Elezioni Francia, Le Pen all'attacco: "Desistenze grottesche"

Il padre di Macron: "La sua decisione di sciogliere l'Assemblée Nationale non è scaturita dalle elezioni europee. Me ne aveva parlato due mesi prima".

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Mercoledì 03 Luglio 2024
Roma - 03 lug 2024 (Prima Pagina News)

Il padre di Macron: "La sua decisione di sciogliere l'Assemblée Nationale non è scaturita dalle elezioni europee. Me ne aveva parlato due mesi prima".

Marine Le Pen va all'attacco delle desistenze e delle manovre del Fronte Repubblicano contro il Rassemblement National: "Édouard Philippe - si legge in un post su X -invita a votare comunista. Jean-Luc Mélenchon invita a votare Gérald Darmanin. E Christian Estrosi annuncia che alla guida del gruppo maggioritario, all'Assemblea, farò un colpo di Stato: la classe politica dà di sé stessa un'immagine sempre più grottesca".

Nel frattempo, il Presidente Emmanuel Macron non avrebbe deciso di sciogliere l'Assemblée Nationale in seguito ai risultati delle Elezioni Europee. A rivelarlo, al quotidiano Le Dauphiné Libéré, è stato il padre del Capo dello Stato, Jean-Michel Macron: "La sua decisione di sciogliere l'Assemblée Nationale - ha spiegato - non è scaturita dalle elezioni europee. Me ne aveva parlato due mesi prima. Riteneva, in realtà, che l'Assemblée Nationale fosse diventata ingovernabile".

Ieri è scaduto il termine per presentare le liste elettorali per il ballottaggio, in programma domenica. I candidati che hanno optato per la desistenza contro il Rn sono 218, superiori rispetto alle aspettative. Il Fronte Repubblicano, che per diversi decenni ha visto le forze di sinistra unite per impedire a Jean-Marie e Marine Le Pen di arrivare al potere, si è ricostituito nonostante il caos delle ultime ore e le polemiche relative al campo dei macronisti.

Stando alla maggior parte degli analisti, il percorso del Rn per arrivare alla maggioranza assoluta si è fatto molto più accidentato: le triangolari, che domenica scorsa erano 306, si sono ridotte di un terzo, ed era proprio lì che il Rn doveva prendere altri seggi, da aggiungere ai 39 già aggiudicati. Oltre a questo, ci sono anche i 190 ballottaggi tradizionali. Delle desistenze proclamate, 130 arrivano dal Nuovo Fronte Popolare e 82 dai macroniani di Ensemble.

Ora, le ipotesi sul futuro della Francia sono 4: la prima è che, in ogni caso, il Rn riesca a conquistare la maggioranza assoluta, con Jordan Bardella che, quindi, diventerà premier; la seconda, e più verosimile, è che i lepenisti ottengano la maggioranza relativa, il che vorrebbe dire che sarebbero necessari voti esterni per avere la fiducia dal governo e far approvare la legge finanziaria. I voti potrebbero arrivare dai Républicains, definiti da Marine Le Pen come "compatibili" con un governo guidato dal ventottenne Bardella. "Ci bastano 270 seggi per governare", ha dichiarato la leader dell'ultradestra, che ha immaginato di poter trovare i 20 voti mancanti in Parlamento, ma in merito a questo non ci sono conferme.

La terza ipotesi, invece, è quella appoggiata dal premier uscente, Gabriel Attal: "una maggioranza plurale", vale a dire una specie di coalizione, che comprenda un arco di partiti largo, dai Républicains ai comunisti, escludendo La France Insoumise, incompatibile con Ensemble e Républicains.

L'ultima ipotesi, quella meno probabile, è che si formi un governo guidato da una personalità super partes: si parla di conferire l'incarico a un ex premier, tra Lionel Jospin, Jean-Pierre Raffarin e Bernard Cazeneuve.

La giornata di ieri è stata segnata dal caos e dalle polemiche, specialmente in campo macronista: durante la riunione di governo, Macron e Attal hanno fatto sempre più pressione per convincere i ministri e sottosegretari eletti a desistere nelle circoscrizioni dove sono arrivati al terzo posto, dietro ai candidati del Rn, ma cinque di loro hanno rifiutato. Tra coloro che, invece, hanno preferito ritirarsi, ci sono 5 ministre, dato che sono donne le persone che hanno avviato il Fronte Repubblicano interno a 'Macronlandia'.

Ieri mattina, ai microfoni di France Inter, Le Pen aveva accusato Macron di preparare un "colpo di stato amministrativo" per la nomina dei vertici di polizia e gendarmeria, che vorrebbe annunciare in seguito a quella del Commissario Europeo Thierry Breton, per precedere l'arrivo al governo del Rn. Ieri sera, l'Eliseo ha invitato Le Pen a "mantenere il sangue freddo".

Intanto, Jordan Bardella non ha nascosto la sua spavalderia: "Il vero Fronte Repubblicano siamo noi", quella che è stata formata dall'altra parte è "l'alleanza del disonore", ha detto al quotidiano "Le Figaro", subito dopo l'annuncio delle 218 desistenze. Bardella è sicuro: "Avremo la maggioranza assoluta. La politica va a ondate, quella che sta portando noi è potente".


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