Politici e maturità: massimo dei voti per Conte, Meloni, Renzi e Schlein

Tajani e Salvini hanno superato l'esame con 48/60.

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Lunedì 17 Giugno 2024
Roma - 17 giu 2024 (Prima Pagina News)

Tajani e Salvini hanno superato l'esame con 48/60.

Cinque voti massimi (Giorgia Meloni, Elly Schlein, Giuseppe Conte e Matteo Renzi) e due 48/60 (Matteo Salvini e Antonio Tajani). Sono questi i risultati degli esami di Maturità conseguiti dai leader dei principali partiti italiani, che a Skuola.net hanno anche raccontato alcuni aneddoti su quegli anni.

La Schlein, ad esempio, ha raccontato che all'Università di Bologna “sono stata costretta a candidarmi per il consiglio di facoltà e ricordo la fatica di dare i volantini perché sono timida: alla fine ho ottenuto 71 voti”. E sembra anche che non fosse molto organizzata: “Ero una pessima studentessa”, ha detto, “una di quelle che andava bene ma che si riduce a studiare nelle ultime 48 ore, in extremis, che si applica quando sente la pressione. Il paradosso è che, andando bene, passavo anche per secchiona”.

Lo conferma il massimo dei voti ottenuto alla Maturità, conseguita in Svizzera nel 2004, in un indirizzo che può essere considerato come equivalente al Liceo Classico, e la laurea in Giurisprudenza, presa per “fare ricorso a una multa”, con 110 e lode.

Giorgia Meloni, invece, si è definita come "un'alunna dalla media alta". La premier, infatti, ha ottenuto il diploma di Liceo Linguistico con 60/60, ma non si definisce "secchiona": “Non è che studiassi tanto, però andavo bene. Ero la classica che si chiudeva la notte prima dell'interrogazione, studiava mezzo programma e si presentava preparata”.

Più che altro, aveva qualche problema di disciplina: “La condotta era bassa, di solito era 7 al primo quadrimestre, poi 8 al secondo, alla fine me la cavavo”.

Voti brillanti anche per il Presidente del M5S, Giuseppe Conte, che si è definito come “uno studente che studiava”, ma “che non portava i libri a scuola perché il compagno di banco li doveva portare anche per me. Io poi ricambiavo”. Alla Maturità, preparata ascoltando "Generale" di Francesco De Gregori, l'ex premier ha ottenuto 60/60. Massimo di voti anche per la laurea in Giurisprudenza.

“Ero uno studente medio, bravo in alcune materie, più in difficoltà in altre. Una volta presi anche un 1 al compito di greco. Però non sono mai stato né rimandato né bocciato”, ha raccontato, invece, il Vicepremier e Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, spiegando di essere un amante delle materie umanistiche (italiano, storia, filosofia, greco, latino), e di non amare materie scientifiche come la matematica.

“Con i numeri è sempre stato un problema non a caso ho fatto il liceo classico e poi Giurisprudenza”, ha confessato Tajani, che è uscito dalla Maturità con 48/60 e si è laureato con il punteggio di 108/110.

Il suo problema con i numeri, però, è stato risolto: “Quando hai a che fare con i bilanci i numeri li devi sapere bene. Ho fatto un po’ lo studente ripetente”.

Problemi con i numeri anche per Matteo Salvini: il Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti si è definito come un alunno “discreto, con le bigiate e le autogestioni che andavano fatte. Rimandato solo una volta, in primo liceo, in matematica”. Il rapporto difficile con i numeri, per lui, continua anche adesso: “Per alcuni versi è ancora così. Dopo 35 anni confesso ancora il mio astio nei confronti delle disequazioni”.

Salvini ha aggiunto di essersi diplomato con “48 su 60". "Diciamo che l'essere leghista in un liceo come quello probabilmente non ha aiutato”, ha evidenziato, riferendosi al suo liceo, il Manzoni di Milano, “uno dei licei milanesi più ‘rossi’ dell'epoca”.

Massimo dei voti alla Maturità anche per il leader di Italia Viva, ed ex premier, Matteo Renzi, che ha detto che avrebbe voluto studiare di più il greco: “L’ho fatto per due anni, in seconda e terza liceo. La prima volta sono passato normale, l'anno dopo invece fui il più votato”. Renzi si è definito come uno studente “mezzo e mezzo, nel senso che sono uscito bene dal liceo, con 60-60esimi. Però, prima, sono anche stato rimandato in Scienze, al quarto anno. Penso di essere stato l’unico al Classico”.


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