Una vita in divisa senza protezione dall’amianto: TAR del Lazio condanna il Ministero della Difesa. - SENTENZA ALLEGATA

200mila euro di risarcimento ai familiari di un sottufficiale morto per mesotelioma.

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Giovedì 05 Giugno 2025
Roma - 05 giu 2025 (Prima Pagina News)

200mila euro di risarcimento ai familiari di un sottufficiale morto per mesotelioma.

Un nuovo caso di morte per esposizione all’amianto scuote le Forze Armate italiane. Il Tar del Lazio ha condannato il Ministero della Difesa al pagamento di 200.000 euro di risarcimento alla famiglia di U.G., sottufficiale della Marina Militare, scomparso a causa di un mesotelioma pleurico contratto durante il servizio.

Per quasi quarant’anni, U.G. ha prestato servizio a bordo di numerose unità navali – Nave Palinuro, Carabiniere, Artigliere, Stromboli, Tanaro, Doria – e in diverse basi strategiche come Mariscuola Taranto, Venezia e Maridist Ostia, venendo costantemente esposto ad amianto e ad altre sostanze cancerogene senza adeguati dispositivi di protezione né informazione sui rischi.

La diagnosi, arrivata nel 2018, ha segnato l’inizio del drammatico epilogo: U.G. è deceduto all’età di 81 anni. Solo un anno dopo, nel 2019, la sua malattia è stata formalmente riconosciuta come dipendente da causa di servizio, e nel 2022 il Ministero ha emesso il decreto che lo equiparava a vittima del dovere.

Durante la sua lunga carriera militare, U.G. si era distinto per dedizione e merito: era stato insignito del titolo di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana nel 1960, e successivamente aveva ricevuto la Croce d’Oro di anzianità di servizio, con e senza stelletta.

Ma a nulla sono valsi i riconoscimenti quando si è trattato di fronteggiare gli effetti letali dell’amianto.

A rappresentare la famiglia è stato l’Avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, che ha promosso il ricorso al Tar del Lazio. Il Tribunale, dopo l’istruttoria, ha accolto integralmente le richieste della vedova e del figlio, riconoscendo il danno “Iure hereditario” (cioè trasmissibile agli eredi) e la responsabilità diretta dell’Amministrazione militare.

Un altro valoroso difensore della Patria stroncato dall’amianto – dichiara l’Avv. Bonanni –. I numeri purtroppo parlano chiaro: i casi di decesso tra i militari della Marina continuano a crescere, confermando i dati epidemiologici allarmanti”.


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