Giuseppe Cesaro: "Non pubblicherò più romanzi, torno a fare il ghostwriter"

"Con “Fatico a ricordare il tuo viso. E, ancora di più, la tua voce” si chiude la mia vicenda di scrittore".

(Prima Pagina News)
Martedì 01 Luglio 2025
Roma - 01 lug 2025 (Prima Pagina News)

"Con “Fatico a ricordare il tuo viso. E, ancora di più, la tua voce” si chiude la mia vicenda di scrittore".

Giuseppe Cesaro non scriverà più romanzi e torna a fare il ghostwriter. Ad annunciarlo è lo stesso scrittore, in polemica con il sistema editoriale italiano.

“Con “Fatico a ricordare il tuo viso. E, ancora di più, la tua voce” (La nave di Teseo) si chiude la mia vicenda di scrittore. Avevo detto che questo memoir sarebbe stata l’ultima cosa che avrei pubblicato a mia firma. Manterrò la parola. Non smetterò di scrivere, ovviamente. Non ci riuscirei. Scrivevo molto tempo prima di cominciare a pubblicare. Scriverò anche dopo. Smetterò, semplicemente, di pubblicare romanzi, firmando con il mio nome. Ritornerò ghost. Quel fantasma che, negli ultimi vent’anni, ha pubblicato decine di titoli, con alcuni tra i più importanti editori italiani (Bompiani, Mondadori, La nave di Teseo, Rizzoli, Skira, Bandini+Castoldi…) e che ha avuto vendite e riconoscimenti che io non avrò mai. Lui andrà avanti, dunque. Io, invece, mi fermerò qui”, dichiara.

 

“C’è qualcosa di distorto – per non dire folle - in un’editoria che pubblica 85mila titoli nuovi ogni anno. Più di 230 al giorno. Quasi 10 ogni ora. (Medie aritmetiche, ovviamente). E, di certo, non tutti “Delitto e castigo”, “Il Grande Gatsby” o “La cognizione del dolore”. In quest’oceano di titoli, per un esordiente o un autore semi-sconosciuto come me, sperare che il proprio libro venga notato è come sperare che qualcuno noti la tua pallina da ping-pong, all’interno di uno stadio colmo fino all’orlo di palline da ping-pong. Non è speranza, è pura illusione. Per una serie di ragioni oggettive:

 

  • Nessun ufficio stampa – per quanto organizzato, capace e influente - riuscirebbe mai a promuovere 230 nuovi prodotti editoriali ogni giorno, nemmeno se al suo interno lavorassero centinaia di giornalisti.
  • Ammesso e non concesso che questo fantomatico iper-ufficio stampa riuscisse a sottoporre all’attenzione dei media 10 titoli ogni ora, l’unico effetto che otterrebbe sarebbe quello di inondare, ogni giorno, le redazioni, tradizionali e no, di centinaia di pagine - comunicati stampa, sinossi, copertine, bandelle, foto degli autori – con l’unico effetto di rendersi insopportabile.
  • Anche ammesso che le redazioni fossero in grado di assorbire ed elaborare una tale mole di materiale, sarebbero, comunque, costrette ad operare una scrematura radicale, scegliendo un solo titolo – uno solo! – sul quale puntare, il che significa che il 99,57% dei 230 titoli nuovi usciti quel giorno rimarrebbe, inevitabilmente, escluso dalla promozione.
  • Non solo: nel mondo dell’informazione, gli spazi dedicati ai libri sono pochi e non sarebbero mai in grado di dare spazio a 230 titoli al giorno, nemmeno se le testate decidessero di rinunciare a letture e recensioni e si limitassero a pubblicare semplici liste - in stile vecchio elenco telefonico - con titoli, nomi di autori ed editori e prezzi di copertina.
  • Nelle librerie, infine, gli spazi riservati alle novità sono, inevitabilmente, ridotti e – bestseller a parte – data la portata del flusso quotidiano di titoli nuovi, i pochi fortunati che riescono a trovarvi spazio, sono destinati a cederlo presto, a causa della pressione che esercitano i nuovi arrivati.
  • Tutto questo significa che tocca agli editori scegliere su quale titolo puntare, escludendo, in partenza, dalla possibilità di una promozione, il 99% dei titoli che hanno stampato. Senza entrare nelle ragioni - senza alcun dubbio legittime e ragionate - di questa quotidiana ecatombe, è evidente che 229 titoli dei 230 pubblicati vengono, di fatto, abbandonati a sé stessi, in una sorta di darwinismo editoriale per il quale chi riesce a sopravvivere con le proprie forze, si salva e va avanti, mentre chi non ci riesce è destinato all’estinzione”, denuncia.

 

“Ma – sottolinea - c’è un altro preoccupante aspetto di questo folle stato di cose: non si cercano penne. Non servono. (E serviranno sempre meno, a mano a mano che l’Intelligenza Artificiale si perfezionerà e si diffonderà: 2/3 anni massimo). Si cercano facce e nomi già famosi - attori, cantanti, chef, personaggi della tv, del mondo dello spettacolo, dello sport… - soprattutto tra quelli che portano in dote eserciti di fan/follower e, quindi, di potenziali lettori. Acquirenti, pardon: in Italia, i lettori (veri) sono in via d’estinzione da un pezzo. Le facce ci mettono la faccia, appunto, il ghost ci mette la penna, l’editore benedice il matrimonio, la macchina della propaganda fa il resto. Et voilà les jeux sont fait. Minimo sforzo, massimo risultato.

 

Alternative? Poche e, per la stragrande maggioranza dei comuni mortali, impraticabili. Nepotismo, familismo, “amicizie” (mai disinteressate), salotti e cerchi magici esclusivi e, soprattutto, escludenti. “E i casi editoriali, allora?”. Rarissime foglie di fico (spesso fake costruiti a tavolino), dietro alle quali il sistema nasconde la propria, imbarazzante, nudità.

 

Storture che non si raddrizzeranno. Anche perché nessuno ha intenzione di farlo. L’industria (di questo si tratta) sembra tenere, nonostante le flessioni nelle copie comprate (1,875mln in meno; -1,8%) e nel valore (14,6mln di euro di minori vendite; -0,9%), registrate nel 2024, rispetto al 2023 (dati AIE).

 

Va da sé che esordienti e semi-sconosciuti non hanno mai avuto né avranno mai il peso e la forza di cambiare le cose. Nel mio infinitamente piccolo, ho lottato per quasi trent’anni e ho perso. A questo punto, non mi resta che prendere atto della situazione e sventolare bandiera bianca. Andare avanti, non sarebbe altro che “accanimento terapeutico””.

 

“Cosa posso dire? Peccato, anche perché i tre romanzi firmati da me - “Indifesa” (2018), “31 Aprile. Il male non muore mai” (2021), “Fatico a ricordare il tuo viso. E, ancora di più, la tua voce” (2025), tutti pubblicati da La nave di Teseo – hanno ricevuto tutti recensioni entusiastiche. L’ultimo, in particolare, ha avuto una rassegna stampa straordinariamente ricca, intensa ed emozionante”, conclude.


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