Verbania: iniziato il processo per l'incidente alla Funivia del Mottarone
L'avvocato del piccolo Eitan: "Deve avere la possibilità di avere un futuro il migliore possibile".
(Prima Pagina News)
Mercoledì 17 Gennaio 2024
Verbano-Cusio-Ossola - 17 gen 2024 (Prima Pagina News)
L'avvocato del piccolo Eitan: "Deve avere la possibilità di avere un futuro il migliore possibile".
E' iniziato stamani, alla Casa della Resistenza di Verbania, il processo per l'incidente alla Funivia del Mottarone del 23 maggio 2021, in cui morirono 14 persone. La cabina numero 3 della Funivia era caduta tra i boschi del Massiccio.

“Eitan deve avere la possibilità di avere un futuro il migliore possibile, quindi stiamo remando tutti nella stessa direzione per trovare una soluzione dei profili civilistici”, ha dichiarato l'avvocato Fabrizio Ventimiglia, legale del piccolo Eitan, il bimbo di 9 anni unico sopravvissuto all'incidente, in cui ha perso la sua famiglia.

“Sono assolutamente fiducioso proprio perché l’interesse di tutte le parti è di dare a questo ragazzo che fa la terza elementare una vita la migliore possibile dopo questa tragedia”, ha aggiunto.

Il ragazzo ora “sta meglio dal punto di fisico ed è circondato dall’affetto dei suoi familiari. E’ chiaro che ci sono una serie di problematiche dal punto di vista psicofisico che si dovranno sviscerare nel corso degli anni ed è per questo che dobbiamo fare tutti la nostra parte per cercare di tutelare questo bambino e dargli davvero la miglior vita possibile. Deve stare a scuola, deve essere circondato dall’affetto dei propri familiari, dei propri amici, dei compagni deve fare una vita normale come fanno tutti i bambini di otto anni”, ha continuato Ventimiglia.

"Questa è una tragedia che si poteva e si doveva evitare ma in questo momento l’interesse di tutte le parti è quello di garantire il migliore futuro al ragazzo. Oggi ci costituiamo parte civile e siamo disponibili a trovare un accordo con tutti", ha continuato, auspicando che “proprio perché l’interesse comune va nella stessa direzione si possa essere molto rapidi”.

A sorpresa, all'udienza preliminare ha partecipato anche Shmuel Peleg, il nonno del piccolo Eitan. L'uomo, che aveva rapito il piccolo per portarlo in Israele, ha evidenziato di partecipare all'udienza “per mia figlia e la mia famiglia”.

“Dobbiamo fare quello che è meglio per Eitan, non per qualcuno delle famiglie. Le famiglie devono stargli vicino insieme”, ha continuato.

Uno degli indagati per l'incidente è Anton Seeber presidente di Leitner, azienda dell'Alto Adige che aveva preso in carico la manutenzione della Funivia. “Leitner ha fatto qualcosa di straordinario in questi mesi, pur proclamandosi estranea alle contestazioni si è fatta carico dei risarcimenti nei confronti dei parenti delle vittime di questa assurda tragedia e lo ha fatto con denaro proprio. Abbiamo più di 50 posizioni aperte, le somme sono oggetto di riservatezza ma è una somma importante di tutto rilevo”, ha detto il legale difensore di Seeber, l'avvocato Paolo Corti.

“Negli accordi Leitner ha poi previsto di potere andare a ripetere queste somme nei confronti di quelli che riteniamo essere i veti responsabile di questa tragedia”, ha precisato.

“È un impegno importante quello di Leitner che ha voluto fare per vicinanza e solidarietà nei confronti dei parenti delle vittime e credo sia un dato apprezzabile che non ha precedenti almeno a mia memoria nella storia giudiziaria italiana”, ha proseguito.

In merito alle richieste di risarcimento, ha detto: Sono state chiuse tutte le posizioni conosciute ad esclusione del piccolo Eitan, la cui posizione è in fase di definizione perché ci sono problematiche legate al fatto che c’è un giudice tutelare che deve vagliare questi accordi e approvarli ma credo e confido nella definita a breve”.

Sulla mancata manutenzione, ha proseguito, “non abbiamo riscontrato problemi di sull’impianto, i problemi erano nella gestione e nell’esercizio dell’impianto, nei controlli di esercizio dell’impianto che spettavano ad altri soggetti. Sulla fune che si è rotta, sulle cause, c’è stata una perizia che è stata acquisita ma il problema dei controlli sulla fine è una tematica che per legge attiene all’esercente e non al manutentore”.

“La posizione del mio assistito è sicuramente la più difficile da difendere ma ce la metterò tutta per cercare di tirarlo fuori al meglio possibile, stiamo ancora decidendo se accedere a riti alternativi, al rito abbreviato, o andare a dibattimento perché il patteggiamento non è stato neanche preso in considerazione.

Oggi l’udienza dovrebbe essere quasi esclusivamente organizzativa in cui si costituiranno le parti civili, vedremo anche la situazione risarcimenti per cui poi all’esito di questa udienza decideremo come muoverci”, ha detto l'avvocato Marcello Perillo, legale di Marcello Tadini, ex caposervizio della Funivia del Motttarone, oggi pensionato.

“Stiamo cercando di ammettere le nostre colpe per quanto riguarda la parte dei forchettoni cercando di togliere un po’ di responsabilità sul resto soprattutto per quello che concerne la manutenzione e i controlli che è la difesa che abbiamo tenuto durante gli interrogatori”, ha aggiunto.

“Le ammissioni del mio cliente riguardano i forchettoni che avevano una funzione non ludica ma legata al fatto che la funivia aveva questi problemi e si rischiava di bloccare a metà della corsa; è sempre stata questa la sua posizione”, ha continuato.

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