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Bruciate le foto di Crosetto, Meloni, Salvini. Cgil e Uil: adesioni oltre il 70%.
Bruciate le foto di Crosetto, Meloni, Salvini. Cgil e Uil: adesioni oltre il 70%.
E' in corso lo sciopero generale indetto da Cgil e Uil contro la manovra, che si unisce alla mobilitazione di Cobas, Sgb e Cub. La mobilitazione durerà 8 ore, tranne che per il settore dei trasporti, dove, in seguito alla precettazione del Ministro Matteo Salvini, è stata ridotta a 4 ore.
A Torino si sono verificati scontri tra gli antagonisti e le forze di polizia presenti sul posto: durante il corteo, sotto la Prefettura, un gruppo di 200 studenti si è avvicinato al cordone delle Forze dell'Ordine lanciandogli contro delle uova. Il corteo è poi proseguito per le vie del centro.
In seguito, gli antagonisti si sono staccati dal corteo e hanno cercato di sfondare il cordone delle Forze dell'Ordine per irrompere nella Stazione di Porta Nuova. A questo tentativo sono seguite reazioni di contenimento e respingimento da parte degli agenti, anche con l'uso del manganello. I binari della stazione di Torino Porta Susa sono stati occupati. Inoltre, sono state bruciate le foto della premier Giorgia Meloni, del Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini e del Ministro della Difesa Guido Crosetto.
“Adesione altissima allo sciopero già nei primi turni di lavoro: oltre il 70% delle lavoratrici e dei lavoratori ha incrociato le braccia in tutta Italia in occasione dello sciopero generale proclamato per la giornata di oggi da Cgil e Uil contro la legge di bilancio del Governo“. E' quanto fanno sapere i Sindacati in una nota, evidenziando i motivi dell'agitazione: “Aumentare salari e pensioni, finanziare sanità, istruzione e servizi pubblici, investire nelle politiche industriali”.
Secondo i primi dati raccolti, si arriva anche a punte del 100%, con molte aziende chiuse, tra cui la Heineken di Taranto, la Sammontana di Firenze, la Citterio di Parma, la Lagostina di Novara e la Dana di Reggio Emilia. In sciopero anche tutti gli addetti della Beko di Varese sotto contratto di somministrazione.
A rischio anche i servizi nella Pa, nella sanità, nel settore dell'istruzione, nonché nella raccolta dei rifiuti e delle pulizie.
In tutto, sono 46 le manifestazioni in corso in Italia. Il Segretario Generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, è a Napoli, a Piazza Matteotti, per il comizio conclusivo del corteo partito da Piazza Mancini, alle ore 09:30. Il Segretario Generale della Cgil, Maurizio Landini, invece, è a Bologna, per concludere il corteo partito alle 9 da Piazza Lame.
“Mi sembra chiaro che c’è stato un tentativo esplicito di mettere in discussione questo diritto. Tra l’altro è in discussione in Parlamento un decreto che viene chiamato decreto sicurezza e noi chiediamo che sia ritirato, che vuole far diventare un reato lo sciopero, i blocchi stradali, l’occupazione delle fabbriche quando chiudono”, ha detto Landini, a margine della manifestazione bolognese.
Secondo Landini, “è chiaro che siamo di fronte al tentativo serio di una svolta autoritaria che mette in discussione la libertà di esistere e la libertà delle persone”. “Lo sciopero è uno strumento per tutelare la dignità delle persone, è uno strumento di libertà. Per quello che ci riguarda è evidente che noi non siamo assolutamente disponibili ad accettarlo e mi sembra che la risposta di oggi sia una risposta fortissima e che indica che le piazze non si precettano, anzi le piazze chiedono un cambiamento e chiedono a noi di non fermarci e di andare avanti”.
“È una bugia pura perché le tasse per i lavoratori dipendenti e pensionati stanno aumentando, questi non stanno tassando i profitti, le rendite, non combattono l’evasione fiscale, c’è un dato molto preciso”, ha continuato.
“Io credo che se 40 piazze si riempiono come è successo oggi, il governo dovrebbe forse fare una riflessione, non rispetto a Landini e Bombardieri, ma rispetto alle migliaia, alle decine, centinaia di migliaia di persone che oggi sono in piazza e chiedono dei cambiamenti”, ha detto Bombardieri a Napoli. “Questa piazza – ha continuato – è la migliore risposta a chi ha criminalizzato una giornata democratica, pacifica, di lotta, di richiesta di attenzione. In questo Paese non possiamo raccontare che va tutto bene.
C’è gente che soffre, c’è gente che sta in difficoltà. Dare voce a queste persone non è un reato, è un diritto che è riconosciuto dalla Costituzione. Io penso che chi ha un ruolo istituzionale dovrebbe avere più rispetto non per Bombardieri o Landini, ma per queste persone che sono in piazza. Probabilmente c’è anche gente che li ha votati. Dovrebbero fare qualche riflessione in più”.
“Abbiamo impugnato l’atto di precettazione del ministro al quale rispondiamo che non ha motivazioni valide, perché riduce un diritto costituzionale garantito”, ha proseguito Bombardieri, replicando in merito alla precettazione dello sciopero per i trasporti deciso dal titolare del Mit, Matteo Salvini. “Salvini – ha continuato– ha fatto un post sul ricorso bocciato al Tar che però non è quello di Uil e Cgil. Ma sui comportamenti non voglio dare giudizi, si commentano da soli”.
Nella città partenopea, alcuni manifestanti sono scesi in piazza vestiti da fantasmi, per richiamare la campagna Uil a favore dei lavoratori 'invisibili' e contro il lavoro nero. Alcuni hanno esposto un cartello con la foto di Salvini e l'immagine di Antonio Albanese nei panni di Cetto Laqualunque con su scritto “Precetto La Qualunque“, un richiamo ironico alla precettazione dello sciopero per il settore dei trasporti. A capo del corteo, il Segretario Generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri.
“È uno sciopero generale che parte da una difficoltà di lavoratrici e lavoratori che il governo continua ad ignorare. È uno sciopero su una manovra che taglia la sanità pubblica, che taglia la scuola, che ha mancato le promesse di aumento sulle pensioni, che non ha investimenti per il futuro, che non prevede il rinnovo di quei cinque milioni di lavoratori e lavoratrici che attendono il rinnovo contrattuale ed è anche un momento per difendere il diritto di sciopero che è un diritto previsto dalla Costituzione. Noi come partito democratico siamo e saremo al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori e dei loro rappresentanti per chiedere l’ascolto che è mancato e per chiedere il rispetto dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici che questo governo continua a calpestare”. Lo ha dichiarato la Segretaria del Pd, Elly Schlein, a margine del corteo di Roma per lo sciopero generale, indetto da Cgil e Uil.
“Il governo da quando si è insidiato non ha fatto che rendere più precario il lavoro – ha proseguito – E’ in atto un attacco senza precedenti alla rappresentanza e c’è un attacco, inserito anche nelle modifiche al codice degli appalti, alla contrattazione collettiva che vuole normalizzare i contratti pirata. Noi siamo qui per dire che non lo accettiamo e che insieme ai rappresentanti dei lavoratori e delle lavoratrici ci batteremo per contrastare queste modifiche che vogliono rendere i lavoratori più fragili, più vulnerabili, più ricattabili”.
“Vuoi farti ascoltare da Meloni, Salvini e Tajani? Se fai parte del popolo, se sei un lavoratore, una giovane precaria, un pensionato, e sei il più colpito dalla manovra del governo, scendi in piazza, il tuo sciopero viene precettato e comunque nessuno ti ascolta. Se sei una banca, appena subodori che potresti dover pagare qualche euro in più dopo anni di extraprofitti, alzi il telefono e la tassa sparisce immediatamente. Noi stiamo dalla parte degli esclusi che non vengono ascoltati e per questo anche oggi eravamo in piazza. E se ci dicono che è da ‘populisti’ io lo rivendico con orgoglio”. Lo ha scritto, su Facebook, la Vicepresidente del M5S, Chiara Appendino.