Taurianova Capitale Italiana del Libro, Pierfranco Bruni: “E’ una sfida culturale senza precedenti alla Ndrangheta”

Nel Palazzo dell’Emiciclo dell’Aquila, i lavori della seconda e ultima giornata dell’edizione 2024 degli Stati generali dei Patti per la lettura. Nostra intervista allo scrittore e filosofo Prof. Pierfranco Bruni, Presidente della Commissione per la designazione della Capitale Italiana del Libro 2024.

di Pino Nano
Domenica 30 Giugno 2024
L'Aquila - 30 giu 2024 (Prima Pagina News)

Nel Palazzo dell’Emiciclo dell’Aquila, i lavori della seconda e ultima giornata dell’edizione 2024 degli Stati generali dei Patti per la lettura. Nostra intervista allo scrittore e filosofo Prof. Pierfranco Bruni, Presidente della Commissione per la designazione della Capitale Italiana del Libro 2024.

“Riscattare il passato, per tracciare insieme una via verso il futuro affidandoci al potere della “Cultura”, l’unico in grado di elevarci. Tutte le comunità locali saranno coinvolte perché il riconoscimento va a loro, va a tutti coloro che tengono alla città e alla nostra regione e ai valori fondanti di un territorio dalla storia millenaria”.

 

Questo lo spirito e l’orgogliosa ambizione di Taurianova Capitale Italiana del Libro 2024, piccolo centro del sud della Calabria che conta 15 mila abitanti. La giuria, autonoma e indipendente dal ministero, presieduta dal professor Pierfranco Bruni, e composta dalla giornalista Incoronata Boccia, da Gerardo Casale, Antonella Ferrara e Sara Guelmi, “ha individuato nel progetto presentato dal Comune della Piana di Gioia Tauro, anche in ragione del contesto storico e geografico, l’occasione per generare un esempio di pedagogia di riscatto culturale, civile e sociale”.

 

-Presidente Bruni, ma come si è arrivati alla scelta di Taurianova?

“Il progetto di Taurianova è stato premiato perché rappresenta, per una realtà piccola, la strada di una crescita o addirittura una rinascita attraverso la realizzazione di infrastrutture culturali, materiali, immateriali e valoriali, capaci di irradiare i propri effetti virtuosi anche sul territorio circostante”

 

-Cosa c’è di tanto speciale dietro questa decisione finale?

“La scelta è stata fatta in particolare sulla base dell’impatto sociale della proposta progettuale relativa a un territorio che ha una straordinaria necessità di sostegno dal punto di vista culturale. La decisione è stata presa in coerenza con quello che l’Unesco definisce il valore intrinseco del settore culturale e creativo in termini di coesione sociale, capacità di generare risorse educative, benessere personale e crescita economica”.

 

-Cos’è, una provocazione culturale?

“La verità è che c’è una città pronta a rinascere, per superare un passato in cui la Cultura per troppo tempo è stata messa da parte. Il Riconoscimento, che inorgoglisce la comunità taurianovese, servirà a superare e dimenticare le zone grigie che hanno afflitto per troppo tempo i valori della legalità e porrà al centro dell’attenzione del nostro Paese una piccola realtà che intende dimostrare le proprie inesauribili capacità”.

 

-La cultura come forma di denuncia della ndrangheta?

“Vede, i libri, la lettura, la cultura, sono alla base della crescita di una comunità; favoriscono la consapevolezza dei singoli, dispiegano le ali della libertà e della democrazia, inducono al pensiero, alla riflessione. Il Ministero della Cultura ha destinato – per questo riconoscimento – 500.000 euro a Taurianova perché la proposta della città recava in sé valori e progetti che potevano essere d’esempio a tante altre piccole città italiane che necessitano di alzare il livello di ascolto del mondo. Lo sforzo del Comune – da sempre impegnato a contrastare l’emigrazione dei giovani con progetti che li potessero affascinare – sarà ora facilitato perché l’Italia si accorga che piccolo è bello. Il Cepell, “Centro per il libro e la lettura” è un istituto dotato di autonomia speciale del Ministero della Cultura ed in piena autonomia ha scelto Taurianova, portandone alla ribalta nome e territorio”.

 

-Ma la città ci crede?

“Il riconoscimento avrà la facoltà di dare a Taurianova un’opportunità unica che l’amministrazione locale non intende gettare al vento. L’invito della comunità locale a chiunque è quello di venire in città, da qualunque parte d’Italia e verificare il cambiamento in corso che, sebbene il conferimento sia da poco operativo, è già percepibile”.

 

-Nei fatti concreti cosa accadrà?

“La Città della Cultura”, questo il titolo del progetto premiato da ni, si propone di coinvolgere e sensibilizzare la comunità locale sui temi della lettura e dell’approfondimento culturale, con un particolare sguardo rivolto ai giovani, agli istituti scolastici e alle agenzie educative in generale, per contrastare il fenomeno della povertà educativa, che fin troppo spesso dilaga nelle aree del Sud. Un progetto che si inscrive nel percorso portato avanti da diversi anni dalla cittadina calabrese che, attraverso la sottoscrizione del “Patto locale per la lettura”, già nel 2018 aveva avviato un programma di valorizzazione della lettura come risorsa strategica su cui investire e come valore sociale da sostenere, grazie alla collaborazione con diverse realtà attive sul territorio”.

 

-Non sarà tutto scontato, non crede Presidente?

“Come Capitale Italiana del Libro 2024, oggi Taurianova vuole offrire alla comunità la possibilità di godere di una nuova offerta culturale, a partire da alcune delle sue manifestazioni più importanti di alto valore culturale e sociale, come “Taurianova Legge” e “Taurianoir”. La programmazione sarà arricchita da laboratori, eventi di sensibilizzazione alla lettura, convegni per la promozione del patrimonio culturale locale e attività di inclusione di soggetti fragili”.

 

-Dalle parole ai fatti…

“Attraverso un ricco cartellone di eventi, Taurianova è pronta a diventare un crocevia di idee e visioni, un luogo dove la creatività si manifesta attraverso svariate forme e linguaggi artistici, e le menti si aprono a nuove prospettive. Ma tutto questo lo è già oggi”.

 

-Cosa rimarrà dopo queste celebrazioni?

“Più di quanto non si possa immaginare. Il cuore del progetto “Città della Cultura” è la riapertura della biblioteca comunale “Antonio Renda”, sita in un edificio storico nel centro del borgo, che custodisce oltre 20mila libri, tra i quali il preziosissimo archivio di Antonio Renda, filosofo di origini taurianovese che nel 1959 ha donato al Comune un patrimonio di 5.500 libri, tra i quali sono stati ritrovati testi giuridici e di medicina risalenti al ‘500 di inestimabile valore. La riapertura della biblioteca cittadina vuole segnare l’inizio di una nuova era, un simbolo tangibile del desiderio di rinascita e di riscatto sociale, dopo decenni di narrazione legata esclusivamente alle vicende mafiose”.

 

-Bella come sfida…

“Non è una sfida. La biblioteca è  un luogo nel quale le pagine prendono vita e diventano strumento di trasformazione, aprendo le porte alla promozione della lettura come veicolo di crescita e sviluppo dell’intero territorio, come simboleggiato dalle ali della fenice scelta come logo di Taurianova Capitale Italiana del Libro 2024.Ma il progetto non si limita alla sola promozione dell’importanza della lettura, ma si propone di creare nuove sinergie e collaborazioni, coinvolgendo attivamente la comunità locale e aprendosi verso le altre realtà territoriali. Taurianova Capitale Italiana del Libro 2024 è infatti promotore e capofila di una nuova iniziativa di promozione culturale che vuole essere un modello innovativo di sviluppo sostenibile e inclusivo per l’intera Calabria: l’istituzione di un “Borgo Culturale Diffuso”.

 

-Cosa comporta tutto questo Presidente?

“L’iniziativa prevede la creazione di una rete collaborativa tra comuni calabresi per promuovere la cultura e stimolare l’economia locale attraverso il turismo culturale, costruendo così un’eredità duratura per le generazioni future.  L’idea è quella di unire i borghi calabresi in un’unica destinazione culturale, attraverso l’organizzazione e la condivisione di eventi come reading, concerti, esposizioni d’arte, laboratori e talk, oltre che la creazione di una biblioteca digitale condivisa, un archivio collettivo dei saperi di Calabria e delle peculiarità dei singoli borghi coinvolti in rete”.

 

-Vedo dal suo entusiasmo che lei ci crede davvero…

“L’intento che abbiamo e che sogniamo è rendere la Calabria un palcoscenico culturale vivo, capace di raccontarsi attraverso la storia, l’arte e le proprie tradizioni, trasformando ogni borgo in una tappa di un viaggio culturale immersivo. E qui mi piace ricordare quello che ripete sempre il sindaco di Taurianova, “Taurianova, la nuova Capitale Italiana del Libro, vi invita a fare parte di questo viaggio straordinario, dove ogni pagina è un’opportunità di scoperta e ogni lettore è protagonista di una rinascita personale e collettiva”. Belo, non crede?“.


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