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In Calabria la mostra “Mediterraneo – Trasparenze tra storie e miti” del Maestro Silvio Vigliaturo dà il via al calendario di eventi promossi dal Premio Carlino d’Argento a Catanzaro. Un evento nell’evento.
In Calabria la mostra “Mediterraneo – Trasparenze tra storie e miti” del Maestro Silvio Vigliaturo dà il via al calendario di eventi promossi dal Premio Carlino d’Argento a Catanzaro. Un evento nell’evento.
“Esporre nella mia terra d’origine – sottolinea il maestro Silvio Vigliaturo- ha un significato profondo: è un ritorno, un abbraccio con le radici, con la memoria dei luoghi che hanno plasmato il mio sguardo e la mia visione”.
L’esposizione delle opere del grande artista calabrese, ormai piemontese di adozione, famosissimo esponente della vetro-fusione, è stata inaugurata proprio in queste ore, presso il Complesso monumentale San Giovanni di Catanzaro.
“Questi miei lavori -racconta il grande artista calabrese- nascono dal dialogo silenzioso con il tempo, un ponte sottile tra lo spazio dell’opera e il mio tempo interiore, tra l’istante che scivola e l’eternità che lo abbraccia. Attraverso di essi, esploro territori sfuggenti, luoghi sospesi dove la spiritualità antica e l’alchimia del fare si fondono, trasformando materia e colore in strumenti di meraviglia e disorientamento. Ogni figura, ogni scheggia di vetro colorato, ogni sovrapposizione di segni – aggiunge Silvio Vigliaturo- custodisce una storia, un pensiero, un mio respiro che si apre lentamente allo sguardo di chi osserva. Così, le opere diventano un corpo vivo”.
Per Silvio Vigliaturo il suo Mediterraneo è “un orizzonte in continuo movimento, popolato da presenze che trascendono il tempo. Qui convivono tracce di antiche civiltà, luci che filtrano tra le pietre e il mare, mescolandosi a storie invisibili”.
Corpi mitologici, volti enigmatici, figure femminili emergono dal vetro come apparizioni sospese tra antico e presente, tra materia e spirito, tra dolore e bellezza. A dare il via agli eventi che condurranno verso la cerimonia di premiazione del Premio Carlino d’Argento, che si terrà il prossimo 21 dicembre, non poteva dunque che essere un’eccellenza calabrese, simbolo del talento e della creatività, un artista apprezzato e amato a livello internazionale.
Silvio Vigliaturo oggi viene considerato tra i massimi esponenti internazionali della vetro-fusione, un artista in grado di trasformare la materia e domare la forza generatrice del fuoco, nei forni della sua bottega artistica, dove Vigliaturo dà vita a sculture fluide, flessuose, lisce e trasparenti, in cui il magistrale uso del colore trova la sua estrema esaltazione.
La mostra “Mediterraneo – Trasparenze tra storie e miti”, visitabile gratuitamente sino al 7 dicembre, dal martedì al sabato, dalle ore 17 alle ore 20, presso il Complesso monumentale San Giovanni, rappresenta senza dubbio un’occasione unica per esplorare il bagaglio di conoscenze e contaminazioni del Maestro Silvio Vigliaturo, alimentato in anni di esperienze e ad ogni latitudine, da New York a Tokyo finno a Sydney.
“Ogni rifrazione – dice Antonella Bongarzone, curatrice della mostra- diventa un racconto, ogni scintillio un bagliore: il vetro stesso si trasforma in scrittura radiante, in segno poetico che unisce antico e contemporaneo, nel simbolo tangibile di una bellezza che si rigenera ogni volta che incontra la luce”.
Silvio Vigliaturo ci prende per mano e ci porta nel cuore del San Giovanni: “Sono queste alcune delle opere che si possono ammirare negli spazi espositivi del San Giovanni”.
“I Generali”, rappresentazione imponente e marziale dei guerrieri dei racconti epici di Omero, nella loro esuberante e variopinta maestosità; le due coppie ancestrali della tradizione ebraico-cristiana, Adamo ed Eva e Abramo e Sara, simbolo dell’essenza stessa del matrimonio come inscindibile legame d’amore; Il grande nido in cui avviene una silenziosa, ma inevitabile, mescolanza di razze e popoli per dare vita a una nuova cultura di insieme; le figure mitiche come Briseide, Elena e Nausicaa che assumono una dimensione sospesa e universale tra fascino e pericolo; Mediterraneo, in cui il fico d’india, capace di radicarsi nei terreni più aridi, simboleggia resistenza e vitalità”.
Ma è proprio questo mare Mediterraneo a ricordargli da dove proviene e a indicargli dove sta andando, come un compagno silenzioso e fantasioso che gli fa strada. Altrettanto entusiasta è Yves Catanzaro, presidente dell’associazione Premio Carlino d’Argento ETS nonché promotore dell’evento: “Organizzare questa mostra -ricorda- non è soltanto un onore, ma una vera responsabilità culturale. Vigliaturo è un artista che ha saputo trasformare il vetro – materia fragile e al tempo stesso resistente, antica e contemporanea – in un linguaggio universale, capace di parlare a ciascuno di noi. Le sue opere sono visioni che attraversano il tempo, dove mito e memoria si fondono con l’attualità, aprendo spazi di riflessione sulla condizione umana, sulle nostre radici e sul nostro futuro”.
Valorizzare le eccellenze calabresi, facendo emergere forze creative e morali che danno senso alla comunità, è questo dunque l’obiettivo di tutti gli eventi che ruotano attorno al Premio Carlino d’Argento. Condiviso anche dal Comune di Catanzaro, rappresentato dall’assessore alla cultura, Donatella Monteverdi, “fiera di sostenere un importante evento espositivo di arte contemporanea negli ampi spazi del principale contenitore culturale del capoluogo di regione, in grado di esaltare lo stile inconfondibile di un maestro d’arte figlio della nostra terra nonché di valorizzare la vocazione autentica di Catanzaro, crocevia di storie e popoli che si affaccia sul Mediterraneo”.
Questa ottava edizione del Premio vede tra gli enti patrocinatori della manifestazione il Comune di Catanzaro, la Provincia di Catanzaro, la Camera di Commercio di Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia, la Camera della moda artigiana calabrese, la Federazione Italiana Tradizioni Popolari e il Lions Club Catanzaro Host, una mega festa corale che ruta questa volta attorno a questo grande artista del vetro colorato, nato ad Acri e stabilitosi da anni in Piemonte, a Chieri, dove oggi pulsa il cuore della sua attività creativa, e fa dunque ritorno nella sua terra natale per impreziosire con la sua arte un luogo simbolo della città capoluigi di Catanzaro come lo è il Complesso San Giovanni. Ne valeva proprio la pena.
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