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Le scritte sono state trovate nei bagni dell'Istituto Casardi. Un rappresentante: "Quella scritta per me è stata un pugno nello stomaco".
Le scritte sono state trovate nei bagni dell'Istituto Casardi. Un rappresentante: "Quella scritta per me è stata un pugno nello stomaco".
Una serie di scritte volgari e offensive verso le donne, svastiche, disegni osceni e una scritta, "Viva Turetta", che inneggia a Filippo Turetta, il 23enne reo confesso dell'omicidio della sua ex fidanzata, Giulia Cecchettin: è questo ciò che è stato trovato sui muri e sulle porte dei bagni delle studentesse del Liceo classico, musicale e di scienze umane "Casardi" di Barletta.
Lo hanno denunciato gli stessi studenti, secondo cui l'atto vandalico sarebbe stato commesso nei giorni scorsi, quando i bagni dei maschi erano stati chiusi e venivano utilizzati quelli delle femmine.
I Consiglieri Comunali Carmine Doronzo e Michela Diviccaro di Coalizione civica hanno espresso "profonda indignazione e condanna per atti vandalici, corredati da simboli nazisti, che rappresentano una chiara manifestazione di ideologie violente e inaccettabili".
"Ci aspettiamo che le Istituzioni competenti intervengano con celerità per identificare i responsabili e adottare misure adeguate affinché tali atti non si ripetano e soprattutto che non possano trasformarsi in azioni concrete", hanno aggiunto in una nota, annunciando di "condividere mobilitazioni e iniziative di qualsiasi forma utili a denunciare e fermare questa deriva inaccettabile".
"Quella scritta per me è stata un pugno nello stomaco, una grandissima vergogna leggerla. Non come studente, né come uomo ma come essere umano mi sono sentito colpito e mi fa male solo immaginare cosa abbiano provato le mie compagne di scuola. È davvero vergognoso quanto accaduto", ha detto Francesco, un rappresentante dell'Istituto.
Davanti alla scuola, gli studenti hanno organizzato un sit-in di protesta per condannare l'accaduto e urlare a piena voce il proprio no alla violenza di genere: "È tragico, inaccettabile e abominevole: quelle offese e quel 'W Turetta' sono inqualificabili", ha detto una studentessa, tenendo in mano un cartello che ricorda che "il rispetto incomincia tra i banchi di scuola".
"Condanno fermamente quanto accaduto nei bagni dell'istituto: deturpare le porte dei bagni con questi contenuti è un atto vile che offende la dignità della nostra comunità", ha dichiarato la Preside del liceo, Serafina Ardito, dicendosi convinta che "l'autore di questo gesto potrebbe essere una anche persona esterna alla scuola perché le scritte sono comparse dopo l'apertura al pubblico per la notte dei licei. Ho intenzione di promuovere incontri di sensibilizzazione contro violenza di genere", ha poi annunciato Ardito.
"Mi sento in dovere di dissociare la comunità scolastica da questo episodio orribile e mi auguro che non si ripeta mai più", ha concluso Valeria, l'altra rappresentante d'Istituto.