Eccellenze Italiane, Rocco Epifanio. In mostra maschere e gioielli che raccontano il mondo.

Arte orafa e storia della civiltà contemporanea. A Roma “Trasmutazioni- L’uomo e la maschera, da Oriente a Occidente, da Meridione a Settentrione”, una mostra che ha segnato picchi altissimi di visitatori e appassionati da ogni parte del mondo.

(Prima Pagina News)
Sabato 22 Giugno 2024
Roma - 22 giu 2024 (Prima Pagina News)

Arte orafa e storia della civiltà contemporanea. A Roma “Trasmutazioni- L’uomo e la maschera, da Oriente a Occidente, da Meridione a Settentrione”, una mostra che ha segnato picchi altissimi di visitatori e appassionati da ogni parte del mondo.

Bellissima la mostra, ma ancora più bello è il catalogo che ha preparato per la mostra Fabio Gangemi per la casa Editrice di famiglia di Via Giulia, Casa Editrice che ha accolto anche, in questo suo angolo di paradiso romano, la presentazione ufficiale della Rassegna.

 

A firmare il progetto è l’orafo di Piazza del Gesù, Rocco Epifanio, con la collaborazione scientifica e accademica di Rosario Sprovieri, per lunghi anni Direttore del Teatro dei Dioscuri al Quirinale, e oggi critico d’arte di grande raffinatezza letteraria. ”La maschera e l’uomo, una storia che si perde nella notte dei tempi. Il maestro Rocco Epifanio, in questa sua appassionata ricerca- scrive di lui Rosario Sprovieri- ci propone gran parte della tradizione umana, di popoli e territori nel mondo. L’opera è un vero viaggio alla scoperta di usi, credenze e colori dell’umanità che appartiene ed è appartenuta ad ogni tempo.”.

 

-Maestro Epifanio, perché una mostra dedicata alle maschere?

“L'idea per la realizzazione di questa mostra mi è venuta nel momento in cui, dovendo realizzare una nuova collezione di monili che raffigurasse delle maschere, mi sono chiesto quale e che tipo di maschere dovessero essere, in quale metallo e soprattutto che genere di maschere fare. Maschere di carnevale, maschere rituali, maschere apotropaiche? Conoscevo già tanti tipi di maschere, in passato ne ho realizzato qualcuna ma poi la ricerca fine a sé stessa si è fermata lì. Sono stato preso subito dalla voglia e dalla curiosità di andare a informarmi per cercare di ampliare la mia conoscenza nel mondo delle maschere. Ed è proprio nel mondo che mi sono inoltrato, in tutte le latitudini, da Oriente a Occidente, da Meridione a Settentrione attraverso una ricerca tutta su World Wide Web per approfondire che cosa rappresentano, e che funzione hanno le maschere”.

 

-Mi pare che il risultato finale sia un bel colpo d’occhio?

“Vede, dopo avere selezionato articoli di vario genere, e dop aver approfondito per mesi questo tema alla fine ho incamerato tante di quelle informazioni interessanti sull'uso delle maschere e la loro funzione da non poterne fare una rassegna come questa. Dalla maschera tribale, a quella rituale, da quella sciamanica a quella teatrale, da quella funeraria a quella del puro divertimento, in questa rassegna trova tutto questo. In un secondo momento, ho poi deciso di accompagnare questi monili con i disegni delle maschere che ho realizzato in modo veloce, istintivo, usando vari colori. Ed è nata così l'idea di “Trasmutazioni”, che ho deciso sarà itinerante. Credo, e me lo auguro che in qualsiasi parte del mondo porterò questa mostra, vi sarà chi apprezzerà questo dialogo con la maschera, e che vuole essere un tributo all'unione e alla solidarietà tra i popoli, uniti attraverso l'uso della maschera”.

 

-La sua Rassegna Maestro racchiude una vasta area storica?

“Guardi, nel XX sec. si assiste a una vera e propria rivoluzione artistica in tutti i generi letterari. in Italia. Pirandello, e il suo concetto di teatro e metateatro, è ciò che più colpisce lo spettatore e il critico. Nel romanzo “Uno nessuno e Centomila” se da una parte riprende l'idea Nietzschiana di "relatività", in cui la realtà è un gioco di forme illusorie in cui non è possibile conoscere la verità, dall’altra guarda al concetto sviluppato da Gustav Yung, di persona in cui ogni individuo indossa una maschera in determinate circostanze per rispondere alle richieste del mondo esterno”.

 

-Cosa significa?

“Che c’era una maschera per la famiglia, una per la società, una per il lavoro. E quando stai solo, resti nessuno. Nulla, mi creda, è più complicato della sincerità. Pirandello diceva “Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti".

 

-Posso scrivere che lei si considera ancora un vero artigiano dell’arte orafa?

“Il fare artigiano non è solo lavorare con le mani, tanti lavoratori lo fanno e pure bene, ma è lavorare con le mani e con il cuore, e per definirsi un artista necessità che, alle mani e al cuore si unisca la testa. Ho cercato in tutti questi anni di portare avanti questa filosofia di vita a me tanto cara, realizzando opere d’arte orafa che mostrano gusto per la materia e attenzione per il piacere tattile oltre che visivo, mantenendo equilibrio tra leggerezza e sostanza, capacità evocativa e ostentativa, realizzando negli anni collezioni molto diverse tra loro, pur mantenendo la mia riconoscibilità anche nelle realizzazioni più ardite”.

 

-Vedo nei suoi dipinti e nei suoi gioielli maschere molto diverse l’una dall’altra?

“C’è di tutto, è vero. Maschere tribali, rituali, teatrali, carnevalesche, maschere che si sono trasmutate nel corso dei secoli, generando tutta una serie di fumetti, cartoni animati, eroi, eroine e supereroi, spessissimo protagonisti della nostra infanzia, che ci tenevano impegnati a leggere le gioiose e avvincenti avventure, e a guardare in TV le gesta eroiche di paladini della giustizia e della salvezza dell’umanità messa a rischio da invasori provenienti da altri pianeti sconosciuti”.

 

-Cosa è stato per lei questo progetto sulle maschere?

“In realtà lo consideri un mio viaggio personale, quasi intimo, intorno al mondo delle maschere. Cosa posso dirle? Che è stata una piacevole avventura, che mi ha ispirato a realizzare poi i gioielli che vede, e a dar vita a questa mostra che è fatta di colori e di oggetti e che, spero, possa far breccia in chi la visiterà, e apprezzerà i monili che ho realizzato”.


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