Stefano Gazzella: "Elon Musk apre ai contenuti per adulti su X, ma attenzione alla privacy"

Stefano Gazzella, consulente Privacy & ICT Law, Data Protection Officer e delegato Federprivacy, fa il punto su alcuni "hot topic", alla vigilia del Privacy Day Forum, in programma ad Arezzo il 7 giugno.

(Prima Pagina News)
Mercoledì 05 Giugno 2024
Arezzo - 05 giu 2024 (Prima Pagina News)

Stefano Gazzella, consulente Privacy & ICT Law, Data Protection Officer e delegato Federprivacy, fa il punto su alcuni "hot topic", alla vigilia del Privacy Day Forum, in programma ad Arezzo il 7 giugno.

Affrontare la tematica della privacy in relazione agli intrattenimenti a tema sessuale rivolti a un pubblico adulto è particolarmente sfidante in ragione della sua complessità. Inoltre, c'è anche una sorte di resistenza culturale che incontriamo ogniqualvolta si parla di sessualità.

 

Resistenza da cui non si è immuni nemmeno come professionisti della data protection, tant'è che spesso l'argomento assume i contorni di un tabù inesplorato, nonostante presenti tutti gli elementi caratteristici dello scopo del GDPR di bilanciamento e contemperamento delle esigenze di protezione delle persone fisiche e di libera circolazione dei dati personali.

 

"Con l'evoluzione dei mercati e degli ecosistemi digitali, in questo contesto è diventato inevitabile che vengano condotte attività di trattamento di dati personali. Basti, ad esempio, pensare ai sex toys e ai dati raccolti in ragione del loro acquisto e con una loro eventuale configurazione e impiego in modalità smart qualora vengano collegati tramite app. Oppure si possono considerare le informazioni personali che è possibile ricavare dall'appartenenza di un utente a determinate community e dalle sue interazioni. Non perché vi sia nulla da nascondere, ma perché si entra nel campo forse più emblematico e comprensibile dell'intimità", afferma Stefano Gazzella.

 

Un ultimo esempio a riguardo è quello offerto dai portali di intrattenimento sia per la fruizione che per il caricamento dei contenuti. E qui incontriamo l'esigenza di tutelare gli utenti attivi, i creatori di contenuti e gli utenti il cui accesso va limitato, ovverosia i minori.

 

"Tutti questi ambiti contemplano la raccolta e l'impiego di dati personali la cui natura è sensibile, se non addirittura di categorie particolari qualora siano idonei a rivelare informazioni sulla vita sessuale o l'orientamento sessuale dell'interessato. Da qui l'esigenza di tutela propria della privacy più matura, nell'accezione di privacy as autonomy, in cui c'è l'esigenza di proteggere uno spazio privato, intimo e personale in cui la persona può esprimersi. Motivo per cui è richiesta una forte responsabilizzazione di chi offre questi servizi e prodotti, in modo tale da orientare il proprio modello di business tenendo conto di una continua ricerca di tutele ed equilibri - prosegue l'esperto - l'attualità del tema è confermata proprio in questi giorni da X, che nel mese di maggio ha implementato una Adult Content Policy proprio per regolamentare la condivisione e l'accesso ai contenuti per adulti sul social network. Un'iniziativa che varrà la pena osservare soprattutto per i suoi sviluppi futuri".


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