Gaza City: al via l'assedio delle Idf. Onu: "E' genocidio"

Netanyahu conferma: "Abbiamo avviato un’intensa operazione". Le Idf: "Evacuare la città". Katz: "Gaza sta bruciando, non ci tireremo indietro fino alla fine".

(Prima Pagina News)
Martedì 16 Settembre 2025
Roma - 16 set 2025 (Prima Pagina News)

Netanyahu conferma: "Abbiamo avviato un’intensa operazione". Le Idf: "Evacuare la città". Katz: "Gaza sta bruciando, non ci tireremo indietro fino alla fine".

Ancora altre bombe su Gaza City, la notte scorsa: l'Aeronautica israeliana ha attaccato alcuni siti di Hamas. Stamani, due funzionari israeliani hanno fatto sapere alla Cnn che l'invasione della città "boots on the ground" (con militari che agiscono via terra, ndr), è cominciata.

Le fonti hanno spiegato che le manovre sono iniziate in periferia, in zone dove le Idf stavano lavorando alla distruzione dei grattacieli. Un funzionario ha detto che, durante la prima fase dell'operazione, l'ingresso via terra sarà “graduale”. I piani per invadere Gaza City erano stati approvati dal governo Netanyahu a metà agosto.

Una fonte della pubblica sicurezza ripresa da Kan ha fatto sapere che la popolazione è stata evacuata dalle zone in cui le Forze di Difesa israeliane lavoreranno durante le fasi iniziali, ma al momento si registrano congestioni lungo l'asse di Al-Rashid, l'unica via che permette alla popolazione gazawi di spostarsi verso Sud.

Stando alle stime delle Idf, soltanto ieri sera 350.000 persone sarebbero andate via da Gaza City. Altre migliaia hanno lasciato la città durante la notte, dopo altri attacchi dell'esercito israeliano. Secondo le autorità di sicurezza, il tasso di evacuazione della popolazione da Gaza City aumenterà con il progredire dell'operazione.

Le Idf “hanno iniziato a distruggere le infrastrutture di Hamas a Gaza City. Gaza City è una pericolosa zona di combattimento”. Così, su X, il portavoce arabo delle Forze di difesa israeliane (Idf), colonnello Avichay Adraee. Riferendosi ai gazawi, il portavoce ha aggiunto: “Rimanere nella zona vi mette in pericolo. Spostatevi il più rapidamente possibile attraverso Rashid Street, verso le aree indicate a sud di Wadi Gaza, in auto o a piedi. Unitevi a oltre il 40% dei residenti della città che si sono trasferiti per la propria sicurezza e quella dei propri cari”. Prima dell'operazione, in base alle stime, a Gaza City risiedeva circa un milione di persone. Oggi, le Idf hanno fatto sapere che in 350.000 sono andate via.

L'inizio della seconda fase dell'operazione Carri di Gedeone 2 è stato confermato dal premier israeliano, Benjamin Netaynahu: “Abbiamo avviato un’intensa operazione a Gaza”, ha detto, all'inizio della sua testimonianza in tribunale. “Non ho chiesto l’udienza a porte chiuse per far capire che lo Stato di Israele si trova in un momento cruciale”.

“Gaza sta bruciando. Le Idf stanno colpendo con il pugno di ferro le infrastrutture terroristiche e i soldati delle Idf stanno combattendo coraggiosamente per creare le condizioni per il rilascio degli ostaggi e la sconfitta di Hamas. Non cederemo e non ci tireremo indietro, finché la missione non sarà completata”.

“Le famiglie dei rapiti accolgono con grande ansia le notizie della potente operazione iniziata questa notte a Gaza City. Questa notte potrebbe essere l’ultima notte nella vita dei rapiti che stanno sopravvivendo con grande difficoltà e l’ultima notte in cui sarà possibile localizzare e restituire i morti per una degna sepoltura”. E' la dichiarazione rilasciata dal Quartier generale delle famiglie per il ritorno degli ostaggi.

Nella serata di ieri, il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha avvisato Hamas: “Non usi gli ostaggi come scudi umani o tutto sarà possibile”.

Intanto, le famiglie degli ostaggi hanno reso noto che la protesta davanti alla residenza del primo ministro, Benjamin Netanyahu, a Gerusalemme contro gli attacchi a Gaza continuerà. Le manifestazioni sono iniziate ieri, mentre si stavano rincorrendo le notizie sugli attacchi delle Idf. “Ci barricheremo qui, non ci muoveremo da qui”, ha detto ieri sera Anat Angrest, madre dell’ostaggio Matan Angrest. “I nostri cari vengono bombardati dalle Idf su ordine del primo ministro. Sta facendo di tutto per impedire un accordo e il loro ritorno. Temiamo che questa sarà la loro ultima notte, non siamo più pronti”, ha proseguito.

Michel Illouz ha accusato Netanyahu della morte di suo figlio Guy, rapito e assassinato durante la prigionia: “Il sangue di mio figlio è sulle tue mani”, ha detto.

La madre di Matan Zangauker, Einav, invece, si è rivolta alla moglie del premier: “Sara, vieni fuori e dimmi cosa mi hai promesso”, ha detto. “Vieni a raccontarmi come mi hai mentito in faccia e hai detto che avresti trovato un accordo e riportato tutti indietro. Hai incontrato le famiglie in una stanza chiusa e hai venduto loro sciocchezze”, ha continuato. “È finita. Se il mio Matan muore, non mandarmi l’ufficiale addetto alle emergenze. Tu e tuo marito assassino dovete dirmelo”, ha concluso.

Attualmente, nella Striscia di Gaza ci sono 48 ostaggi, di cui 20 ancora vivi, in base alle stime dell'intelligence. Ma, in vista dell'attacco via terra, l'apparato militare ha avvisato che Hamas potrebbe utilizzarli come scudi umani e farli uscire dai tunnel, dove fino ad oggi sarebbero rimasti.

Israele ha commesso un genocidio nella Striscia di Gaza, istigato da Netanyahu e da altri funzionari israeliani. E' la conclusione a cui è giunta una commissione d'inchiesta delle Nazioni Unite. In un rapporto di 72 pagine, la commissione ha citato alcuni esempi che confermano questa condotta: uccisioni, blocco degli aiuti, sfollamenti forzati, distruzione di una clinica per la fertilità.

“A Gaza è in corso un genocidio”, ha detto Navi Pillay, capo della commissione d’inchiesta sui Territori palestinesi occupati ed ex giudice della Corte penale internazionale. “La responsabilità di questi crimini atroci ricade sulle più alte cariche delle autorità israeliane, che da quasi due anni orchestrano una campagna genocida con l’intento specifico di distruggere il gruppo palestinese a Gaza”, ha proseguito.


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