Usa, dazi, i Democratici: "Trump potrebbe aver commesso insider trading, il Congresso indaghi"

La richiesta del senatore californiano Adam Schiff.

(Prima Pagina News)
Giovedì 10 Aprile 2025
Roma - 10 apr 2025 (Prima Pagina News)

La richiesta del senatore californiano Adam Schiff.

Il senatore democratico californiano Adam Schiff ha chiesto al Congresso di indagare se il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, abbia commesso insider trading o manipolazione del mercato con la brusca sospensione dei dazi. “Farò del mio meglio per scoprirlo”, ha dichiarato il senatore al Time.

“Chi nell’amministrazione era a conoscenza in anticipo dell’ultimo dietrofront tariffario di Trump? Qualcuno ha comprato o venduto azioni, traendo profitto a spese del pubblico?”, ha scritto Schiff su X, riferendosi al fatto che ieri, pochi minuti dopo l'apertura di Wall Street, Trump aveva scritto su Truth "questo è un momento fantastico per comprare", per poi annunciare, poche ore dopo, la sospensione dei dazi per tutti i Paesi, tranne che per la Cina, per 90 giorni, scatenando il rimbalzo dei mercati.

A Donald Trump “piace questo controllo sui mercati, ma è meglio che stia attento”, ha dichiarato l'ex apo dell’Ufficio etico della Casa Bianca, Richard Painter, evidenziando che la legge vieta il trading su informazioni privilegiate legate ai titoli o dare una mano ad altri a farlo. “Le persone che hanno comprato quando hanno visto quel post hanno fatto un sacco di soldi”, ha proseguito Painter.

Il post reca anche un'altra curiosità: la firma con le iniziali DJT, cioè il simbolo azionario di Trump Media and Technology Group, la società madre della piattaforma Truth Social. Non si sa se il tycoon stesse parlando dell'acquisto di azioni in generale o di Trump Media in particolare. Trump si firma come “DJT” in modo intermittente, in genere per evidenziare che il messaggio è stato scritto da lui stesso. L'ambiguità sul significato di quella firma, comunque, non ha ostacolato le persone nell'acquisto delle azioni di Trump Media.

Trump Media, peraltro, si è resa protagonista di una performance straordinaria, chiudendo con il +22,67% e raddoppiando la crescita del mercato in generale. L'azienda, che l'anno scorso aveva perso 400 milioni di dollari, sembra non abbia sofferto l'imposizione e la successiva sospensione dei dazi. La quota di partecipazione del 53% della famiglia Trump nella società, che adesso è in un trust guidato dal figlio del Presidente, Donald Trump Jr., ha registrato un aumento di 415 milioni di dollari nella giornata di ieri. “È responsabilità del presidente degli Stati Uniti rassicurare i mercati e gli americani sulla loro sicurezza economica di fronte all’allarmismo incessante dei media”, ha dichiarato il portavoce della Casa Bianca, Kush Desai.


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