Capri (Na): Chantecler celebra gli ottant’anni della sua iconica Campanella dedicandola a cinque splendide donne diverse e speciali.

La grande Maison di Haute Joallerie lega l’importante ricorrenza anche ad una facciata d’artista che racconta il suo amore per Capri grazie alla collaborazione con l’illustre scultore Giuseppe Ducrot.

di Paola Pucciatti
Lunedì 13 Maggio 2024
Napoli - 13 mag 2024 (Prima Pagina News)

La grande Maison di Haute Joallerie lega l’importante ricorrenza anche ad una facciata d’artista che racconta il suo amore per Capri grazie alla collaborazione con l’illustre scultore Giuseppe Ducrot.

Capri (Na): Chantecler celebra gli ottant’anni della sua iconica Campanella dedicandola a cinque splendide donne diverse e speciali.
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Chantecler, la grande Maison di Haute Joallerie di Capri, festeggia l’ottantesimo anniversario della sua iconica Campanella porte-bonheur tanto desiderata e amata in tutto il mondo. Un’occasione importante che l’azienda celebra valorizzando il proprio Heritage e che segna un momento carico di emozione e rinnovamento progettuale rievocando ricordi familiari, valori e volti amici in un arazzo intessuto di infinite simbologie, di creatività e riflessi estetici.

Proprio per questo Chantecler che ha definito il 2024 come l’Anno della Campana intraprende un audace viaggio artistico trasformando la facciata della sua boutique in un'opera d'arte contemporanea grazie alla collaborazione con l’illustre scultore Giuseppe Ducrot.

La ceramica si sposa perfettamente con la storicità del palazzo e la tradizione del luogo.  Una dinamica di dettagli che racchiude al suo interno molteplici valenze, retaggi ed emozioni e li trasforma in messaggio di condivisione e segno di appartenenza alla comunità.

La storia della mitica campanella, realizzata dalla Maison in numerose varianti dall’oro all’argento, al corallo, al turchese, impreziosita da brillanti, zaffiri, topazi e pietre preziose di ogni genere e tipo per essere anche interpretata nel tempo nelle forme più svariate da quella incantevole a forma di limone, a quella di riccio di mare o di tartaruga, è legata ad un episodio internazionale accaduto nel 1944 negli Stati Uniti.

Pietro Capuano, fondatore della maison caprese insieme a Salvatore Aprea, padre di Maria Elena, Costanza e Gabriele (oggi tutti a capo dell’azienda insieme a Teresa la moglie di Gabriele), donò una campana Chantecler al Presidente degli Stati Uniti Franklin Roosevelt come simbolo di pace e amicizia, legata anche ad una celebre leggenda caprese. Si racconta che il Presidente Roosevelt abbia suonato proprio quella campana per decretare la fine della Seconda Guerra Mondiale.

Da quel giorno la Campanella ha accompagna la storia di Chantecler diventando elemento identificativo della Maison e il suo gioioso tintinnio, nel tempo, è stato declinato in mille modi diversi conquistando tanti cuori.

 

Nell’ Anno della Campana la Campanella diventa protagonista assoluta. E’ un vero e proprio capolavoro di manifattura artigianale che unisce la preziosità dei materiali e l’accuratezza assoluta delle tecniche di produzione a una continua ricerca stilistica, che ne ha reinventato l’aspetto attraverso i decenni. 

In molti hanno cercato di imitare questa magia inventata 80 anni fa da Chantecler che l’ha resa iconica nel mondo intero, ma è inimitabile. Solo alcuni artigiani estremamente specializzati riescono a crearla e a declinarne il mito nell’oro e nell’argento, negli smalti e nelle pietre preziose.

In occasione dell’ottantesimo compleanno, la Maison caprese dedica la Campanella ad alcune celebri splendide donne fuori dal comune, con caratteri, carisma e valenze diverse e speciali. Grandi protagoniste del mondo artistico e sociale, del cinema e del glamour. Personalità indimenticabili che hanno amato Chantecler diventandone clienti affezionatissime. 

A ciascuna di esse è dedicata una Campanella limited edition di maggiore grandezza rispetto ai modelli consueti e dalla preziosità unica.

 

La prima icona non può che essere Jacqueline Bouvier Kennedy Onassis, la mitica Jackie ‘O. Il suo mito si interseca con Capri e Chantecler, meta fissa ed affettuosa del suo shopping caprese. In una lettera a Pietro Capuano, più volte ritratto in sua compagnia dai paparazzi isolani, scrive “Thank you, my fabulous Chantecler”, a sancire il significato e la continuità di questo lungo legame. La Campanella che porta il suo nome è coperta da un pavé di brillanti marquise e bordata da baguette di onice nera. Le assomiglia nell’essenzialità che diventa linguaggio prezioso.

 

La seconda è Mona von Bismarck che arriva a Capri negli anni ‘30, dominando la mondanità dell’isola. Donna di proverbiale raffinatezza. Cecil Beaton la definì “L’idolo di cristallo dagli occhi di zaffiro”. La Campanella a lei dedicata è caratterizzata da sfere di cristalli trasparenti inframmezzati da chiodini di zaffiro blu.

 

Audrey Hepburn, figura dalla grazia e dalla raffinatezza fresca e moderna con un tocco di romanticismo, compare spesso tra i vari nomi sul guest book di Chantecler e non possono essere che le perle a rappresentarla. Una texture di perle accompagnate dallo scintillare dei diamanti copre all-around la calotta d’oro bianco della sua Campanella.

A Ingrid Bergman, luminosa e riservata, intima amica di Pietro Capuano, di cui frequentava le feste mascherate nella Villa Chantecler di Tragara, è dedicata una Campanella di gusto Anni Cinquanta ispirata alla ceramica degli artisti nordici e tedeschi attivi nei laboratori di Vietri in quegli anni. I Faraglioni e l’iconico campanile della Piazzetta graffiti in nero sull’oro giallo, un cielo tempestato da smeraldi, zaffiri e tormaline Paraiba, intrecciano la solarità mediterranea con il carisma dei suoi occhi scandinavi.

Marta Marzotto, la “Contessa Rossa”, eccesso e gioia di vivere, caftani variopinti e un’esistenza traboccante di passione, generosità e fantasia visionaria. Musa e mecenate di artisti, coltivava una particolare passione per la Maison Chantecler e un’amicizia personale con la sua direttrice creativa Maria Elena Aprea. La Campanella di Marta rievoca in maniera stilizzata il tema animalier dai caldi toni orientali che lei prediligeva. Alterna strisce di diamanti neri ad altre di topazi arancio. La raggiera si diparte da una goccia di rubino centrale che accresce il tono fiabesco e narrativo del gioiello.


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