Giuseppe Romeo: “Ecco come è cambiata la Guerra Fredda tra Russia e Alleanza Atlantica”
Appena fresco di stampa è già un grande successo editoriale. Parliamo di un volume che ha già suscitato l’interesse degli analisti e degli osservatori politici di tutta Europa, “La Nato dopo la Nato Perché l’Alleanza rischierà di implodere - L’ordine euroatlantico in un mondo multipolare” di Giuseppe Romeo, 495 pagine, Diana Edizioni 2023.
di Pino Nano
Lunedì 12 Febbraio 2024
Roma - 12 feb 2024 (Prima Pagina News)
Appena fresco di stampa è già un grande successo editoriale. Parliamo di un volume che ha già suscitato l’interesse degli analisti e degli osservatori politici di tutta Europa, “La Nato dopo la Nato Perché l’Alleanza rischierà di implodere - L’ordine euroatlantico in un mondo multipolare” di Giuseppe Romeo, 495 pagine, Diana Edizioni 2023.

L’estate è una stagione dove la spensieratezza è la cifra dominante del nostro essere, della nostra voglia di evadere da un quotidiano che ci avvolge con i suoi problemi di lavoro e di vita. Fu così anche nell’estate del 1914 dove tedeschi, austriaci, francesi, italiani, inglesi, mentre affollavano le spiagge della Belle Epoque erano convinti, nonostante fosse ormai aperta la crisi tra Austria-Ungheria e Serbia, che i cannoni non avrebbero tuonato ad agosto, come invece avvenne, mutando la gioia delle vacanze nel dramma della Grande Guerra alle porte.

“Oggi, in un mondo ormai troppo piccolo per rifugiarsi in un privato ritenuto sicuro -spiega l’autore del saggio- diventa necessario non abbandonare la necessità di conoscere, di comprendere quanto accade intorno a noi visto che le scelte che incideranno sulle nostre vite vengono prese in un altrove che non sempre ci è noto”.

Giuseppe Romeo, calabrese di Benestare - già ufficiale superiore dei carabinieri e oggi docente incaricato di Relazioni internazionali presso l’Università del Piemonte Orientale e di Storia delle Relazioni internazionali per il modulo sulla politica estera russa e americana e di Storia politica dell’integrazione europea per il modulo sulla Difesa europea presso l’Università di Torino - con il suo ultimo libro La Nato dopo la Nato. Perché l’Alleanza rischierà di implodere prova a offrire al lettore un quadro interpretativo della crisi tra Russia e Ucraina all’interno di un’analisi che riguarda l’Alleanza Atlantica, il suo ruolo nel garantire la sicurezza e difesa continentale di fronte ad una idea ancora poco matura di Difesa europea che stenta ad affermarsi nel quadro delle politiche dell’Unione europea.

Non è certo un esercizio facile. Le ragioni di una crisi non sono sempre definibili in una prospettiva immediata, ma rappresentano il punto di arrivo, e si spera non di non ritorno, di un processo politico se non anche economico di relazioni dove strumentali incomprensioni e interessi di egemonia sembrano prevalere sul buon senso e sulle stesse regole di cooperazione e di legittimità delle azioni internazionali degli Stati.

La Nato dopo la Nato, si prefigge di valutare cosa è accaduto nelle relazioni tra Russia e Alleanza atlantica soprattutto dal 1997 in poi. Dalla possibilità che si aprisse un dialogo fondamentale e di grande speranza tra i vecchi avversari della Guerra Fredda e i nuovi protagonisti del Millennio che di lì a poco sarebbe iniziato, alla fine di un percorso comune che avrebbe dovuto completare uno spazio di sicurezza che andasse da Lisbona a Vladivostok.

Lo studioso Giuseppe Romeo, dopo aver delineato i percorsi storici che hanno portato alla ridefinizione della Alleanza dopo il 1992, dopo aver analizzato le ambiguità delle politiche di difesa e sicurezza continentale e le ragioni e i rischi degli allargamenti verso Est della nuova Nato nata a Roma nel 2002, ci sarebbe oggi da costruire, semmai sarà possibile dopo la fine della crisi russo-ucraina, una nuova Nato.

Romeo parla insomma di un’Alleanza, che per sopravvivere all’ascesa di nuovi competitor mondiali non potrà che essere paritaria, non espressione di leadership assunte a priori facendo sì che la stessa Russia, protagonista della storia europea, non venga definitivamente ricacciata verso Oriente spostando, in questo modo, il baricentro strategico della sicurezza non solo continentale ma globale, verso altre geografie non più con l’Europa al centro dei destini dell’umanità.

Gli argomenti trattati dallo studioso calabrese più di venti anni di analisi e riflessioni sulla necessità che un modello difensivo come quello offerto dalla Nato possa, ancora oggi, rappresentare un valore aggiunto nel garantire condizioni di stabilità e di dialogo oltre che di sicurezza nel continente europeo considerando, in particolar modo, la “valenza” politica assunta dal 1992 in poi dall’Alleanza atlantica.

Anni, nei quali Giuseppe Romeo -come ricorda nella sua premessa al volume- ha cercato di comprendere se i mutamenti che hanno ridisegnato alcune regioni e Stati europei richiedessero ancora un modello di difesa sbilanciato sull’alleato più forte, dominus dell’Organizzazione, ovvero gli Stati Uniti. O se, al contrario, “fosse possibile una rivisitazione del valore della sicurezza e della difesa visto concretamente quale risultato di un vero e non solo dichiarato comprehensive approach che non marginalizzasse nessuno degli attori europei, da quelli storicamente parte dell’esperienza euroatlantica ai nuovi Stati costituiti o quelle ex repubbliche sovietiche cui si è riconosciuta la piena indipendenza come nel 1919-1920 fu per gli Stati baltici se non con la partecipazione della stessa Federazione Russa in qualche modo non esclusa nel 1997”.

Per questo motivo il libro di Giuseppe Romeo, riconoscendo l’attualità degli interrogativi che sottendono, come ricorda l’Autore sempre nella Nota introduttiva, sia la politica atlantica che quella eurounionista, riprende anche riflessioni che furono parte di saggi e altri contributi presenti in Eurosicurezza. La sfida continentale. Dal disordine mondiale ad un ordine europeo (2001) come in La Russia Postimperiale. La tentazione di potenza, scritto con Alessandro Vitale, (2009) e altri esercizi di analisi apparsi tra riviste e webzine, ivi compresi gli ultimi eventi relativi alla crisi russo-ucraina, la cui resa dei conti sul campo di un’Europa sorniona ha aperto le nuove drammatiche danze dal febbraio 2022 e che ancora oggi lascia il nostro continente in bilico su quell’orizzonte degli eventi di cui nessuno ha deciso come e in che misura evitare di non cadere in un nuovo buco nero della storia.

Insomma, un saggio di grande interesse storico e politico, che fa già molto discutere negli ambienti che più contano dell’Alleanza Atlantica di queste ore.


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