Rinnovabili: TESS, inopportuna la presenza di politici toscani al convegno organizzato dai sostenitori delle FER selvagge

L'assessore regionale all'ambiente Monia Monni e il vicesindaco di Firenze Paola Galgani, dovrebbero essere presenti a un convegno organizzato presso il circolo Arci Isolotto, che si terrà domani 11 gennaio, ove saranno presenti rappresentanti di aziende interessare alla realizzazione impianti FER, tra cui le gigantesche torri eoliche alte 200 metri da installare sulle colline del Mugello. I promotori di tale iniziativa chiedono una deregulation nell'individuazione delle aree idonee alla loro costruzione

(Prima Pagina News)
Venerdì 10 Gennaio 2025
Firenze - 10 gen 2025 (Prima Pagina News)

L'assessore regionale all'ambiente Monia Monni e il vicesindaco di Firenze Paola Galgani, dovrebbero essere presenti a un convegno organizzato presso il circolo Arci Isolotto, che si terrà domani 11 gennaio, ove saranno presenti rappresentanti di aziende interessare alla realizzazione impianti FER, tra cui le gigantesche torri eoliche alte 200 metri da installare sulle colline del Mugello. I promotori di tale iniziativa chiedono una deregulation nell'individuazione delle aree idonee alla loro costruzione

I membri della coalizione TESS (transizione ecologica senza speculazioni), composta da 80 tra comitati locali e associazioni riconosciute dal Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, giudicano del tutto inopportuna la presenza di politici toscani, come l'assessore regionale all'ambiente Monia Monni o del vicesindaco del capoluogo Paola Galgani, al convegno che si terrà domani 11 gennaio 2025 presso il circolo Arci Isolotto.

In tale occasione infatti, pare siano presenti rappresentanti di aziende interessate alla realizzazione di giganteschi impianti eolici il cui impatto sul territorio sarà devastante sia dal punto di vista ambientale che paesaggistico. La coalizione TESS ritiene un assoluto controsenso cercare di salvaguardare l'ambiente deturpando il territorio.

Ma non per questo i membri della coalizione sono contrari alle energie rinnovabili. Al contrario, si fa appello al buonsenso delle autorità preposte, in primis la Regione Toscana, di utilizzare aree idonee, senza che vi siano ulteriori consumi di suolo.

In Italia abbondano le superfici assolutamente idonee agli impianti FER (report ISPRA 2024). Si pensi ai pannelli fotovoltaici, da installare sui tetti di edifici moderni e non vincolati, sui tetti di capannoni industriali, di centri commerciali, sulle autostrade, come in Olanda, insomma fotovoltaico in alto e non nei campi agricoli che oltre a danneggiare seriamente l'agricoltura devastano il paesaggio, creano danni all'ambiente e finiscono inevitabilmente con il nuocere all'industria del turismo e al suo indotto.

Stesso discorso per le gigantesche torri eoliche che si vorrebbero costruire, con i contributi pubblici, ovvero i soldi degli italiani, ovunque e senza regola alcuna e, anche qui con effetti rovinosi sul territorio, visto che per ogni aerogeneratore di 200 metri di altezza verranno utilizzate 2200 tonnellate di cemento e 90 tonnellate di acciaio e più 830 tonnellate di sabbia, materiali tra i più energivori per produzione; a questi vanno aggiunti c. 250 viaggi di autobetoniere da 25-30 tonnellate, e trasporti eccezionali per il montaggio delle pale con elementi fino a 70 m di lunghezza.

 Inoltre fatta eccezione per l’off-shore, l’Italia è uno dei paesi meno ventosi d’Europa però è assediata da centinaia di progetti di impianti eolici di enorme taglia che per funzionare necessitano di una potenza di vento che nella penisola non c’è, così come riscontrabile dalla consultazione dell’Atlante eolico italiano (RSE-web.it). L’eolico gigante è una tecnologia che al momento risulta controproducente rispetto all’obiettivo della decarbonizzazione in quanto l’intero spettro dei suoi impatti sull’ambiente ha costi ambientali di gran lunga superiori ai benefici.

 La verità è che di benefici non ve ne sono proprio, basti guardare al disastro economico in corso in Germania, ed è forse è per questo che si cerca di piazzare questa tecnologia in Italia prima che l’opinione pubblica realizzi l’assurdità economica e ambientale di tali strutture, in gran parte proposte da opache Srl dietro le quali, come attesta l’ultimo rapporto dell’Unità Investigativa Finanziaria alla Commissione parlamentare antimafia, talvolta si cela la criminalità organizzata. Insomma, i membri della coalizione TESS hanno la chiara sensazione che le pretese di deregolamentazione siano più funzionali agli interessi di grandi gruppi industriali, spesso stranieri, che a ridurre la dipendenza dalle fonti fossili.

 Inoltre esiste una normativa europea (Nature Restauration Law) che viceversa ci impone di aumentare le nostre aree a vincolo ambientale. La coalizione TESS che, come da acronimo, è assolutamente favorevole alla transizione energetica e anche all’urgenza di implementarla - ha inviato autorevole documentazione alle amministrazioni regionali in cui evidenziamo le molteplici possibilità di trasformare l’emergenza in un’occasione di sviluppo economico sostenibile.


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