontespizio “F. 71.”.

Gli accertamenti eseguiti dai Carabinieri TPC hanno rivelato come il trafugamento del prezioso libro fosse avvenuto prima del 1980. Infatti, il detentore del volume, convocato presso gli Uffici di Reparto Operativo TPC per essere sentito come persona in grado di riferire circostanze utili alle indagini, dichiarava che l’opera era nella sua disponibilità dagli inizi degli anni ‘80 in quanto faceva parte della collezione personale del padre, appassionato e collezionista di libri antichi.

Nella circostanza il figlio consegnava anche la copia di un opuscolo a dimostrazione che l’antico volume era stato esposto nel 1988 in una esposizione in Albano (RM) dedicata al tema sulla “Rilegatura d’Arte Antica Pontificia”.

Il possessore, avuto contezza della provenienza furtiva del bene e mostrando fin da subito ampia collaborazione alle attività investigative dei Carabinieri TPC, ha espressamente rinunciato al possesso del bene, dichiarando formalmente la volontà di restituirlo all’avente diritto qualora riconosciuto appartenente allo Stato Città del Vaticano.

Il bene veniva, pertanto, acquisito dai Carabinieri TPC e posto in visione al Dott. Luca Carboni, archivista e docente della Scuola Vaticana, già Segretario Generale presso l’Archivio Apostolico Vaticano, il quale dichiarava con assoluta certezza l’appartenenza dell’opera allo Stato Pontificio.

Anche il Prefetto dell’Archivio Apostolico del Vaticano, Padre Rocco Ronzani, confermava la provenienza dell’opera dagli ambienti dell’Archivio storico dei Cerimonieri Pontifici, tale che ne richiedeva formalmente la restituzione all’Ente di pertinenza, ai sensi dell’art. 9 della Legge sugli Archivi della Santa Sede, nota con il nome di “La cura Vigilantissima” datata 21.03.2005, attraverso la quale Papa Giovanni Paolo II, nelle sue lettere apostoliche, evidenziava la profonda attenzione dei Romani Pontefici nel conservare e tramandare alle future generazioni la memoria del Pontificato e dell'opera della Santa Sede, specie per ciò che riguarda i beni archivistici della Sede Apostolica.

In considerazione del tempo decorso dal periodo del trafugamento dell’antica opera, accertata altresì la buona fede del detentore che mostrava piena disponibilità alla restituzione del libro allo Stato Vaticano, i Carabinieri TPC informavano prontamente la Procura di Roma, che concedeva nulla osta alla restituzione del bene all’avente diritto, senza alcun deferimento di natura penale nei confronti del cittadino.


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