Teatro: a Sacile (Pn) il "Lazarus" di David Bowie con Manuel Agnelli

La data zero della tournée è in programma il 30 marzo alle ore 17.

(Prima Pagina News)
Giovedì 06 Marzo 2025
Pordenone - 06 mar 2025 (Prima Pagina News)

La data zero della tournée è in programma il 30 marzo alle ore 17.

Parte ufficialmente dal Teatro Zancanaro di Sacile (Pn) la tournée 2025 di "Lazarus", lo spettacolo scritto da David Bowie e Enda Walsh, ispirato al romanzo "The Man Who Fell On Earth" ("L'Uomo Che Cadde Sulla Terra", ndr) di Walter Tevis, diretto da Valter Malosti e interpretato da Manuel Agnelli, Casadilego, Dario Battaglia, Camilla Nigro e Maurizio Camilli/Mauro Bernardi, Andrea De Luca, Noemi Grasso, Maria Lombardo, Giulia Mazzarino, Isacco Venturini, Carla Vukmirovic. 

Lo spettacolo è in programma il 30 marzo alle ore 17.

Considerato "il regalo d’addio di David Bowie al mondo", Lazarus è un inconsueto e per certi versi straordinario pezzo di “teatro musicale”, scritto dall’artista poco prima della sua scomparsa insieme al drammaturgo irlandese Enda Walsh. Bowie, seppur piegato dalla malattia, con uno straordinario e commovente sforzo creativo, ha voluto lasciarci questo prezioso dono che si può considerare, insieme al magnifico album Blackstar, uscito due giorni prima della morte, il suo testamento creativo.

La prima rappresentazione di Lazarus ha avuto luogo il 7 dicembre 2015 al New York Theatre Workshop di Manhattan, e quella è anche stata l’ultima apparizione pubblica di Bowie che sarebbe scomparso un mese dopo, il 10 gennaio 2016.

A otto anni dal debutto a New York, Lazarus è andato in scena per la prima volta in Italia nel marzo del 2023 per la regia del direttore di ERT Valter Malosti, che ha curato la versione italiana avvalendosi anche dei preziosi consigli di Enda Walsh, con cui Malosti aveva già collaborato in passato.

A più di 50 anni dal romanzo originale The Man Who Fell to Earth di Walter Tevis (lo stesso autore del libro che ha dato origine alla fortunata serie televisiva La regina degli scacchi / The Queen’s Gambit), e a 40 dall’omonimo film di Nicholas Roeg, che ha visto Bowie nella sua miglior prova come attore, l’artista britannico ha scelto di riprendere in Lazarus le fila dell’infelice storia del migrante interstellare Newton, costretto a rimanere sulla Terra.

Nella versione di Bowie e Walsh, l’alieno è ancora prigioniero sulla Terra, sempre più isolato nel mondo, chiuso nel suo appartamento, in preda alla depressione e vittima dei suoi fantasmi e della dipendenza dal gin: un moribondo che non riesce a morire. In questa situazione disperata Newton riceve segnali dal passato attraverso la TV, capta visioni del futuro generate dalla sua mente, mescola realtà e sogni ad occhi aperti. Vari personaggi (fantasmi? proiezioni mentali?) si aggirano nello spazio claustrofobico dell’appartamento di Newton (o nel continuum devastato della sua mente?).

Non esiste niente di più distopico nello scorrere del tempo di un uomo o di donna che sta morendo. C’è una compresenza, un frullato di immagini, tempi, luoghi, persone che non dovrebbero essere lì e invece sono lì presenti e vivissime. Tutto è presente, non solo le cose sublimi ma anche le stupidaggini e le cose apparentemente insignificanti. Bowie era un’antenna sensitiva dello spirito del tempo e delle arti, percepiva umori e atmosfera, e poi digeriva e rimescolava tutto in una sintesi geniale.

Nel Lazarus diretto da Malosti musica, arte visiva, teatro, danza e video-arte si fondono per dar vita a una esperienza di “teatro totale”, in cui gli artisti sono i medium di uno straordinario flusso di energia. Lazarus è un’opera sofisticatissima ma al tempo stesso popolare che ci parla del nostro viaggio di migranti sulla terra.

Di Bowie/ Newton scompare il corpo ma rimane in dono la preziosa e altissima qualità dei suoi testi musicali (sempre più evidente) e l’energia che attraverso la sua musica ci salva e ci fa vibrare.

Lo spettacolo include numerosi brani fra i più celebri di Bowie e quattro pezzi scritti appositamente per questo lavoro, legati in modo da costruire una frammentata e affascinante drammaturgia parallela, tra cui il capolavoro che dà il titolo all’opera.

 

I biglietti saranno in prevendita dalle 15.30 di martedì 11 marzo su ertfvg.it e in Teatro.


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