Serbia, Belgrado: tafferugli e incidenti in Parlamento, lanciati petardi e fumogeni

Una deputata è stata colta da malore. Proseguono le proteste di piazza in tutto il Paese.

(Prima Pagina News)
Martedì 04 Marzo 2025
Roma - 04 mar 2025 (Prima Pagina News)

Una deputata è stata colta da malore. Proseguono le proteste di piazza in tutto il Paese.

Giornata di fortissima tensione, oggi, al Parlamento serbo, dove ci sono stati tafferugli e incidenti durante la nuova sessione di lavori dell'Assemblea.

Subito dopo l'inizio dei lavori, l'opposizione ha protestato rumorosamente, interrompendo più volte l'intervento della Presidente del Parlamento, Ana Brnabic, e l'approvazione dell'ordine del giorno, con fischi, cori ostili e anche con il lancio di petardi e fumogeni, dai quali è scaturito un fumo denso, che ha invaso tutta l'Aula.

Ci sono state anche risse e colluttazioni tra diversi esponenti dei partiti opposti. Una deputata è stata colta da un malore ed è stata trasportata in ospedale, dopo aver inalato molto fumo.

La stessa Brnabic ha voluto proseguire i lavori, nonostante il fumo, che la faceva parlare con molta difficoltà, i fischi e i cori di vuvuzela dei parlamentari all'opposizione. "Ci potete uccidere, potete contrastarci in tutti i modi, ma non potete fermare la Serbia nel suo percorso di sviluppo e successo. Nessuno potrà fermare questa Serbia!", ha urlato la Presidente del Parlamento, circondata dal fumo. 

La protesta inscenata dall'opposizione in Parlamento è parallela alle proteste di piazza in corso in tutta la Serbia, a cui partecipano studenti e altre categorie, con raduni, cortei e blocchi stradali a Belgrado, Novi Sad e altre città.

Le proteste sono iniziate lo scorso novembre, a seguito del crollo alla stazione di Novi Sad, in cui sono morte 15 persone. L'incidente è stato attribuito all'incuria e alla carenza di controlli, dovuti alla corruzione dilagante ai piani più alti della politica e delle amministrazioni.

Non sono bastate le dimissioni del premier Milos Vucevic, avvenute a fine gennaio, e l'ok da parte delle autorità alle richieste degli studenti: la protesta sta continuando e sta diventando sempre più politica, avendo come obiettivo i vertici del potere, a partire da Aleksandar Vucic, considerato il primo responsabile del 'regime' vigente in Serbia, caratterizzato da poca democrazia e controllo sui media.

Dopo la manifestazione di sabato scorso a Nis, nel Sud, a cui hanno partecipato decine di migliaia di persone, altre proteste sono state annunciate per i prossimi giorni. In più, durante ogni raduno, alle 11.52 si osservano 15 minuti di silenzio, per ricordare le vittime della tragedia di Novi Sad.


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