Ue, Draghi: "L'inazione minaccia la sua stessa sovranità"

L'ex presidente della Bce: "Serve una nuova velocità nel giro di mesi". von der Leyen: "L'ordinaria amministrazione non basta più, bisogna agire".

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Martedì 16 Settembre 2025
Roma - 16 set 2025 (Prima Pagina News)

L'ex presidente della Bce: "Serve una nuova velocità nel giro di mesi". von der Leyen: "L'ordinaria amministrazione non basta più, bisogna agire".

"Aun anno di distanza, l'Europa si trova in una situazione più difficile. Il nostro modello di crescita sta svanendo. Le vulnerabilità stanno aumentando. E non esiste un percorso chiaro per finanziare gli investimenti di cui abbiamo bisogno.

Ci è stato dolorosamente ricordato che l'inazione minaccia non solo la nostra competitività, ma anche la nostra stessa sovranità".

Così l'ex presidente della Bce, Mario Draghi, intervenendo a Bruxelles, alla conferenza di alto livello "A un anno dal rapporto Draghi", insieme con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

"I cittadini e le aziende europee apprezzano la diagnosi, le priorità chiare e i piani d'azione. Ma esprimono anche una crescente frustrazione. Sono delusi dalla lentezza dell'Ue. Ci vedono incapaci di tenere il passo con la velocità del cambiamento altrove. Sono pronti ad agire, ma temono che i governi non abbiano compreso la gravità del momento", ha detto ancora l'ex premier.

"Troppo spesso si trovano scuse per questa lentezza" e "questo è compiacimento", ha evidenziato, invitando a una "nuova velocità" e risultati "nel giro di mesi, non di anni". "Gli Stati Uniti hanno imposto le tariffe più elevate dall'era Smoot-Hawley. La Cina è diventata un concorrente ancora più forte. Abbiamo anche visto come la capacità di risposta dell'Europa sia limitata dalle sue dipendenze, anche se il nostro peso economico è considerevole. La dipendenza dagli Stati Uniti per la difesa è stata citata come uno dei motivi per cui abbiamo dovuto accettare un accordo commerciale in gran parte alle condizioni americane", ha sottolineato ancora Draghi, secondo cui "il debito pubblico dell'Ue è destinato a crescere di 10 punti percentuali nel prossimo decennio, raggiungendo il 93% del Pil, con ipotesi di crescita più ottimistiche della realtà odierna. A un anno di distanza, l'Europa si trova quindi in una situazione più difficile. Il nostro modello di crescita sta svanendo. Le vulnerabilità stanno aumentando e non esiste un percorso chiaro per finanziare gli investimenti che ci servono".

"In alcuni settori, come quello automobilistico, gli obiettivi" europei "si basano su presupposti che non sono più validi", ha continuato Draghi. "La scadenza del 2035 per le emissioni zero allo scarico era stata concepita per innescare un circolo virtuoso - ha sottolineato ancora -: obiettivi chiari avrebbero spinto gli investimenti nelle infrastrutture di ricarica, fatto crescere il mercato interno, stimolato l'innovazione e reso i modelli elettrici più economici. Si prevedeva che batterie, microchip si sviluppassero parallelamente. Ma ciò non è avvenuto".

Bisogna "considerare un debito comune per progetti comuni - sia a livello Ue, sia tra una coalizione di Stati membri - per amplificare i benefici del coordinamento", ha precisato l'ex governatore di Bankitalia. 

"L'emissione congiunta non amplierebbe magicamente lo spazio fiscale. Ma permetterebbe all'Europa di finanziare progetti più grandi in settori che aumentano la produttività - innovazioni, tecnologie su larga scala, ricerca e sviluppo per la difesa o energia - dove la spesa nazionale non è più sufficiente", ha proseguito.

"Sono assolutamente convinta che l'Europa possa unirsi attorno a questo programma. Ogni singolo Paese membro ha approvato la relazione Draghi. E così ha fatto il Parlamento europeo. Sappiamo tutti cosa bisogna fare. Il 'business as usual', l'ordinaria amministrazione, non funziona più. Questo è il mio messaggio finale oggi. I cittadini europei si aspettano che la nostra democrazia decida, agisca e dia risultati". E' quanto ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in apertura alla conferenza sul primo anno dal rapporto di Draghi sulla competitività.

"Abbiamo già dimostrato cosa è possibile quando abbiamo ambizione, unità e urgenza. E' una nostra scelta", ha continuato von der Leyen.


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