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Ritorno in aula il 12 settembre.
Ritorno in aula il 12 settembre.
La Gup del Tribunale di Verbania, Maria Rosa Fornelli non ha preso alcuna decisione in merito alla richiesta di rinvio a giudizio per le 8 persone, accusate dell'incidente alla Funivia del Mottarone del 23 maggio 2021, in cui morirono 14 persone, ma ha chiesto alla Procura locale di modificare i capi d'imputazione, ritenendo che si debbano escludere la sussistenza del dolo e l'aggravante legata all'antinfortunistica, accogliendo le richieste presentate dalla difesa.
Sul banco degli imputati ci sono Luigi Nerini, Enrico Perocchio, Gabriele Tadini, i vertici della Leitner Anton Seeber - per il quale era stato chiesto il proscioglimento -, Martin Leitner e Peter Rabanser, la stessa Leitner e la società Ferrovie del Mottarone.
Secondo la giudice, le accuse da contestare sono quelle di disastro colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose. Dunque, il 12 settembre si tornerà di nuovo in aula.
"Se mi aspettavo una fine diversa? Mi aspettavo la fine dell'udienza preliminare, mi aspettavo il processo. Se sono delusa? Vedremo quando inizia il processo. Al momento la cosa essenziale è che tutti vadano a processo". Sono le parole di Vincenza Minutella, madre della 26enne Silvia Malnati, una delle vittime dell'incidente, al termine dell'udienza odierna. "Ci saremo sempre. Anche perché la colpa, secondo me, non è solo di uno, è una catena. Se lui", Gabriele Tadini, che aveva subito ammesso l'utilizzo dei forchettoni che avevano impedito il funzionamento dei freni d'emergenza, "ha fatto quello che ha fatto, è perché ha dovuto farlo in base alle anomalie che c'erano. Non è giusto che paghi solo uno", ha aggiunto.
"Oggi abbiamo assistito a una rivisitazione delle imputazioni, da parte del gup, estremamente articolata. Ciascuna di esse è stata fatta oggetto di una analisi riguardante elementi di criticità che inevitabilmente hanno condotto il giudice a chiedere al pubblico ministero di prendere atto di alcune aporie inestricabili e quindi alla riformulazione di alcune imputazioni e alla eliminazione di alcune contestazioni", ha commentato l'avvocato Federico Cecconi, membro del pool di legali difensori del gruppo Leitner, imputato al processo.
"Il 12 settembre sapremo se il pubblico ministero avrà recepito gli inviti formulati dal giudice che inevitabilmente dovrebbero portare a una richiesta di natura assolutoria per quanto riguarda alcuni ipotesi di reato e ad alcune posizioni e, in altri casi, a una riduzione per alcune altre posizioni residuali delle originarie contestazioni", conclude.
"Siamo molto contenti, molto soddisfatti. Il giudice è stato molto attento e forse è andata anche oltre le mie aspettative", ha commentato l'avvocato Andrea Da Prato, legale di Enrico Perocchio. "Il gup ha dato anche dei suggerimenti. Una Procura attenta deve tenerne conto".
"Siamo molto contenti perché c'era una gran confusione nelle imputazioni che non ci consentiva di partecipare seriamente al dibattimento e anche alla stessa udienza preliminare". Così l'avvocato Pasquale Pantano, difensore di Luigi Nerini, il titolare della società Ferrovie del Mottarone. "Il giudice ha di fatto escluso i reati dolosi che ha definito rami secchi - ha precisato - e individuato nella sicurezza dei trasporti la materia sulla quale si dovrà sviluppare la discussione. Mi sembra veramente chiaro che qui non si tratti di norme sui lavoratori, ma di un caso molto più serio di sicurezza dei trasporti".