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Il 37enne replica: "Sono innocente, le indiscrezioni mi hanno molto amareggiato".
Il 37enne replica: "Sono innocente, le indiscrezioni mi hanno molto amareggiato".
Il Dna trovato sulle unghie di Chiara Poggi sarebbe compatibile con quello di Andrea Sempio. E' quanto risultato dalle anticipazioni dell'analisi biostatistica fatta dalla genetista Denise Albani, della Polizia Scientifica, nominata come perito dalla gip di Pavia Daniela Garlaschelli nell'incidente probatorio.
Per la genetista, c'è una "piena concordanza" tra l'aplotipo Y individuato nel 2007 e la linea paterna del 38enne, profilo condiviso da un numero molto ristretto di persone, limitato ai familiari maschi.
Secondo quanto riferiscono il Corriere della Sera, La Repubblica e Il Messaggero, la comunicazione preliminare di Albani è stata trasmessa ieri mattina via mail certificata ai consulenti delle parti e alla Procura. L'esito, sul piano logico e investigativo, conduce a Sempio, amico di Marco Poggi.
La valutazione verrà formalizzata nella perizia definitiva, che sarà depositata nei primi giorni di dicembre e discussa nella prossima udienza, in programma il 18 a Pavia.
Da parte sua, Sempio ha fatto sapere di essere "molto amareggiato" per le indiscrezioni sui dati della perizia in incidente probatorio, ma è ancora convinto di poter "dimostrare", tramite i suoi consulenti e legali, la sua "innocenza", già ribadita in tutti questi anni.
Si tratta di dati "non particolarmente forti" a livello statistico su un Dna "degradato, parziale, misto e non consolidato", oltre al possibile "trasferimento" da un oggetto di quel profilo genetico, presente non da "contatto diretto". Lo ha riferito la difesa di Sempio, con i consulenti Armando Palmegiani e Marina Baldi, nominati dai legali Angela Taccia e Liborio Cataliotti, che ha valutato i dati della relazione biostatistica della perita Denise Albani nell'incidente probatorio sul delitto di Garlasco.
Dello stesso avviso sono i consulenti nominati dalla famiglia Poggi: un risultato, quando è "in condizioni di criticità e non è consolidato", perché il perito Francesco De Stefano "l'ha ripetuto" nell'appello bis contro Alberto Stasi "e non ha avuto lo stesso esito", non è un "dato scientifico attendibile". Se, undici anni fa, il materiale genetico riscontrato sulle unghie di Chiara, a seguito delle analisi, venne dichiarato "non consolidato" e non comparabile, quei dati parziali non possono essere utilizzati per una valutazione biostatistica, come ha fatto Albani nell'incidente probatorio, perché sono senza validità "scientifica" e sono "nulli".
Sembra che i consulenti e i legali della famiglia Poggi non abbia ricevuto, ieri, la relazione con i dati dell'analisi biostatistica. Ieri sera, invece, è arrivata una mail dall'ufficio della gip di Pavia Daniela Garlaschelli, che chiedeva, in sintesi, ai consulenti delle parti di depositare le loro osservazioni e relazioni qualche giorno prima del 18 dicembre, giorno in cui si terrà l'udienza per discutere l'esito della perizia. Il messaggio fa anche riferimento ad una mail di Albani sul deposito degli esiti dei calcoli biostatistici, in cui si spiegava che anche la perizia conclusiva verrà depositata il 5 dicembre.
Questa nuova conclusione si allontana dagli esiti dell'analisi del genetista Francesco De Stefano, perito della Corte d’Appello bis che undici anni fa condannò Stasi. De Stefano aveva analizzato la stessa traccia genetica, ritenendola "non consolidata": questa posizione contribuì alla prima richiesta di archiviazione dell’indagine su Sempio nel 2017, da parte di Mario Venditti, allora procuratore di Pavia, e oggi indagato per corruzione in atti giudiziari.
L'analisi di Albani, inoltre, ha verificato che i campioni usati negli approfondimenti precedenti non erano omogenei: "Nella sessione a 5 microlitri emerge un aplotipo parziale misto per un totale di dodici" marcatori, ha spiegato la genetista, aggiungendo che "l'aplotipo non è di per sé identificativo, quindi è un cromosoma Y, viene condiviso da tutti i soggetti imparentati in linea paterna, per cui non si può attribuire univocamente a una sola persona", essendoci "un contesto familiare di appartenenza". La genetista ha anche specificato che "i profili ottenuti sono dei profili non completi".
Nonostante tutto questo, però, le verifiche sono state sufficienti per definire la "piena concordanza" indicata nella relazione anticipatoria.
Nell'udienza del prossimo 18 dicembre, le parti dovranno discutere come quella traccia genetica sia finita sulle mani di Chiara, se tramite contatto diretto durante l'omicidio, avvenuto il 13 agosto del 2007, o tramite un trasferimento indiretto da un oggetto maneggiato da Sempio in altri momenti precedenti, in cui frequentò la villetta della famiglia Poggi.
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