43° anniversario dell’uccisione dell’Agente Antonio Galluzzo: memoria viva contro ogni terrorismo

Ricordiamo l’Agente Antonio Galluzzo, caduto il 24 giugno 1982. Cerimonia a Roma con Polizia di Stato.  Il ricordo di APAMRI  con le dichiarazioni di Michele Grillo e Riccardo Di Matteo 

di Valerio Viola
Martedì 24 Giugno 2025
Roma - 24 giu 2025 (Prima Pagina News)

Ricordiamo l’Agente Antonio Galluzzo, caduto il 24 giugno 1982. Cerimonia a Roma con Polizia di Stato.  Il ricordo di APAMRI  con le dichiarazioni di Michele Grillo e Riccardo Di Matteo 

Il 24 giugno 2025 ricorre il 43° anniversario dell’uccisione dell’Agente della Polizia di Stato Antonio Galluzzo, vittima di un violento attacco terroristico dei Nuclei Armati Rivoluzionari (NAR). Oggi, come allora, la sua storia richiama i valori di coraggio, senso del dovere e spirito di servizio che animano le Forze dell’Ordine italiane.

Alle prime luci del mattino, il Questore di Roma, in rappresentanza del Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza Prefetto Vittorio Pisani, ha deposto una corona d’alloro davanti alla lapide collocata presso il Commissariato Sant’Ippolito, dove Antonio Galluzzo prestava servizio. Presenti familiari, colleghi, rappresentanti delle Istituzioni .

L’APAMRI – Associazione Parlamentare di Amicizia con gli Insigniti al Merito della Repubblica Italiana lo ricorda così:.

«Oggi rendiamo onore a un servitore dello Stato che ha pagato con la vita la fedeltà al suo giuramento. Il suo sacrificio è faro di legalità e monito per le nuove generazioni», ha dichiarato il Commendatore Michele Grillo, Segretario Generale di APAMRI.

Il Cavaliere Ufficiale Riccardo Di Matteo, Presidente Nazionale dell’APAMRI, ha sottolineato il legame fra memoria e impegno civico:

«Il terrorismo ha cercato di colpire lo Stato nel cuore, ma l’esempio di Antonio Galluzzo ci ricorda che la Repubblica vive nei suoi servitori e nei cittadini che ne custodiscono i valori. Rinnoviamo la nostra vicinanza alla famiglia e a tutti gli appartenenti alla Polizia di Stato».

Era il 24 giugno 1982 quando gli agenti Antonio Galluzzo e Giuseppe Pillon stavano svolgendo servizio di vigilanza davanti all’abitazione del capo della rappresentanza in Italia dell’OLP. Un commando di quattro terroristi dei NAR li sorprese, disarmandoli e aprendo il fuoco. Entrambi rimasero feriti; Galluzzo morì durante il trasporto in ospedale, mentre Pillon sopravvisse gravemente ferito.

Grazie all’azione rapida della DIGOS di Roma, in meno di una settimana i responsabili furono identificati e arrestati. Gilberto Cavallini e Walter Sordi vennero condannati all’ergastolo nel 1988; Vittorio Spadavecchia e Pierfrancesco Vito ricevettero pene, rispettivamente, di 14 e 10 anni. Una pagina che testimonia l’efficacia investigativa dello Stato anche nei momenti più bui.


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