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Secondo i pm, Marinoni puntava sulle speculazioni edilizie fin dal 2017. Boeri a Sala: "Quando vuoi ci sentiamo per lo Stadio".
Secondo i pm, Marinoni puntava sulle speculazioni edilizie fin dal 2017. Boeri a Sala: "Quando vuoi ci sentiamo per lo Stadio".
Giuseppe Sala non deve dimettersi dal ruolo di Sindaco di Milano. E' quanto hanno detto il Governatore della Lombardia, Attilio Fontana, e il Presidente della Conferenza delle Regioni e Governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga.
"Secondo me assolutamente no, per lo stesso motivo per cui non mi sono dimesso io. L'indagine giudiziaria deve fare il suo corso e alla fine si avrà una risposta". "Io sicuramente sono molto più prudente, sono assolutamente convinto che sia assurdo che venga avvicinata la possibilità di una dimissione con un avviso di garanzia", ha detto Fontana.
Anche Fedriga è della stessa opinione: "Utilizzerei massima tutela e massimo rispetto per i magistrati che stanno indagando senza utilizzare come arma politica un'indagine. Se ci sono avversari, li si combatte nella parte politica e nel contestare l'amministrazione, non utilizzando l'indagine", ha detto il Presidente friulano, secondo cui è "molto particolare che un sindaco apprenda indagini dalla stampa" e "bisogna avere profondo rispetto per l'indagine e per chi è indagato. Non stiamo parlando nemmeno di un rinvio a giudizio quindi dobbiamo salvaguardare il principio istituzionale della presunzione di innocenza fino al terzo grado".
"Io non chiedo le dimissioni per l'azione giudiziaria" ma "la giunta Sala dimostri di avere la maggioranza sull'urbanistica. Se non ha la maggioranza su una linea che per Milano è fondamentale, tragga le conseguenze", ha dichiarato, invece, il Presidente del Senato, Ignazio La Russa, secondo cui "una maggioranza che non è tale su temi come l'urbanistica a Milano non ha motivo d'esistere".
"Io non ho niente da dire sull'iniziativa giudiziaria. Ricordate quando al Senato arrivò quella leggina che volevano votare e che chiamavano Salva Milano. Io dissi che questo non è un Salva Milano ma un Salva giunta Sala. La legge, dopo quella frase, non passò. Ma non è che non passò perché io ho detto questo - ha aggiunto il Presidente del Senato -. Dietro a quel disegno di legge non c'era la maggioranza di chi sostiene la giunta di Milano. Se non sono d'accordo loro, che hanno la responsabilità di una giunta, non possono sperare di trovare puntelli esterni. Quando io dico che la giunta è inadeguata, non mi riferisco alla situazione giudiziaria".
Perché "una maggioranza che non è tale su temi come l'urbanistica a Milano non ha motivo d'esistere. Il Pd è spaccato, più o meno. I verdi contrari e quegli altri così e così…", ha concluso La Russa.
"Le notizie sull'indagine di Milano non ci lasciano indifferenti e chiedono attenzione - dichiara la Segretaria del Pd Elly Schlein -. Anche per noi è importante capire bene i contorni precisi di questa vicenda. Abbiamo fiducia nel lavoro della magistratura, che dovrà accertare se ci sono state delle responsabilità penali individuali. Noi seguiremo con attenzione gli sviluppi. Al contempo ribadiamo che il Pd è al fianco del sindaco Sala, che ho sentito per esprimergli direttamente la nostra vicinanza, e continua a sostenere il lavoro che l'amministrazione farà nei prossimi due anni per affrontare le grandi sfide che ha di fronte la città, dall'abitare alla transizione ambientale che va tenuta sempre insieme all'inclusione sociale e all'accessibilità".
"Con piena consapevolezza - aggiunge - che oggi queste sfide sono diventate più pressanti e urgenti e richiedono segnali di innovazione e cambiamento. Il Pd di Milano darà il suo massimo contributo e supporto al sindaco in questa direzione".
"Io arrivo oggi pom da Cairo. Quando vuoi ci sentiamo su stadio. Ciao". Lo aveva scritto, il primo marzo 2023 Stefano Boeri, l'archistar sotto indagine nel filone d'inchiesta sulla gestione urbanistica di Milano, al Sindaco Beppe Sala, che aveva risposto: "Ok. Oggi vedo Cardinale". "Io lo sento alle 16. Li sento", continuava Boeri. La chat è una delle decine scambiate tra i due, contenute negli atti d'indagine.
"Settimana prossima se vuoi ti porto proprietari area ex piste allenamento Snai interessati a realizzare stadio. Ciao", scriveva Boeri in un'altra chat. "Ok. Buona serata", rispondeva Sala.
Giuseppe Marinoni, architetto e presidente della Commissione paesaggio, ora sciolta, e figura cardine della maxi inchiesta, anche per il suo dossier patrocinato dal Comune di Milano su "Nodi e Porte Metropolitane", "almeno dal 2017" effettuava viaggi all'estero con un collega di uno studio di Lugano, "alla ricerca di Nodi da studiare urbanisticamente, individuando luoghi e rintracciando soggetti interessati a concludere accordi e a cui vendere i masterplan" per "avviare massicce speculazioni edilizie". Lo si evince dagli atti dei pm e da alcune chat risalenti a 8 anni fa. Secondo i pubblici ministeri, "impressiona l'analogia con la vicenda milanese".
"Bisogna trovare aree vicine a grandi città in prossimità degli svincoli delle autostrade", aveva scritto l'architetto Paolo Colombo, basato in Svizzera e tra i 74 indagati nell'inchiesta, a Marinoni, in un messaggio datato 9 luglio 2017. aggiungendo: "Porta a casa il masterplan". I due architetti parlavano di investitori arabi, e Marinoni faceva cenno anche a un "investitore nordamericano che potrebbe essere interessato e con cui sto lavorando qui in Italia".
Il 15 febbraio 2018, Colombo scriveva: "Io sono a Zermatt", in Svizzera, "per il progetto Los Cabos". "Bravo!!! Portalo a casa!", rispondeva Marinoni. Il 17 gennaio 2024, Marinoni scriveva a Colombo: "Ho visto che andiamo assieme in Azerbaijan (...) se dobbiamo portare una presentazione con masterplan considera anche la possibilità di mettere le realizzazioni di Porta Nuova e piazza Gae Aulenti".
Secondo i pm, è "assolutamente palese" che Marinoni si muovesse con Colombo almeno dal 2017, "collaborando con lui, col mettergli a disposizione la sua specializzazione di pianificatore di Nodi".
I pm Petruzzella, Filippini e Clerici, definiscono impressionante "l'analogia con la vicenda milanese dello studio dei Nodi per cui l'assessore Tancredi", per il quale i pm hanno chiesto i domiciliari, "faceva ottenere a Marinoni il patrocinio della giunta", dietro proposta anche del Sindaco Sala, che qui è indagato per concorso in falso sulla nomina di Marinoni e per induzione indebita per presunte pressioni su quest'ultimo per l'ok al progetto Pirellino-Torre Botanica. Per gli investigatori, Marinoni, in un contesto di "corruzione sistemica", avrebbe messo "a disposizione totale" la propria funzione per favorire gli interessi di Colombo.
Il Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf ha anche trovato un "contratto" tra i due del 28 giugno 2024 per uno "scambio di informazioni riservate" volto "alla valutazione di opportunità di collaborazione su vari progetti". Già da 8 anni, Marinoni e Colombo puntavano alle "trasformazioni urbanistiche" anche in Azerbaijan e negli Emirati Arabi.
"Sono fiducioso... non per l'amministrazione, ma per i partner che ci stiamo trascinando dietro. L'urbanistica l'hanno sempre fatta loro, da 20 anni. Adesso noi li stiamo convincendo a farla un po' meglio", aveva scritto Marinoni, in una chat datata 4 agosto 2024, con Federico Pella, manager della J+S, per cui è stato richiesto il carcere.
Secondo i pm, questo è un messaggio "emblematico", perché a quel giorno "il programma strategico dei 'nodi' era da tempo avviato" e "volgeva alle battute conclusive della consegna dei masterplan e PPP", il partenariato pubblico-privato, ma "si addensavano le ombre dei dubbi sollevati da alcuni dirigenti e funzionari del Comune, che avevano riserve sulle eccessive altezze e volumetrie e su altri aspetti di quei progetti".
Agli atti risulta anche una chat di un anno e mezzo prima, in cui Marinoni esternava a Pella la sua gioia per aver ottenuto il patrocinio di Palazzo Marino per lo studio sui 'nodi metropolitani': "Oggi mi hanno mandato il patrocinio del Comune per lo studio sugli svincoli ... inizio con i miei amici di Lugano a trovare gli sponsor per finanziare lo studio", scriveva Marinoni il 13 gennaio 2023.
Ancora a Pella, il 1 luglio 2024, scriveva: "Ho riparlato con Tancredi", l'assessore alla Rigenerazione Urbana, per cui sono stati chiesti i domiciliari, "sui nodi (...) poi incontrerò anche Bardelli (ex assessore alla Casa, ndr) su questo argomento. Vorrei proporgli se su ogni nodo riusciamo a collocare 100mila metri quadri di edilizia".