Calcio, Euro 2024, l'Italia inizia da Dortmund, Spalletti: "Chiediamo ai tifosi di scendere in campo con noi"

Domani sera l'avventura parte dal match contro l'Albania: "Più si avvicina la partita e più l'emozione che dà tensione si trasforma in emozione che dà felicità".

(Prima Pagina News)
Venerdì 14 Giugno 2024
Roma - 14 giu 2024 (Prima Pagina News)

Domani sera l'avventura parte dal match contro l'Albania: "Più si avvicina la partita e più l'emozione che dà tensione si trasforma in emozione che dà felicità".

Il 18 agosto scorso, giorno in cui Luciano Spalletti è diventato Ct della Nazionale, lo sguardo era già rivolto  a Euro 2024: prima una qualificazione da conquistare (e accadde proprio in Germania, a Leverkusen, contro l'Ucraina), poi un titolo da difendere.

Si parte da Dortmund e dall'Albania, squadra che l'Italia e Spalletti conoscono molto bene, per essere composta da tanti calciatori che militano nella nostra Serie A. E anche per Spalletti, che di partite così da allenatore di club ne ha vissute chissà quante, questa sarà un'emozione nuova.

"Ma più si avvicina la partita e più l'emozione che porta tensione si trasforma in emozione che porta felicità - le sue parole -. Non un'emozione tossica, ma un'emozione splendida. Giochiamo contro calciatori che conoscono benissimo il nostro calcio, gente che sa giocare benissimo, e Sylvinho è stato bravo a creare questa squadra. Sarà una partita tosta".

Dopo due settimane di lavoro, e dopo due amichevoli contro Turchia e Bosnia, è arrivato il momento di mettere in campo tutto quello che si è provato. "Ci sono risultati di alcune partite che sono il contrario di come avrebbe voluto lo sviluppo della gara - ha spiegato Spalletti -. Quello di essere sempre una squadra e far vedere lo stesso calcio diventa importante: sono convinto che la nostra squadra farà capire ciò che vuole fare.

Quando si ha a disposizione così poco tempo, ma quando si ha a che fare con questa serietà, il tuo lavoro diventa anche più corretto di quello che si fa con un club. Ho visto i ragazzi attentissimi, eseguire subito quello che gli viene richiesto. Saremo proprio quelli che vogliamo essere in campo".

Una squadra che sarà trascinata, al BVB Stadion o dall'Italia, da un popolo intero: "Non chiediamo ai 60 milioni di italiani di tifare per noi, ma proprio di essere sul rettangolo di gioco con noi. Siamo protagonisti del sogno di ogni italiano che usciva con il pallone sotto il braccio e tornava con la maglia bagnata di sudore e con le ginocchia spaccate.

Noi per i nostri connazionali siamo degli eroi, dei giganti, che non possono non mettere tutto dentro la partita. Questo significa crearsi anche una scocca: i giganti e gli eroi non hanno timore di andarsi a giocare una partita di calcio".

Si passa poi alle indicazioni che arrivano dal campo: la più importante riguarda Nicolò Barella, che ieri ha effettuato per intero la seduta di allenamento sul campo dell'Hemberg Stadion Nord di Iserlohn.  "Si ascoltano le sensazioni e quelli dei medici. I calciatori vogliono sempre giocare, ma a ieri sera tutto lascia prevedere che sia a disposizione".

Da Spalletti parole di fiducia anche nei confronti di Gianluca Scamacca ("Un giocatore completo, sa fare veramente tutto. Devo solo confrontare la sua performance in base a quella degli altri") e di due difensori emergenti come Buongiorno e Calafiori: "Hanno la stoffa di quelli che vogliono arrivare a livello top".

L'Italia sta lavorando contemporaneamente su diversi sistemi di gioco: dalla difesa a quattro a quella a tre. "Si può decidere di giocare a tre ma essere più offensivi di quando si gioca a quattro - la risposta del Ct -, così come abbiamo i giocatori per un modulo a due punte: conta l'atteggiamento. Se riesci a gestire la partita in un certo modo, comandi te in base alle posizioni che vai ad assumere".

Se per Luciano Spalletti sarà il primo Europeo sulla panchina degli Azzurri, Gianluigi Donnarumma ripartirà dal rigore parato tre anni fa nella finale di Wembley all'inglese Saka, che fece esplodere la festa a Londra e in tutta Italia. Donnarumma, nel frattempo, di questa squadra ne è diventato capitano: "Lo spirito è quello lì - le parole del portiere -. Quando si affronta una competizione del genere la carica viene naturale. Vogliamo provare a ripercorrere quelle notti magiche. Io cerco di dare tutto, di spiegare alla squadra quello che è stato tre anni fa, ma la squadra è già pronta, non avrà bisogno dei miei consigli. Per quello che riguarda me, non cambia niente, c'è solo qualche responsabilità in più.

In campo ci sono diversi leader che si fanno sentire, come mi farò sentire anch'io, cercando di dare il massimo. Lo scorso Europeo è stato bellissimo, la storia è stata scritta: ora cerchiamo di scriverne un'altra pagina".

Si comincia dall'Albania e da una partita difficile, in un girone completato da Spagna e Croazia. "E' la sfida più insidiosa, in un gruppo difficile. Nella partita di domani ci sono tante insidie, quindi c'è da prenderla al 100%, c'è da stare sul pezzo. L'Albania è una squadra molto rapida, con individualità molto forti: dobbiamo stare attenti a non allungarci perché hanno abilità in contropiede. Sarà fondamentale essere equilibrati e compatti: si può vincere al 1' o al 90', ma l'importante è farlo perché la prima partita è sempre importante. Non fare punti domani significherebbe avere maggiore responsabilità nelle altre due partite difficilissime. Ma il nostro obiettivo è vincerle tutte e tre".

Dortmund evoca splendidi ricordi: qui, 18 anni fa, la Nazionale battendo la Germania ai supplementari si conquistò la qualificazione alla finale del Mondiale, poi vinto a Berlino contro la Francia. In porta c'era Gigi Buffon, oggi capodelegazione della Nazionale: "Averlo qui ci aiuta tantissimo - ammette Donnarumma -. Ci racconta le sue esperienze dell'estate che hanno vissuto: avere la sua presenza è una situazione forte, perché ti lascia tanto. Sicuramente lui può darci consigli su quella che è diventata storia, ma sicuramente poi in campo scendiamo noi e c'è da battagliare perché qui non è facile: averlo, però, ci può dare tanto".

Come importante, e Gigio lo ha ammesso, è lavorare con una mental coach, la stessa che segue un altro atleta azzurro come Marcell Jacobs: "Lo consiglio a tutti, perché aiuta a lavorare sull'equilibrio e non farsi prendere dalle emozioni. Le tensioni sono alte, le ambizioni sono alte: l'importante è rimanere piantati con i piedi per terra". Gigio dietro, Scamacca tra quelli che giocheranno davanti: "Gianluca è un grandissimo attaccante, che ha fatto passi da gigante nell'ultimo periodo: ha fatto cose incredibili, sono contento per lui e per noi, perché può fare la differenza. E' importante, nei momenti di difficoltà, avere un punto di riferimento davanti: lui, ma anche Retegui e Raspadori". A loro il compito di fare gol, a Donnarumma quello di blindare la porta.


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