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"Faremo di tutto per rafforzare ancora di più l'azione che fin dal primo giorno ci vede impegnati, insieme all'intero Parlamento, con tutte le nostre forze".
"Faremo di tutto per rafforzare ancora di più l'azione che fin dal primo giorno ci vede impegnati, insieme all'intero Parlamento, con tutte le nostre forze".
"Assumeremo e potenzieremo iniziative specifiche per il monitoraggio di situazioni di questo tipo, la segnalazione alle autorità competenti a cominciare dalla magistratura e l'individuazione degli strumenti più efficaci per il contrasto di questa barbarie del terzo millennio".
Lo ha reso noto la Ministra della Famiglia e delle Pari Opportunità Eugenia Roccella, in seguito ai casi di siti e pagine social che hanno "conquistato il disonore delle cronache".
"Faremo di tutto - ha aggiunto - per rafforzare ancora di più l'azione che fin dal primo giorno ci vede impegnati, insieme all'intero Parlamento, con tutte le nostre forze".
A seguito delle polemiche per le foto di donne rubate, il sito Phica.eu chiude.
Attraverso un comunicato, i gestori del forum hanno avvisato gli utenti della chiusura: "Se sono stati violati i tuoi diritti - recita la nota- scrivici così procederemo a rimuoverlo".
"Phica - si legge ancora - è nata come piattaforma di discussione e di condivisione personale, con uno spazio dedicato a chi desiderava certificarsi e condividere i propri contenuti in un ambiente sicuro. Purtroppo, come accade in ogni social network, ci sono sempre persone che usa in modo scorretto le piattaforme, danneggiandone lo spirito e il senso originario".
"Nonostante gli sforzi, non siamo riusciti a bloccare in tempo tutti quei comportamenti tossici che hanno spinto Phica a diventare, agli occhi di molti, un posto dal quale distanziarsi piuttosto che sentirsi orgogliosi di far parte. Per questo, con grande dispiacere, abbiamo deciso di chiudere e cancellare definitivamente tutto ciò che è stato fatto di sbagliato", proseguono i gestori del forum, precisando che post violenti, pedopornografici o offensivi verso le donne sono sempre stati bloccati.
"In oltre 20 anni - conclude il comunicato - abbiamo sempre collaborato con le forze dell'ordine italiane e internazionali, contribuendo attivamente anche a casi importanti (come quello seguito dal giudice Cantone), fornendo ogni volta dati e supporto per assicurare alla giustizia chi commetteva crimini. Phica è stata una comunità, con luci e ombre, ma soprattutto con la volontà di creare uno spazio diverso".
Tra le foto apparse sul portale, anche alcune della premier Giorgia Meloni e della Segretaria del Pd, Elly Schlein.
Nel frattempo, la Polizia Postale sta ricevendo centinaia di denunce da tutta Italia da parte di donne che hanno scoperto che alcune loro foto sono state rubate e diffuse su Phica.eu e sul gruppo Facebook "Mia moglie". Gli agenti della Postale stanno indagando per risalire all'identità dei gestori delle due piattaforme, in cui sono state diffuse foto anche di donne impegnate in politica e nello spettacolo. Si indaga anche per capire come siano state rubate e diffuse, e per risalire all'identità degli autori dei commenti offensivi o di stampo sessista.
"Di chi ci possiamo fidare? Solo di noi stesse? La violenza contro le donne cambia forma, si attualizza, con una veste digitale, si diffonde sui social. Dal gruppo di 32.000 voyeuristi dall'ego espanso e ipertrofico, 'omuncoli' che hanno svenduto le proprie mogli e compagne contro ogni principio etico e morale a profili che hanno visto coinvolte colleghe, spesso con foto manipolate. Siamo difronte ad una deriva che ci lascia inorridite.
Non c'è chi condanna di più e chi di meno: c'è comune disprezzo femminile e maschile. Siamo in presenza di un reato gravissimo, il c.d. revenge porn, perseguibile su querela di parte, che, val la pena ricordare a tutti, prevede una pena fino a sei anni di reclusione anche per chi condivide e diffonde le immagini. Denunciare è un dovere comune". E' quanto ha dichiarato Martina Semenzato Presidente della commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio e sulla violenza di genere e deputata di Coraggio Italia e del Gruppo parlamentare di Noi Moderati.
La Consigliera Comunale di Ancona di FdI e candidata alle Elezioni Regionali nelle Marche Angela Lupacchini è stata oggetto di un insulto sessista. A renderlo noto è stata la stessa Consigliera, che ha pubblicato l'insulto sul suo profilo Facebook: "Ogni insulto ricevuto è un segno che siamo ancora indietro - ha scritto - Ma io lo trasformo in energia: apro la mente, accolgo, imparo. La politica non deve ridurre le donne al silenzio, deve dar loro voce. E la mia voce è un viaggio che non si ferma".
La Consigliera, che ha ricevuto commenti come "mi ucciderei se avessi una figlia come te...", ha annunciato l'intenzione di sporgere denuncia contro chi ha scritto gli insulti. "Chiedo a tutti di non restare indifferenti di fronte a queste derive. - ha concluso Lupacchini - Il rispetto deve tornare a essere il fondamento del vivere civile e della vita pubblica. Trasformiamo insieme l'odio in un impegno più grande: quello per una politica a misura di persone, capace di guardare avanti".
“Desidero esprimere la ferma condanna per la vicenda di sessismo online che ha coinvolto numerose donne – personaggi pubblici, politici ma anche tanta gente comune – a cui sono state rubate foto dai propri profili social e sono state diffuse poi su un sito per adulti dopo averle ritoccate.
Un fatto gravissimo, che suscita profondo sdegno e per il quale mi auguro che le autorità preposte – che hanno già aperto una indagine – possano presto individuare i responsabili. Alle tante donne coinvolte e alle loro famiglie rivolgo la sincera vicinanza, mia personale e del Senato della Repubblica”. Così, in un post su Facebook, il Presidente del Senato, Ignazio La Russa.