Italia fuori dagli Europei: era davvero evitabile?

Perdiamo meritatamente due reti a zero contro una Svizzera che ci ha surclassato.

(Prima Pagina News)
Sabato 29 Giugno 2024
Roma - 29 giu 2024 (Prima Pagina News)

Perdiamo meritatamente due reti a zero contro una Svizzera che ci ha surclassato.

La recente eliminazione dell'Italia dagli Europei sotto la guida di Luciano Spalletti ha scosso il panorama calcistico nazionale. Tuttavia, per molti, questo esito era prevedibile. Una squadra improvvisata e composta da giocatori non all'altezza di una competizione europea ha mostrato tutti i limiti di una gestione calcistica che necessita di profonde riflessioni e cambiamenti.

Una squadra senza identità

Dall'inizio del torneo, l'Italia ha mostrato una mancanza di coesione e di identità tattica. Spalletti ha sperimentato diversi moduli senza mai trovare la giusta formula, creando una confusione che si è riflessa nelle prestazioni sul campo. La continua ricerca di un assetto tattico ha impedito alla squadra di trovare una fluidità di gioco, condannandola a prestazioni opache.

Questo passa il convento

Il parco giocatori a disposizione di Spalletti ha lasciato molto a desiderare. Lorenzo Pellegrini non è mai entrato in partita, Gianluca Mancini ha dimostrato di essere più adatto alla Serie B che a una competizione europea di alto livello, e Matteo Darmian ha evidenziato tutti i suoi limiti. A ciò si aggiunge un Federico Chiesa lontano parente del giocatore determinante che ci si aspettava. Si può davvero fare affidamento su Nicolò Fagioli? E Gianluca Scamacca, il cui apporto è stato pressoché nullo, meritava davvero un posto in squadra?

La politica del calcio italiano

Le scelte strategiche della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC), sotto la guida di Gabriele Gravina, hanno avuto un impatto decisivo. La mancanza di una politica volta a ridurre il numero di giocatori stranieri nei club di Serie A ha limitato le opportunità per i giovani talenti italiani di emergere e svilupparsi. Questa carenza di talenti nazionali ha costretto Spalletti a lavorare con un materiale umano non all'altezza delle aspettative.

Mancanza di aggressività

Una delle critiche più aspre alla squadra è stata la mancanza di aggressività e di spirito combattivo. Gli azzurri sono spesso apparsi in ritardo sui palloni, incapaci di imporre il proprio ritmo e la propria superiorità tecnica, anche contro avversari considerati inferiori come la Svizzera. Come ha sottolineato Fabio Capello, non stavamo giocando contro il Brasile. L'atteggiamento remissivo della squadra è stato uno dei fattori determinanti della nostra eliminazione.

 Un futuro da ricostruire

 Questa delusione deve servire come punto di partenza per un profondo rinnovamento. La FIGC deve prendere decisioni coraggiose per valorizzare i talenti italiani e ridurre la dipendenza dai giocatori stranieri nei nostri club. Serve un nuovo corso, una visione a lungo termine che permetta all'Italia di tornare a essere competitiva a livello internazionale.

 Non possiamo sempre "sculare nella vita e soprattutto nel calcio". È tempo di rimboccarsi le maniche e di costruire una nazionale che possa guardare al futuro con speranza e ambizione. La strada è lunga, ma con una gestione oculata e una valorizzazione dei nostri talenti, l'Italia potrà tornare a brillare sui palcoscenici europei e mondiali.


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