Vesuvio: L'Altritalia Ambiente presenta documento per prevenire incendi disastrosi

Il referente territoriale Angelo Di Prisco lancia un allarme e un accorato appello alle autorità volto a prevenire i puntuali roghi estivi che distruggono centinaia di ettari di vegetazione

(Prima Pagina News)
Giovedì 04 Settembre 2025
Boscoreale (NA) - 04 set 2025 (Prima Pagina News)

Il referente territoriale Angelo Di Prisco lancia un allarme e un accorato appello alle autorità volto a prevenire i puntuali roghi estivi che distruggono centinaia di ettari di vegetazione

L'Altritalia Ambiente è scesa in campo contro i continui disastrosi incendi che annualmente flagellano i territori boschivi dell'area vesuviana.

 Proprio nel mezzo dell'incendio di metà agosto, nasce un movimento spontaneo denominato “Incendio Vesuvio”, che vede anche la diretta partecipazione de L'Altritalia Ambiente grazie al referente del territorio Angelo di Prisco che nel corso di un comizio pubblico prendeva la parola e proponendo un documento volto a denunciare una frattura civile e politica.

Il segno tangibile di un modello che ha fallito, fallito nella prevenzione, nella gestione, nella comunicazione, ma soprattutto nel rispetto delle persone.

 “Siamo stati coinvolti, ma mai ascoltati. Le segnalazioni c’erano, le preoccupazioni pure. Ma si è preferito ancora una volta minimizzare, rimandare, mettere in scena una gestione dell’emergenza più attenta ai titoli dei giornali che alla sicurezza reale delle persone”- ha tuonato nel corso del suo intervento l'esponente ambientalista.

“Ma oggi – ha continuato - non è più il tempo delle denunce generiche. Oggi dobbiamo porci una domanda precisa: su quale politica possiamo ancora contare, se questa è la condizione in cui ci hanno lasciati, pur con milioni di euro stanziati dal PNRR, post-2017, e con strumenti tecnici che restano sulla carta? Ci hanno parlato per anni di resilienza, di sostenibilità, di partecipazione” - continuava.

“Ma intanto i comuni vesuviani hanno uffici tecnici sottodimensionati, malpagati, precari, i progetti di prevenzione non partono o si fermano alla fase preliminare, i fondi esistono, ma non ci sono menti e mani libere per gestirli. E allora diciamolo con forza: la vera sfida è anche ricostruire competenza, struttura, fiducia, presenza sul territorio, entriamo nei luoghi decisionali – anche quelli istituzionali – oppure le nostre parole resteranno solo rabbia e cenere. Perché quando brucia il Vesuvio, non brucia solo un parco. Brucia una memoria. Una speranza. Una comunità intera. E noi quella speranza non possiamo più permetterci di perderla” - concludeva.

 Infine L'Altritalia Ambiente ha presentato un documento contentente le seguenti proposte:

1. Mappatura e bonifica: Subito un piano di verifica delle discariche, lecite e illecite, e del loro coinvolgimento negli incendi. Non basta più una lista su un file PDF: servono squadre operative, task force permanenti, e verifiche indipendenti;

 2. Trasparenza dei piani: Chiediamo la pubblicazione e la revisione partecipata dei piani: Piano antincendio boschivo Piano di gestione forestale Piano di emergenza e rischio frane Piano di gestione delle discariche abusive Chi doveva fare cosa? Chi ha fallito? Chi si assumerà la responsabilità?

 3. Salute pubblica e monitoraggio ambientale: Attivazione immediata delle ASL per screening sanitari su base volontaria Controlli dell’ARPAC basati sulla direzione dei venti, non su stazioni fisse Mappatura aggiornata dell’aria, del suolo, della vegetazione contaminata;

4. Partecipazione e controllo popolare: Vogliamo un modello di governance multilivello che preveda il coinvolgimento diretto della cittadinanza nei processi decisionali: con tavoli permanenti, osservatori ambientali territoriali, consulte comunali;

 5. Formazione e rientro dei cervelli: È ora di invertire la rotta. Molti dei nostri ragazzi vanno all’estero perché qui non c’è spazio, né ascolto. Proponiamo un patto civico per riportare competenze nel Vesuviano: Stage retribuiti nei Comuni Borse per giovani tecnici ambientali Facilitazione nell’accesso a bandi da parte di professionisti locali.


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