Giornalismo, De Benedetti: "Lascerò il 'Domani' a una Fondazione"

La Fondazione avrà una dote iniziale di 4 milioni di euro, e dovrà portare avanti il progetto editoriale. 

(Prima Pagina News)
Lunedì 15 Settembre 2025
Roma - 15 set 2025 (Prima Pagina News)

La Fondazione avrà una dote iniziale di 4 milioni di euro, e dovrà portare avanti il progetto editoriale. 

Carlo De Benedetti lascerà il quotidiano "Domani" ad una Fondazione, con una dote di 4 milioni di euro. Ad annunciarlo, a Primaonline.it, è lo stesso De Benedetti.

"La mia idea da sempre era che, quando il giornale fosse stato in equilibrio economico, l'avrei passato a una fondazione - dice -. E oggi, cogliendo l'occasione del compleanno dei cinque anni, rispetto quella promessa. Avrei potuto cambiare opinione, visto che il mondo è radicalmente mutato, ma sono rimasto fedele a quell'idea. Lo dissi nel 2020 e lo faccio oggi. È una decisione coerente e mi fa piacere di poterla prendere".

"Se oggi posso mantenere quell'impegno - chiarisce De Benedetti -lo devo al lavoro fatto da Antonio Campo Dall'Orto, dal direttore Emiliano Fittipaldi, dalla redazione e da tutti i responsabili editoriali e commerciali".

Secondo quanto evidenzia Primaonline.it, il bilancio del quotidiano non è ancora in pareggio: le perdite sono di quasi un milione di euro, ma si prevede di azzerarle nel giro di un anno, con la spinta sul digitale (ci sarà una politica mirata di abbonamenti, basata in particolare sulle newsletter verticali) e ad una gestione più diretta dei rapporti con il mondo della comunicazione delle imprese.

"Insieme a Campo Dall'Orto troveremo persone di alto profilo, in sintonia con la vocazione editoriale del giornale: progressiste, indipendenti, riformiste - evidenzia De Benedetti -. La fondazione avrà così una struttura culturale forte. Io non scappo: un giorno morirò, ma questo è un altro discorso. Continuerò a seguire con passione il giornale, anche se non sarà più mio ma della fondazione".

Questa Fondazione riceverà una dote iniziale pari a 4 milioni di euro e dovrà portare avanti il progetto editoriale di De Benedetti. Questa decisione risale al 2020, quando, dopo aver perso la guida del Gruppo Gedi e del quotidiano "La Repubblica", che i figli hanno ceduto a John Elkann, De Benedetti decise, durante la pandemia di Covid-19, di fondare un nuovo giornale.

"Sono nato a Torino dove, dopo l'esilio in Svizzera per sfuggire alle leggi razziali, ho vissuto la stagione straordinaria della ricostruzione. A Torino c'era il mondo del Partito d'Azione, con figure come Galante Garrone e Bobbio, intellettuali che avevano una visione chiara dei diritti. Lì mi sono formato e non ho mai cambiato mentalità in novant'anni di vita. Non ho mai preso la tessera di un partito, nemmeno quando La Malfa mi propose di fare il senatore. Ho coltivato la mia indipendenza e le mie idee di libertà.

Così è nato 'Domani', per non lasciare morire quel filone di indipendenza, internazionalismo e cultura. L'unico quotidiano fondato in Europa durante la pandemia, una voce progressista, non legata a partiti né a interessi personali. I miei interessi erano e restano altrove, quindi non c'è mai stato alcun conflitto. Oggi sono orgoglioso del lavoro giornalistico fatto e di ciò che resta da fare.

Quando sfoglio i grandi quotidiani e vedo che molti temi trattati da 'Domani' non compaiono altrove, sono fiero della scelta che ho fatto e che oggi consegno a una fondazione e alla redazione", racconta De Benedetti.


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