Roma: "Grandi collezionisti d'arte ungheresi", mostra al via con la collezione di Máté Dobos

Presenti anche Anna Fendi, la contessa Erika Emma Fodré, Gábor Csaba, Vice Sottosegretario di Stato Ministero della Cultura e dell'Innovazione del governo ungherese e lo stesso collezionista ungherese Máté Dobos.

di Paola Pucciatti
Martedì 11 Marzo 2025
Roma - 11 mar 2025 (Prima Pagina News)

Presenti anche Anna Fendi, la contessa Erika Emma Fodré, Gábor Csaba, Vice Sottosegretario di Stato Ministero della Cultura e dell'Innovazione del governo ungherese e lo stesso collezionista ungherese Máté Dobos.

Roma: "Grandi collezionisti d'arte ungheresi", mostra al via con la collezione di Máté Dobos
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Grande successo per l’inaugurazione della mostra Grandi collezionisti d'arte ungheresi - Inspired by Rome - Collezione di Máté Dobos, a cura di Pál Németh, che ha avuto luogo presso la Galleria del Palazzo Falconieri e che resterà aperta fino al 1 maggio 2025 con ingresso libero.

 

La collezione di Máté Dobos inaugura la nuova serie di mostre dal titolo “Grandi collezionisti d'arte ungheresi”, sotto la cura dell'Accademia d'Ungheria in Roma che presenterà al pubblico romano importanti collezioni ungheresi.  

 

La collezione di Máté Dobos si concentra sugli artisti della “Scuola Romana” fondata dal rinomato storico dell'arte, politico culturale e primo direttore dell'Accademia d'Ungheria in Roma Tibor Gerevich.

 

Nel concepire la formazione di una scuola d'arte, Gerevich garantì agli artisti ungheresi arrivati a Roma la conoscenza dell'immenso patrimonio culturale della città eterna, oltre all'opportunità di entrare in contatto con l'avanguardia artistica italiana. Questo incontro spinse molti artisti ungheresi verso le tendenze neoclassiche del Novecento in perfetta sintonia con le intenzioni di Gerevich.

 

Il pensiero cristiano, la tradizione e la necessità di rinnovamento nell'arte moderna hanno alimentato la ricerca creativa degli artisti della “Scuola Romana” ungherese. Presenti all’inaugurazione: Krisztina Lantos Direttrice Accademia d'Ungheria in Roma che insieme alla Contessa Erika Emma Fodré Vicepresidente dell’Associazione Italo -Ungheria e Gábor Csaba - Vice Sottosegretario di Stato Ministero della Cultura e dell'Innovazione, che insieme hanno accolto la celebre stilista Anna Fendi al vernissage.

 

Tra i presenti oltre a galleristi, mecenati e collezionisti americani e cinesi anche Fabrice Maiolino, Console generale di Francia a Roma, lo stesso collezionista Máté Dobos, i curatori della mostra,  Szilvia Cziegel e Pál Németh, Roberto Colavalle responsabile Eventi Palazzo della Cancelleria, Zsolt Belánszky-Demkó  Ambasciatore Straordinario, rappresentante permanente dell'Ungheria presso le Organizzazioni Agricole e Alimentari dell'ONU a Roma.

 

“Sono commossa ed emozionata ad essere a questa bella mostra che a prima vita mi ha subito affascinata – ha affermato Anna Fendi nel corso del suo intervento – Il collezionista Máté Dobos ha un gusto molto raffinato, ha messo insieme queste opere che danno, a prima vista un senso di serenità che è quello che cerchiamo principalmente dalla bellezza perché solo la bellezza può dare la pace nel nostro spirito. Abbiamo bisogno di essere coinvolti da questo spirito e da queste iniziative. Per questo ringrazio la Direttrice dell’Accademia che ogni tanto ci dona sprazzi di grande bellezza”.

 

Ad aprire gli interventi è stata la Krisztina Lantos la Direttrice Accademia d'Ungheria in Rom, a seguire Gábor Csaba, il Vice Sottosegretario di Stato Ministero della Cultura e dell'Innovazione del governo ungherese e lo stesso collezionista Máté Dobos che ha consegnato un quadro alla Direttrice Krisztina Lantos. 

 

Le affascinanti opere che ha raccolto nella sua collezione rappresentano l'evoluzione degli artisti ungheresi della “Scuola Romana” catturando sulla tela momenti intimi che spaziano dalla vita quotidiana romana alla famiglia, fino all'intimità tra il pittore e il modello nello studio. In questo modo, la collezione evocando il mondo della “Scuola Romana” degli anni Trenta dimostra anche come questa abbia continuato a influenzare gli artisti ungheresi fino agli anni Settanta.

 

La collezione ospita opere di Pál Molnár C., Jenő Medveczky e Béla Kontuly. Tra questi, Pál Molnár C. fu quello che trascorse il periodo più lungo a Roma lavorando per quattro anni all'Accademia d'Ungheria in Roma. La collezione comprende anche alcune opere di Károly Patkó, che nel 1923 ottenne una borsa di studio a Roma grazie all'Associazione Szinyei Merse Pál. E’ stato uno dei primi ad adottare la tecnica della tempera appresa nella capitale che influenzò anche la pittura di Vilmos Aba-Novák.

 

Dieci anni dopo, nel 1938, Béla Czene ricevette la borsa di studio della “Scuola Romana”. La sua pittura si distaccò dalle tendenze del Novecento, avvicinandosi invece alle tradizioni rinascimentali. Nei nudi dipinti tra il 1972 e il 1973, si può notare una particolare allusione al motivo del disegno che è presente anche nel dipinto Nudo nello studio di Béla Kontuly del 1934. Infine, Lajos Kántor, borsista a Roma nel 1968, lasciò nella collezione l'unica sua opera: Natura morta con finestra del 1970, che riflette il suo stile pittorico cubista.

 

La collezione di Máté Dobos, tra le altre opere, include anche quelle che si collegano alla “Scuola Romana” in modo più distante come il dipinto Triumvirato moderno (Uomo nuovo) di János Mattis Teutsch, realizzato nel 1940, e Il nudo seduto di Anna Oelmacher, che nel 1930 lavorò anche come assistente di Vilmos Aba Novák. L'ultimo acquisto della collezione è un acquerello di Gyula Halvax, dipinto nel 1929 dalla loggia di Palazzo Falconieri.


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