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“Contiamo sul proseguimento del sostegno americano”.
“Contiamo sul proseguimento del sostegno americano”.
“Spero di poter parlare, domani o nei prossimi giorni, con il presidente Trump”. Così il Presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky, ad Aarhus per la celebrazione dell’inizio della presidenza Ue di turno della Danimarca.
“Contiamo sul proseguimento del sostegno americano”, ha continuato il leader ucraino.
Per quanto riguarda i rifornimenti bellici, il numero uno di Kiev ha fatto notare che oggi alcuni sistemi, tra cui i Patriot, sono carenti nella produzione europea. “Ma contiamo anche sulla produzione ucraina e per questo abbiamo bisogno di più finanziamenti”, ha concluso Zelensky.
Il Presidente russo, Vladimir Putin, sentirà oggi al telefono l'omologo statunitense, Donald Trump. Ad annunciarlo è stato lo stesso leader del Cremlino.
"Oggi parlerò con il presidente americano e sicuramente gli suggerirò di utilizzare questo materiale per promuoverlo sul mercato americano", ha detto Putin, secondo quanto riferisce l'agenzia Tass, visitando una mostra di prodotti russi.
I due leader si sentiranno telefonicamente alle 10 locali, le 16 italiane, ha scritto Trump su Truth.
Il Financial Times ha fatto sapere che il Presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, dovrebbe sentirsi domani con Trump per parlare dell'improvviso stop alla fornitura di alcune armi a Kiev.
Secondo quanto riporta Politico, Washington e Kiev stanno organizzando una telefonata tra i due Presidenti, dopo lo stop all'invio di armi deciso ieri dagli Usa. "Gli Stati Uniti stanno informando l'Ucraina oggi a Kiev e a breve verrà organizzata anche una telefonata tra Trump e Zelensky", ha detto un diplomatico europeo che conosce la pianificazione. "Gli Stati Uniti sono ancora in piena fase di definizione del modo migliore per supportare la difesa ucraina. Questa rimane una priorità".
"E' un chiaro segnale per aumentare i nostri sforzi nel sostegno all'Ucraina, non solo a livello Ue ma a livello europeo". Così la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, in conferenza stampa ad Aarhus, ha risposto ad una domanda in merito all'improvvisa sospensione dell'invio a Kiev di alcuni tipi di armi da parte di Washington.
"Se gli Usa hanno deciso così, sarà un serio ostacolo per l'Ue e la Nato. Noi speriamo che la partnership con Kiev continui", ha continuato la premier danese, Mette Frederiksen, a capo della presidenza di turno Ue. "L'Ucraina appartiene all'Unione europea. È nell'interesse sia della Danimarca che dell'Europa. Pertanto, la Presidenza danese dell'Ue farà tutto il possibile per aiutare l'Ucraina nel suo percorso verso l'adesione all'Ue", ha aggiunto.
Al vertice di Aarhus hanno partecipato, oltre alla premier danese e a von der Leyen, anche il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "Dobbiamo rafforzare l'Ucraina. E dobbiamo indebolire la Russia. La prima aumentando il sostegno militare", ha continuato Frederiksen.
"L'Ucraina sta attaccando l'Ungheria con crescente aggressività perché a Bruxelles abbiamo bloccato la loro adesione all'Ue. Devono capire che l'Ungheria, per ragioni fondamentali e strategiche, non sostiene l'adesione dell'Ucraina all'Ue. Non vogliamo la guerra e non permetteremo la distruzione dell'economia europea, compresa quella ungherese", ha dichiarato il premier ungherese, Viktor Orbàn, ripreso in un tweet dal portavoce del governo Zoltan Kovacs. "Kiev - ha aggiunto Orban - deve accettare che non spetta a loro dire al popolo ungherese cosa pensare".
L'ex sindaco di Lugansk Manolis Pilavov è stato ucciso oggi in un attentato. Lo ha riferito l'agenzia Ria Novosti, riprendendo una fonte. Secondo quanto riporta Interfax, la famiglia ha confermato la sua morte, ma non ha fornito dettagli sulle cause. In precedenza, l'amministrazione della Repubblica di Lugansk aveva fatto sapere che c'era stata un'esplosione nel centro del capoluogo della regione omonima annessa da Mosca, con un morto e tre feriti. Pilavov era stato sindaco per nove anni, dal 2014 al 2023.
L'esercito russo ha lanciato un attacco con un missile balistico su Odessa, causando la morte di due persone e il ferimento di altre tre. E' quanto ha fatto sapere il capo dell'amministrazione militare di Odessa Oleg Kiper, ripreso dall'Ukrainska Pravda. "L'infrastruttura portuale è stata colpita da un missile balistico a grappolo, il cui uso è vietato. Purtroppo, due persone sono morte e tre sono rimaste ferite, e attualmente stanno ricevendo l'assistenza medica necessaria sul posto", ha detto Kiper.
Durante la notte scorsa, i russi hanno attaccato con 52 droni, di cui 40 abbattuti dalla difesa aerea di Kiev, riferisce l'Aeronautica militare ucraina citata da Rbc. "Nella notte del 3 luglio, il nemico ha attaccato con 52 droni d'attacco Shahed e altri Uav", si legge in un comunicato ufficiale. Alle 8 locali, 40 droni sono stati abbattuti nell'est e nel sud del Paese. L'esercito di Mosca ha attaccato principalmente il Sud e il Nord del Paese.
Ieri, in tarda serata, sono state avvertite delle esplosioni a Kiev, e sono state registrate operazioni di difesa aerea nella Capitale. In più, le truppe di Mosca hanno attaccato Odessa durante la notte: il Sindaco, Gennady Trukhanov, ha fatto sapere che l'attacco ha provocato danni ad edifici residenziali, tra cui un palazzo dove è divampato un incendio al nono piano. Quattro persone hanno riportato ferite.
In Russia, nel distretto di Lipetsk, una donna è morta e altre due persone sono rimaste ferite, dopo che i detriti di un drone sono caduti su un'abitazione privata. Lo ha riferito il governatore della regione, Igor Artamonov, citato dall'agenzia di stampa Interfax. "I detriti del drone sono caduti su un edificio residenziale privato nel distretto di Lipetsk. Purtroppo, ci sono delle vittime. Una donna nata nel 1954 che viveva nella casa è morta. Altre due persone sono rimaste ferite", ha scritto Artamonov su Telegram.
Dopo lo stop all'invio di missili e munizioni americani all'Ucraina deciso ieri dal Pentagono, anche le armi Usa già presenti in Polonia e destinate a Kiev sono bloccate. Lo riferisce il Wall Street Journal, riportando funzionari dell'amministrazione Trump e del Congresso. Stando al quotidiano, tra le forniture bloccate ci sono anche più di due dozzine di missili Pac-3 Patriot, più di due dozzine di sistemi di difesa aerea Stinger, missili aria-terra Hellfire e oltre 90 missili aria-aria Aim, che dovevano essere usati dagli F-16 ucraini.