Fili Meridiani a New York: un ponte tra Arbëria e Stati Uniti

New York – Fili Meridiani, l’associazione calabrese che da anni si dedica alla promozione della cultura e delle tradizioni arbëreshe, ha concluso con successo una missione culturale a New York, ospite dell’Albanian American Educators Association (AAEA).

di Pino Nano
Martedì 19 Novembre 2024
Roma - 19 nov 2024 (Prima Pagina News)

New York – Fili Meridiani, l’associazione calabrese che da anni si dedica alla promozione della cultura e delle tradizioni arbëreshe, ha concluso con successo una missione culturale a New York, ospite dell’Albanian American Educators Association (AAEA).

La delegazione, composta da Ettore Bonanno, responsabile delle relazioni internazionali, e dai membri Kerin Fabiano e Alessandro Frontera, ha portato oltreoceano un messaggio di storia, tradizioni e dialogo interculturale. Un impegno costante per la cultura e le comunità arbëreshe. Fili Meridiani – ripete Ettore Bonanno- si distingue per la sua dedizione alla valorizzazione e alla salvaguardia del patrimonio culturale arbëresh, operando instancabilmente per creare connessioni tra le comunità in Italia e all’estero. Questo viaggio ha rappresentato un ulteriore passo avanti nell’impegno dell’associazione di far conoscere l’Arbëria a un pubblico più ampio, promuovendo il dialogo interculturale e costruendo ponti che uniscono le generazioni. Obiettivi ambiziosi e incontri strategici

 

Il viaggio, orientato alla condivisione della cultura arbëreshe e alla creazione di nuove collaborazioni internazionali, ha avuto come obiettivo anche la promozione del turismo in incoming verso l’Arbëria. Tra i momenti più significativi- aggiungono tutti insieme i ragazzi di Fili Meridiani -, spicca l’incontro con S.E. Blerim Reka, console generale del Kosovo a New York, un colloquio che ha aperto nuove prospettive di dialogo culturale e collaborazioni future. La delegazione calabrese ha inoltre avuto il piacere di incontrare i rappresentanti di Vatra, la storica associazione pan-albanese di New York e la direzione del giornale Djelli con il giornalista Sokol Paja. Vatra è la Federata Pan-Albanese d’America fondata nel 1912 per tutelare i diritti degli albanesi negli USA e promuovere la causa albanese a livello internazionale. Oggi è un punto di riferimento culturale e patriottico per la diaspora albanese a New York.

 

Altro incontro di spessore quello con Dino Korça dell’Albania Institute presso la Public Library di New York. L’Albanian Institute di New York è un’organizzazione dedicata alla promozione delle arti, della cultura e dell’educazione albanese. Attraverso programmi pubblici, mostre, servizi digitali e conferenze, l’istituto mira a connettere la comunità con la creatività e il sapere. Questi incontri hanno consolidato le basi per futuri progetti congiunti, rafforzando i legami tra le comunità arbëreshe e albanesi su scala globale.

 

Un evento memorabile al SUNY e riconoscimenti internazionali. La serata al Westchester College SUNY è stata un vero e proprio tributo alla cultura arbëreshe. Il pubblico ha potuto assistere allo spettacolo ARBERESHE, che ha visto protagonisti Enzo Iovine, vincitore del prestigioso Festival della Canzone Arbëresh di San Demetrio Corone, e Ciccio Mazza, artista a tutto tondo. Lo spettacolo ha incluso canti antichi, grandi classici e la nuova produzione musicale, offrendo un viaggio sonoro che ha emozionato e coinvolto tutti i presenti.

 

Uno dei momenti più toccanti della serata è stato la proiezione del video di Giuseppina De Paola, l’ultima cantrice arbëresh di Carfizzi, che eseguiva la vagha di Kustantini i voglith (la leggenda di Costantino il giovane). La sua voce, carica di storia e tradizione, ha commosso il pubblico, portando alla luce la ricchezza della tradizione orale arbëreshe e il valore della memoria culturale.

Particolarmente apprezzata è stata la rappresentazione dei balli a serpentina, eseguita da Kerin Fabiano, Alessandro Frontera, Giovanni Frontera, Ettore Bonanno e Sara Bitonti. Durante l’evento, è stato anche proiettato il documentario COHA – Sguardo d’Oriente in Arbëria, premiato all’International Short Film & Documentary Dardan Fest, un’opera che ha saputo emozionare e coinvolgere il pubblico grazie alla sua capacità di raccontare le radici e le tradizioni arbëreshe.

 

Ma di indimenticabile i ragazzi di Fili meridiano hanno anche una serata con i calabro-americani nel Connecticut.Il viaggio dei ragazzi di Pallagorio ha avuto infatti un ulteriore momento esaltante con la serata organizzata nel Connecticut, dove Fili Meridiani è stata ospite dei calabresi d’America dell’Associazione Figli di Rose e di Experience Calabria, guidata da Luciano Siciliano. Tra i momenti più importanti da ricordare l’incontro con Frank Camillo, sindaco di Greenwich, originario di Rose, in provincia di Cosenza. Questo incontro – sottolinea Ettore Bonanno- ha rafforzato i legami con la comunità calabrese e sottolineato l’importanza delle radici condivise e della loro valorizzazione oltreoceano. L’evento ha celebrato l’identità calabrese attraverso momenti di condivisione culturale, rafforzando il senso di appartenenza tra le comunità italiane negli Stati Uniti.

 

Oltre agli impegni istituzionali e culturali, la delegazione di Fili Meridiani ha avuto l’opportunità di visitare le meraviglie di New York, esplorando i suoi luoghi iconici e vivendo l’atmosfera vibrante della città. Questa esperienza ha permesso ai membri della delegazione di arricchire il loro viaggio con momenti di scoperta e riflessione, assaporando il fascino di una delle città più influenti al mondo.

 

Fili Meridiani ha espresso un sentito ringraziamento a Lucia Martino, presidente dell’Associazione Vorea di Frascineto, per il supporto e il ruolo cruciale avuto nell’organizzazione di questa esperienza. "Un ringraziamento speciale -dicono- va a Lucrezia Lindia, professoressa universitaria e vicepresidente dell’AAEA, senza la quale questo viaggio non sarebbe stato possibile. La sua dedizione e il suo sostegno sono stati fondamentali per rendere realtà questa esperienza di scambio culturale. Grazie a Luciano Siciliano per averci accolto e supportato il tutto il percorso. Un ringraziamento a Lendita HAxhitasim e al prof. Franco Altimari per aver favorito gli incontri a New York".

“Essere qui a New York e nel Connecticut per rappresentare la nostra cultura e raccontare le attività di Fili Meridiani -dice Ettore Bonanno- è stata un’opportunità straordinaria.Abbiamo creato nuovi legami e aperto la strada a future collaborazioni. Vedere l’interesse e l’entusiasmo con cui la nostra cultura è stata accolta ci spinge a continuare con maggiore determinazione. Questa esperienza ci ha ricordato quanto sia fondamentale mantenere vivi i legami con la nostra comunità globale e quanto l’Arbëria sia un tesoro da custodire e condividere con il mondo. Il nostro obiettivo è che ogni incontro sia un passo avanti verso un dialogo che unisca passato, presente e futuro, arricchendo sia noi che coloro che incontriamo.”

Alessandro Frontera commenta: “La nostra presenza a New York ha dimostrato quanto la cultura arbëreshe abbia la capacità di emozionare e ispirare, non solo chi la conosce già, ma anche chi la scopre per la prima volta. Questo viaggio ha rafforzato il nostro impegno a portare avanti la nostra missione e a costruire ponti che uniscono le comunità in tutto il mondo.” Kerin Fabiano aggiunge: “Questi incontri ci hanno fatto sentire parte di una grande famiglia sparsa per il mondo, legata dalle stesse radici e dalla stessa passione per la nostra identità. Portare le nostre tradizioni oltre oceano e ricevere un’accoglienza così calorosa è stata un’esperienza indimenticabile che ci motiva a fare sempre di più per la nostra comunità.”

Con questo viaggio, Fili Meridiani rinnova il suo impegno nel far conoscere l’Arbëria al mondo e nel promuovere il dialogo interculturale. I prossimi obiettivi dell’associazione includono nuovi progetti e iniziative volte a raccontare la storia e le tradizioni arbëreshe, coinvolgendo un pubblico sempre più ampio e internazionale.

 


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