Ex Ilva: dal Cdm ok al decreto per garantire la continuità. Blocchi a Taranto e Genova

Il ministro Urso convoca un incontro il 28 novembre.

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Giovedì 20 Novembre 2025
Roma - 20 nov 2025 (Prima Pagina News)

Il ministro Urso convoca un incontro il 28 novembre.

Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto-legge che prevede misure urgenti volte a garantire la continuità delle attività produttive negli stabilimenti ex-Ilva, tutelare i lavoratori e riconoscere indennizzi al territorio.

Nello specifico, il decreto prevede l'autorizzazione, per Acciaierie d’Italia S.p.A. in amministrazione straordinaria, a usare i 108 milioni residui del finanziamento ponte, fondamentali per garantire la continuità degli impianti, fino al prossimo febbraio, quando si concluderà la gara per trovare l’aggiudicatario.

Gli altri 92 milioni sono già stati destinati al finanziamento degli interventi essenziali sugli altoforni, delle manutenzioni ordinarie e straordinarie, nonché agli investimenti ambientali connessi alla nuova Aia e al Piano di Ripartenza.

Per quanto riguarda i lavoratori, inoltre, saranno stanziati altri 20 milioni per il biennio 2025-2026, permettendo allo Stato di farsi carico dell’integrazione fino al 75% del trattamento di Cgis, fino ad oggi sostenuta soltanto da AdI.

Si interviene anche sul Fondo per gli indennizzi ai proprietari di immobili del quartiere Tamburi di Taranto, per far sì che le somme residue del 2025 possano essere usate per integrare gli indennizzi parziali relativi alle domande presentate l'anno scorso. Infine, AdI riconosce un indennizzo relativo ai contributi per le imprese a forte consumo di energia, specialmente per gli sconti sulle forniture energetiche e per le quote Ets.

E' arrivata al secondo giorno la mobilitazione dei lavoratori dell'ex Ilva di Genova, per protestare contro la possibile chiusura del sito, dopo il piano annunciato dal governo.

I lavoratori hanno passato la notte in strada, poi, questa mattina, si sono riuniti in assemblea davanti alla portineria e hanno formato un corteo nello stabilimento. Quindi, hanno sfilato nella zona dell'aeroporto e hanno raggiunto il blocco permanente all'altezza di Cornigliano.

“Siamo al secondo giorno di sciopero, attendiamo una convocazione per iscritto dalla prefettura – ha spiegato Armando Palombo della Rsu Fiom Cgil -. Quello che chiediamo con questa lotta è che si apra un tavolo per Genova. Se i rotoli arrivano al Nord si fa la latta, si fa lo zincato, si fanno i tubi. Noi non ci vogliamo staccare da Taranto, è contro ogni logica, ma è Taranto che chiude, a meno che non venga ritirato il piano. Andiamo avanti per avere una risposta chiara sul futuro della fabbrica e delle mille persone che ci lavorano”.

Mobilitazione anche a Taranto, dove, dopo le assemblee di questa mattina, è iniziata l'occupazione dello stabilimento da parte di lavoratori e sindacati, che hanno organizzato presidi a oltranza e blocchi stradali. 

Dietro richiesta dei sindacati e degli enti locali, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha convocato per venerdì 28 novembre, alle ore 15.30 a Palazzo Piacentini, un incontro sul futuro degli stabilimenti del Nord Italia dell’ex Ilva, a cui prenderanno parte rappresentanti dei lavoratori e dei territori interessati. La riunione sarà incentrata sui siti di Genova-Cornigliano (Liguria), Novi Ligure e Racconigi (Piemonte), per aggiornare le parti, anche visto il piano di manutenzione degli impianti e di formazione dei lavoratori presentato dai Commissari durante l'ultima riunione a Palazzo Chigi.


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