Breaking news infrastrutture: Corte dei Conti ferma il Ponte sullo Stretto - ALLEGATA RICHIESTA DEFERIMENTO

Dubbi di legittimità sulla delibera Cipess del 6 agosto scorso. La magistratura contabile solleva rilievi formali e sostanziali sulla delibera con cui il Cipess ha approvato il progetto definitivo del collegamento stabile tra Sicilia e Calabria, chiedendo ulteriori verifiche su procedura, motivazioni e coerenza con il quadro normativo europeo.

(Prima Pagina News)
Domenica 26 Ottobre 2025
Roma - 26 ott 2025 (Prima Pagina News)

Dubbi di legittimità sulla delibera Cipess del 6 agosto scorso. La magistratura contabile solleva rilievi formali e sostanziali sulla delibera con cui il Cipess ha approvato il progetto definitivo del collegamento stabile tra Sicilia e Calabria, chiedendo ulteriori verifiche su procedura, motivazioni e coerenza con il quadro normativo europeo.

Nuova frenata per il Ponte sullo Stretto di Messina. La Corte dei Conti, attraverso una dettagliata relazione trasmessa alla Presidenza della Sezione centrale di controllo sulla legittimità degli atti del Governo, ha sollevato rilievi significativi sulla delibera con cui il Cipess, nella seduta del 6 agosto 2025, ha approvato il progetto definitivo del "collegamento stabile tra Sicilia e Calabria – Ponte sullo Stretto di Messina" e i relativi atti finanziari, urbanistici e ambientali.

Secondo quanto emerge dalla richiesta di deferimento sottoscritta dal Consigliere delegato Carmela Mirabella, il dirigente istruttore Valeria Franchi ha sostenuto che "non risultano superati i dubbi di legittimità" relativi al provvedimento di approvazione del Cipess, sottolineando lacune nella motivazione, criticità procedurali, dubbi sulla trasmissione degli atti, e perplessità sull’efficacia sospensiva della delibera stessa.

Tra i punti principali contestati, la Corte segnala:

  • l’assenza di una motivazione adeguata e trasparente sulle scelte compiute dal Cipess, ritenendo il testo “più ricognitivo che valutativo”;
  • l’utilizzo di modalità atipiche per la trasmissione digitale dei documenti, attraverso link e repository cloud, che non garantirebbero la necessaria certezza e tracciabilità degli atti ufficiali;
  • la subordinazione dell’efficacia della delibera all’approvazione successiva del decreto interministeriale Mit-Mef, giudicata incoerente con l’ordinato sviluppo delle fasi procedimentali;
  • carenze documentali relative alla compatibilità ambientale del progetto e ai rapporti con la Commissione europea in tema di valutazione d’incidenza ambientale sulla rete Natura 2000.

La Corte ha inoltre richiesto chiarimenti sulla mancata acquisizione del parere del Nars e sui limiti di competenza dell’Autorità di regolazione dei trasporti (Art), la cui esclusione dal procedimento viene giudicata “non pienamente convincente”. La relazione mette altresì in dubbio la completa ottemperanza delle prescrizioni di legge e dei pareri tecnici, segnalando la necessità di ulteriori “approfondimenti in sede collegiale” prima di procedere alla registrazione definitiva del provvedimento.

Il valore complessivo dell’opera, stimato in 13,5 miliardi di euro, è stato approvato insieme al Piano economico-finanziario incluso nel terzo atto aggiuntivo alla convenzione con la società Stretto di Messina S.p.A., ma secondo la magistratura permangono dubbi sulla conformità ai principi di concorrenza europei e sulla regolare verifica dei requisiti del contraente generale.

La relazione della Corte conclude prospettando un deferimento alla sede collegiale per la valutazione complessiva della delibera Cipess n. 41/2025, sottolineando “l’opportunità di verificare la conformità del provvedimento al quadro normativo nazionale e ai principi eurounitari”. Un nuovo capitolo, dunque, nella lunga vicenda del Ponte sullo Stretto, che continua a dividere politica e istituzioni tra ambizioni strategiche e ombre procedurali.


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