Israele: i parenti degli ostaggi rapiti irrompono nella Knesset
Chiedono interventi urgenti per far tornare i loro parenti a casa. A Khan Younis, l'esercito ha circondato l'ospedale Nasser e sta completando l'isolamento del centro.
(Prima Pagina News)
Lunedì 22 Gennaio 2024
Roma - 22 gen 2024 (Prima Pagina News)
Chiedono interventi urgenti per far tornare i loro parenti a casa. A Khan Younis, l'esercito ha circondato l'ospedale Nasser e sta completando l'isolamento del centro.
Alcuni familiari di ostaggi rapiti da Hamas e portati a Gaza il 7 ottobre scorso hanno fatto irruzione, stamani, nella Commissione Finanze della Knesset, il Parlamento israeliano, chiedendo provvedimenti per il loro rilascio.

Il gruppo è parte della protesta che, da ieri sera, è in corso nelle vicinanze dell'abitazione del premier, Benjamin Netanyahu, accusato di muoversi troppo lentamente per il rilascio degli ostaggi "prima che sia troppo tardi". I manifestanti sono stati allontanati dalla Commissione, che però ha deciso di sospendere i suoi lavori.

Intanto, la tensione non accenna a diminuire nel Sud della Striscia: a Khan Younis: stando a quanto fa sapere la radio militare, l'esercito israeliano (che sta avanzando lentamente verso ovest, in direzione del mare, e verso Rafah a sud), ha circondato l'ospedale Nasser e sta ultimando l'isolamento del centro, oltre ad aver raggiunto l'Università Al-Aqsa.

Le truppe, inoltre, si trovano ad un chilometro dalla zona umanitaria di Moassi, verso il mare, dove al momento ci sono centinaia di migliaia di sfollati.

"Quando troppi morti a Gaza saranno troppi?", ha chiesto l'Alto Rappresentante Europeo per la Politica Estera, Josep Borrell, annunciando che la situazione nella Striscia di Gaza sarà oggetto di discussione durante il Consiglio Esteri di oggi.

"La situazione umanitaria a Gaza non potrebbe essere peggiore, non c'è cibo, medicine e le persone sono sotto le bombe. Alcuni ministri accettano che ci siano troppe vittime civili ma quando troppo è troppo? Oggi parleremo anche di questo", ha detto, al suo arrivo al Consiglio Esteri. "Non è il modo di condurre un'operazione militare, e lo dico nel rispetto delle vittime del 7 ottobre", ha continuato Borrell. "D'ora in poi si deve parlare di soluzione a due stati e non processo di pace, le parole sono importanti", ha proseguito, per poi spiegare: "So che Israele non è d'accordo ma è inaccettabile, come ha detto il segretario generale dell'Onu. Quindi dobbiamo discutere. Qual è la loro soluzione? Cacciare la gente da Gaza? Ucciderli tutti? Israele sta suscitando odio per generazioni". Inoltre, "Hamas è uno degli ostacoli alla soluzione a due stati, ma non il solo. Dobbiamo lavorare con il mondo arabo e discutere fra noi gli approcci per ottenere passi avanti".

Nel frattempo, il partito laburista israeliano, che ha 4 seggi alla Knesset, presenterà una mozione di sfiducia per Netanyahu, la prima dallo scoppio del conflitto, per via "del suo fallimento nel riportare a casa gli ostaggi". E' quanto fa sapere il partito, guidato da Merav Michaeli, secondo cui "il governo non sta prendendo le necessarie decisioni per salvarli e portarli indietro". Ci si attende, proseguono i laburisti, che i partiti di opposizione "sostengano la mozione di sfiducia", anche se è quasi impossibile che questa passi.

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