“Eyes in color”, Franco Azzinari tra i bimbi dell’Amazzonia

Eyes in color” si chiama così l’ultima grande rassegna internazionale del maestro Franco Azzinari, tele olio su tele  interamente dedicate ai bambini della Foresta Amazzonica, e che ora si prepara a fare il giro delle grandi capitali internazionali, Parigi, Londra, New Yok, Adelaide, San Paolo del Brasile.

 

di Pino Nano
Lunedì 01 Luglio 2024
Roma - 01 lug 2024 (Prima Pagina News)

Eyes in color” si chiama così l’ultima grande rassegna internazionale del maestro Franco Azzinari, tele olio su tele  interamente dedicate ai bambini della Foresta Amazzonica, e che ora si prepara a fare il giro delle grandi capitali internazionali, Parigi, Londra, New Yok, Adelaide, San Paolo del Brasile.

 

 “Eyes in color” sta per “Occhi nel colore”, tema di grande suggestione con cui il maestro Franco Azzinari, ritrattista ufficiale di Gabriel Garcia Marquez, lancia e anticipa alla stampa specializzata di Montecarlo la sua prossima mostra, che subito dopo l’estate verrà inaugurata prima in Calabria, per poi fare il giro delle principali capitali estere. New York, Parigi, Londra, Berlino, San Paolo del Brasile, Adelaide, ma prima ancora Roma Capitale.

“Spero che il mio progetto – spiega il maestro Franco Azzinari ai cronisti stranieri- diventi un grande evento internazionale perché la rassegna ospiterà i ritratti di decine di bambini che in questi anni ho incontrato in Amazzonia, dove ho trascorso lunghi periodi della mia vita, alla ricerca di una realtà molto lontana da tutti noi cittadini europei”.

Il ritrattista di Gabriel Garcia Marquez racconta per la prima volta l’Amazzonia e i suoi bambini: “I bambini che io ho incontrato in Amazzonia, e a cui tante volte ha fatto riferimento il santo Padre nei suoi discorsi ufficiali sui “più poveri del mondo”, non sono come tutti i nostri bambini. Forse sono più poveri degli altri, ma sono anche più fortunati, perché sono bimbi che nascono crescono e vivono con negli occhi i colori bellissimi della loro terra. Ho attraversato migliaia di chilometri, e ho visto che laggiù non ci sono grandi città, grandi palazzi, grandi ponti in acciaio, non ci sono macchine. Questi bimbi, per tutta la loro vita, vedono allora soltanto i colori del mare, della foresta, dei fiumi, delle cascate, delle orchidee, delle sterlizie, della natura incontaminata che hanno intorno. Non vedono nient’altro. E io spero che le mie tele possano ben raccontare la loro vita e la loro meravigliosa semplicità”.

Il lavoro e la mostra di Azzinari vanta questa volta una firma eccellente e una testimonianza di altissimo profilo accademico, quella della poetessa, scrittrice, e antropologa Màrcia Theòphilo, candidata al Premio Nobel del 2005 per la poesia, nata e cresciuta in Amazzonia, e che dei bambini dipinti dal “pittore del vento” dice cose bellissime.

I bambini guerrieri/ ciascuno incarna un mito/hanno cinture di paglia intrecciata/ornate di penne di arara/orecchini di Penne di arara/ collane di unghie di giaguaro/bracciali di conchiglie di fiume…”.

Bambini ultimi del mondo, bambini lontani anni luce dalla civiltà dei popoli occidentali, bambini guerrieri sin dalla nascita, con una fierezza e una forza d’animo che è difficile immaginare o anche solo raccontare, ma che Azzinari ha colto e riprodotto meravigliosamente bene nei loro sguardi e nel loro saper essere icone della resistenza di un popolo disposto a rinunciare a tutto tranne che alla bellezza dei suoi paesaggi incontaminati e baciati dal sole. Negli affreschi del maestro ritrovo oggi i colori più autentici della mia Amazzonia, la mia “patria”. Bambini che Azzinari ci racconta oggi nelle sue tele, bambini affogati di luce e di colori, la luce e i colori straordinari che solo la mia terra sa ancora preservare difendere e offrire al resto del mondo, in maniera quasi religiosa”.

I bambini indios che Franco Azzinari ha incontrato e a cui mi dicono abbia anche insegnato a dipingere, portando loro dalla lontana Europa le tele e i colori giusti per farlo, i bambini indios con cui Azzinari ha trascorso lunghi mesi della sua permanenza in Amazzonia, hanno insegnato anche a lui il vero grande segreto del mio popolo. Che è la semplicità della vita quotidiana, la serenità con cui si affronta il tempo che scorre, la voglia di crescere felici ma restando in terra indios, sorridendo agli animali e parlando con gli animali. Dalla nascita alla morte. Nelle tele di Franco Azzinari si coglie con mano la forza dei sogni e delle illusioni fantastiche dei nostri bambini Indios”.

“Solo una donna indios come me può capire fino in fondo quando un artista come Azzinari confessa di avere incontrato e conosciuto un popolo che non sa cosa sia il “grigio”. Ma è così per tutti noi che siamo nati laggiù, lontano da tutto e da tutti. Educati a crescere con negli occhi la luce dei colori forti dei pappagalli o dei fiori cui la mia terra è stracolma in ogni giorno e in ogni mese dell’anno”, “Amazzonia, Meo amor”…

Il resto di questa mostra è nella forza iconica dei colori che questo grande artista italiano utilizza per esaltare la bellezza dell’infanzia amazzonica, sono i colori della vita e della speranza, i colori della passione e della forza della natura, i colori dei quartieri più lontani della foresta amazzonica, i colori del cielo che sovrasta cascate incontaminate e radure ancora vergini, i colori di una terra dove l’unica testimonianza reale della civiltà è la macchina fotografica che Franco Azzinari porta sempre a tracolla. I colori del silenzio, dell’abbandono, della guerra, della distruzione, dell’amore ritrovato, perché è abbastanza evidente che Franco Azzinari abbia ritrovato proprio tra questi bambini, e nel colore del mondo esterno riflesso nei loro occhi, la serenità perduta lungo una strada di successi senza tempo, che ha inesorabilmente attraversato il suo mondo e la sua vita.

Ecco come un grande artista del colore e del ritratto -come lo è sempre stato il Maestro Franco Azzinari- diventa in questo caso un poeta sublime di un'infanzia negata. Che alla fine, è anche la sua storia personale mai raccontata prima, ma più vera e più intima. Grazie Maestro per questo infinito bagno di emozioni.


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