Cisterna di Latina (Lt): morte Satnam Singh, il datore di lavoro sotto indagine per omicidio colposo

Ieri aveva detto: "Il lavoratore ha fatto di testa sua. E’ una leggerezza che è costata cara a tutti".

(Prima Pagina News)
Giovedì 20 Giugno 2024
Latina - 20 giu 2024 (Prima Pagina News)

Ieri aveva detto: "Il lavoratore ha fatto di testa sua. E’ una leggerezza che è costata cara a tutti".

E' stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Latina Renzo Lovato, il titolare dell'azienda dove lavorava Satnam Singh, il 31enne morto ieri dopo che, tre giorni fa, era stato agganciato da un macchinario avvolgiplastica a rullo, che gli aveva provocato la perdita di un braccio e lo schiacciamento degli arti inferiori, ed era stato abbandonato dallo stesso datore di lavoro vicino alla sua abitazione.

L'ipotesi di reato a carico di Lovato è quella di omicidio colposo.

Ieri, ai microfoni della Rai, Lovato aveva dichiarato: “Non è quello che si dice o che si legge sui giornali. Avevo avvisato il lavoratore di non avvicinarsi al mezzo, ma il lavoratore ha fatto di testa sua. E’ una leggerezza che è costata cara a tutti, purtroppo. C’è il dispiacere per la morte del ragazzo, morto sul lavoro, cosa che non dovrebbe mai succedere”.

Nel futuro processo, l'Associazione Libera si costituirà parte civile. Ad annunciarlo, in una nota, è la stessa Associazione, fondata da Don Luigi Ciotti. “Nella morte di Satnan Singh c’è una catena di orrori che annichilisce e avvolge tutti in una sconcertante spirale di malvagità. La sua morte, il dolore della moglie Sony che abbracciamo testimonia di un sistema di illegalità e criminalità diffusa che nelle campagne della provincia di Latina raggiunge vette di barbarie non più sopportabili. Paghe da fame, ritmi e condizioni di lavoro inumani accompagnate da pratiche dopanti per sostenere la fatica, alloggi indecorosi, imposizione di tariffe occulte per trasporti, vessazioni di vario genere che culminano non di rado nella violenza psicologica e fisica, oltreché in veri e propri atti di segregazione delle vittime di questi soprusi”, si legge.

“La provincia di Latina è anche luogo di eccellenze e innovazione animato da imprenditori agricoli che diventano essi stessi vittime di una concorrenza sleale da parte di aziende che mortificano i diritti. Nel pontino su oltre 7mila aziende agricole solo 173 si sono iscritte alla rete del lavoro agricolo di qualità che nasce con l’intento di arginare il fenomeno del caporalato nel settore agricolo, dando vita ad una sorta di white list. Proponiamo che gli aiuti e sostegni finanziari pubblici vengano riservati solo a queste aziende che generano buona economia e rispetto della dignità del lavoro.

Le parole di cordoglio non bastano più, l’indignazione per la morte di Satnan che attraversa il Paese deve trasformarsi in impegno concreto da parte delle Istituzioni nella lotta al caporalato e allo sfruttamento nella filiera agroalimentare in direzione della valorizzazione delle aziende sane e nell’affermazione dei diritti per le lavoratrici e i lavoratori. Per questi motivi Libera aderisce alla manifestazione di Sabato 22 giugno promossa dalla Cgil“, conclude la nota. 

“Ho appreso con profondo dolore della scomparsa di un ragazzo di 18 anni, rimasto schiacciato da un macchinario agricolo in provincia di Lodi e di un bracciante indiano, deceduto in provincia di Latina dopo essere rimasto ferito sul posto di lavoro e in seguito lasciato abbandonato senza alcun soccorso. Due casi a prima vista diversi ma che vedono ancora una volta sicurezza e sfruttamento, incidere pesantemente sulle vite delle persone”. Così, in un post su Facebook, il Presidente del Senato, Ignazio La Russa.

“Nel rivolgere il mio sentito pensiero ai loro cari, alle loro famiglie, ai loro colleghi ribadiamo la necessità di continuare a creare le migliori condizioni affinché non solo tutti possano lavorare in sicurezza ma anche riaffermare che nessuna tolleranza sarà mai consentita a chi sfrutta i lavoratori e calpesta i loro diritti”, conclude La Russa.

“Perdi il braccio mentre lavori sui campi per quattro euro l’ora. Non vieni subito soccorso. Ti mettono su un pulmino e ti scaricano come immondizia davanti casa. A fianco una cassetta per le fragole in cui viene lasciato il braccio che hai perso. Perdi sangue e muori. È la storia di Satnam, bracciante indiano di 31 anni, morto in provincia di Latina. Sembra la storia di uno schiavo di qualche secolo fa”, dichiara, sui suoi profili social, il Presidente del M5S, Giuseppe Conte.

“Mi aspetto parole e posizioni forti dalla premier Meloni, non silenzi. Non possiamo chiudere gli occhi, non si può pensare di fare profitti annullando la dignità del lavoro e anche l’ultimo briciolo di umanità. Se ci facciamo scivolare addosso queste atrocità, smetteremo di difendere l’Italia e i suoi valori. Noi siamo pronti per fare la nostra parte in Parlamento contro questa barbarie, che va estirpata dai campi in tutta Italia”, conclude Conte.

“È appena giunta la notizia della morte del bracciante agricolo indiano che ha subito un incidente gravissimo ed è stato abbandonato in gravissime condizioni che poi ne hanno causato la morte. È per me motivo di grande dolore dover commentare questo fatto: si tratta di una persona che lavorava senza regolare contratto, vittima di quello che definisco un atto di vera barbarie che va perseguito in tutti i luoghi e tutte le sedi e per cui, oltre a esprimere il mio cordoglio e quello del governo ai famigliari, manifesto il nostro impegno a fornire ogni assistenza alle autorità, come stiamo facendo sin dalle prime ore”, ha dichiarato ieri il Ministro del Lavoro, Marina Elvira Calderone, nel corso del Question Time alla Camera. Saranno effettuate le verifiche dei fatti in merito all'incidente, di modo che “chi lo ha commesso sia punito”, ha assicurato Calderone. Episodi di questo tipo, ha concluso il Ministro, “devono indurre le istituzioni ad essere più incisive nel contrasto al sommerso nella promozione di una cultura del lavoro”.


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