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All’Art Gallery di Borgo Pio,a Roma, una mostra evento ricorda la figura e il percorso artistico di Marco Calcagni “pittore sui generis” e protagonista della storia della pittura romana di questi anni.
All’Art Gallery di Borgo Pio,a Roma, una mostra evento ricorda la figura e il percorso artistico di Marco Calcagni “pittore sui generis” e protagonista della storia della pittura romana di questi anni.
A raccontare la magia di questo artista, romano dalla testa ai piedi, e che dopo la sua morte (2015) ha lasciato un patrimonio di dipinti e di opere di grande fascino e di grande carisma artistico, è uno dei massimi esperti italiani di patrimoni d'arte, il generale dei carabinieri Roberto Riccardi, per anni Responsabile del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale al Ministero della Cultura, e che oggi al Comando Generale dell’Arma si occupa di innovazione.
“A Pablo Picasso -scrive Roberto Riccardi nella presentazione che fa dell’artista sul catalogo diffuso l’altra sera a Via degli Ombrellari - è servita “una vita intera per imparare a dipingere come un bambino”. E in questa rassegna di opere mature, talmente varia da assomigliare più a una collettiva che a un’esposizione personale e antologica, qual è di fatto e come si legge nella locandina, l’artista Marco Calcagni dimostra di aver appreso a puntino la lezione del grande maestro andaluso”.
L’alto ufficiale dell’Arma dei carabinieri, da studioso attentissimo alle dinamiche artistiche di questi anni e da osservatore rigoroso del mondo che circonda le mille gallerie d’arte di tutta Italia, spiega che “ Dopo anni trascorsi a rappresentare soggetti precisi, in un ambito figurativo che è figlio della grande tradizione italiana e non solo, Marco Calcagni ha liberato le sue tele da ogni pregiudizio estetico e vincolo formale, giungendo a offrirci un campionario difficile da catalogare, eppure tanto coerente nella sua continua evoluzione da tracciare un percorso pittorico definito e avvincente”.
Come dire? “Sperimentazione e ricerca sono le parole d’ordine dei dipinti che vi invito ad ammirare in queste pagine e negli spazi della prestigiosa galleria Borgo Pio di via degli Ombrellari 2, nel cuore della Capitale. Una mostra che, memore delle atmosfere e del clima capitolino, ha luogo in sincrono con le ottobrate, quasi che il desiderio di perfezione ispirato dalle Muse si estendesse alle brezze autunnali e ai cieli rosso fuoco dei tramonti della Città Eterna”.
E qui Roberto Riccardi riscopre la magia delle parole per raccontare la bellezza di queste opere: “Se è vero che l’arte è un ascensore per l’anima, e sa elevarla al di sopra delle miserie umane, essa va difesa con forza da ogni minaccia. In primo luogo, dall’oblio, che incombe su tutti e in special modo su chi, come Marco Calcagni, non ha ceduto in alcuna misura al fascino del successo. Nella sua produzione non si registrano carezze ai gusti correnti fra il pubblico, nessuna concessione alle istanze commerciali di chi vede nella creatività una fonte di guadagno come tante”.
Doveva conoscerlo profondamente bene Roberto Riccardi l’artista a cui oggi l’alto ufficiale dell’Arma dedica alcune delle sue recensioni più belle: “Qualcuno ha scritto che si muore due volte: la prima quando spiriamo, la seconda quando scompare dalla terra il nostro ricordo. Per me che compilo questa pur breve presentazione, per chi la leggerà e scorrerà il catalogo, per chi ha organizzato o allestito il vernissage e per chi vorrà smarrire il proprio sguardo nelle sale di una galleria a due passi da San Pietro, fra le tecniche miste di Marco Calcagni, la sua seconda volta si allontanerà fino a sparire dall’orizzonte. Resterà per sempre nei nostri occhi una scintilla, un frammento d’infinito, una traccia dell’incanto generatore che ci ha voluti testimoni. Di un’esistenza vissuta intensamente fino a nove anni fa, votata ad aggiungere bellezza al mondo, torneranno le passioni e i sogni, le emozioni e la voglia di lasciare qualcosa ai posteri. In una sola espressione, un disperato amore per la vita”.
Una mostra-evento, che vale la pena di vedere e di assaporare, per giunta in uno dei luoghi storici più belli e più suggestivi della Roma dei Papi.