Green pass, studio Spallanzani finanziato da Speranza: “Tessera verde è inutile”. L’ autogol del ministro
Lo studio dell' istituto è stato divulgato dal quotidiano 'La Verità'.
(Prima Pagina News)
Mercoledì 29 Settembre 2021
Roma - 29 set 2021 (Prima Pagina News)
Lo studio dell' istituto è stato divulgato dal quotidiano 'La Verità'.
Il Green pass è inutile. Lo dichiara senza mezzi termini uno studio sul campo, dell’ Istituto Spallanzani di Roma, finanziato dal dicastero della Salute guidato da Roberto Speranza.

Tutto ciò rappresenta un clamoroso autogol del ministro che aveva evidenziato, più volte, le “magnifiche sorti” e i benefici dell' incostituzionale carta verde che consente, al cittadino che la possiede, di ottenere maggiori servizi rispetto a chi ne è privo.

Il quotidiano ‘La Verità’ riporta i contenuti descritti nel documento, pubblicato pochi giorni fa, intitolato: “ Caratterizzazione virologica e sierologica delle infezioni da Sars-Cov-2 diagnosticate dopo la vaccinazione con mRna Bnt162b2, ovvero Comirnaty di Pfizer-Biontech”.

Gli autori del report sono gli studiosi Francesca Colavita, Silvia Meschi, Cesare Ernesto Maria Gruber e altri 19 tra biologi e virologi dell’Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma.

L’ ex direttore scientifico di tale realtà, Giuseppe Ippolito attuale responsabile del settore della ricerca e dell’ innovazione del ministero della Salute, ne è coautore.

«I nostri dati – si legge nell' elaborato - mostrano che gli individui vaccinati che si infettano dopo la vaccinazione, sebbene rappresentino una piccola percentuale della popolazione vaccinata (0,3% nel nostro contesto), possono portare elevate cariche virali nel tratto respiratorio superiore, anche se infettati molto tempo dopo la seconda dose; cioè quando avrebbe dovuto essere sviluppata l’immunità correlata al vaccino».

Si legge inoltre nell’articolo di Patrizia Floder Retter: «Aabbiamo dimostrato, per la prima volta, che il virus infettivo può essere coltivato da Nps (tamponi nasofaringei, ndr) raccolti da individui vaccinati sia asintomatici che sintomatici; suggerendo che potrebbero essere in grado di trasmettere l’infezione a persone suscettibili e potenzialmente far parte delle catene di trasmissione».

L’ indagine è il risultato di una ricerca su 94 infezioni (47,9% sintomatiche, 52,1% asintomatiche), avvenute nel Lazio nel primo trimestre 2021; dopo la prima o la seconda dose di vaccino Pfizer.

Insomma, il certificato sanitario non serve a sconfiggere il Covid. Parola, da oggi, anche dello stesso ministro della Salute Roberto Speranza.

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