Carceri: detenuto suicida a Cremona, è il 14esimo dall'inizio dell'anno

Uilpa Polizia Penitenziaria: "E' una carneficina, deflazionare subito la densità detentiva".

(Prima Pagina News)
Lunedì 24 Febbraio 2025
Cremona - 24 feb 2025 (Prima Pagina News)

Uilpa Polizia Penitenziaria: "E' una carneficina, deflazionare subito la densità detentiva".

“Un detenuto italiano, accusato di reati a sfondo sessuale e contro la persona, si è suicidato impiccandosi stamattina presso la Casa Circondariale di Cremona. A nulla sono valsi i soccorsi. Sale così a 14 la drammatica conta dei reclusi che si sono tolti la vita dall’inizio dell’anno, cui bisogna aggiungere un operatore. Siamo palesemente di fronte a una carneficina a cui non si pone, di fatto, alcun argine efficace e che testimonia ancor di più, qualora ce ne fosse bisogno, la drammaticità dell’emergenza penitenziaria.

Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.

“Anche la casa circondariale cremonese, con 551 detenuti presenti a fronte di 382 posti disponibili si caratterizza per forte sovraffollamento e, con 180 agenti quando ne servirebbero almeno 335, per pesantissima carenza di personale. A ciò si aggiungano la mancanza di un Comandante della polizia penitenziaria titolare da molti anni e la disorganizzazione complessiva che, anche da questo, ne deriva, più le altre disfunzionalità di sistema, comuni a pressoché tutte le carceri, e il quadro appare in tutta la sua tragicità”, spiega il Segretario della UILPA PP.

“Del resto, mentre il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, continua a magnificare dell’improbabile (tranne qualche rara eccezione) riconversione a scopo detentivo di caserme delle forze armate dismesse, senza peraltro tenere in debito conto che quasi mai le caserme sono lì dove servirebbero le prigioni, nelle carceri il sovraffollamento e i problemi dilagano. Sono complessivamente 16mila i detenuti oltre la capienza, mentre più di 18mila gli agenti mancanti agli organici della Polizia penitenziaria. 

Peraltro, mentre si decantano i meriti della nomina del commissario straordinario all’edilizia, dopo oltre due mesi dalle dimissioni di Giovanni Russo, il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e il Corpo di polizia penitenziaria sono ancora senza un Capo, e ciò al netto della meritoria opera dell’attuale facente funzioni, Lina di Domenico.

Il governo prenda compiutamente atto dell’emergenza e ponga un freno alle sofferenze di detenuti e operatori, quest’ultimi ormai stremati da turnazioni massacranti, carichi di lavoro debordanti e continue aggressioni (3.500 in un anno).

Serve subito, non fra anni, deflazionare la densità detentiva, potenziare gli organici del personale, assicurare l’assistenza sanitaria e riorganizzare l’intero apparato anche avviando riforme complessive. È impensabile proseguire a lungo in queste condizioni”, conclude De Fazio.


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