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Quando chiedete qualcosa che riguardi la musica a Bangkok, ma anche in tutta la Thailandia, il primo e principale nome che vi viene suggerito è quello di Keith Nolan. Un porto sicuro e uno scudo per i musicisti stranieri ma anche thailandesi, la musica rende tutti simili, senza confini, senza colore della pelle, senza differenze religiose, senza problemi di uguaglianza di genere. Keith Nolan è un pioniere della musica a Bangkok e un araldo della pace e dell'amore.
Keith, originario di Dublino, è approdato in Thailandia nel 2000. Prima di trasferirsi in Thailandia ha trascorso molti anni in Vietnam, dove ha creato musica per spot televisivi, e prima ancora ha esercitato il suo mestiere per 10 anni in Australia. Il suono della sua lingua lascia intuire le sue origini irlandesi ma allo stesso tempo si può affermare che ha avuto molto tempo per entrare in contatto con persone provenienti da ogni angolo del mondo, come in Thailandia, dove serenamente vive e lavora.
L'irlandese Keith Nolan è uno dei musicisti stranieri più conosciuti a Bangkok. Attualmente lo si può trovare facilmente al "29 Music Bar Grill", in Sukhumvit Soi 29, a Bangkok, dove suona pianoforte e tastiere e invita molti musicisti, espatriati e thailandesi, a suonare con lui. Per molto tempo è stato seduto al suo organo elettrico Hammond, cantando classici e blues scritti da lui stesso durante i concerti settimanali della sua band nei bar della città ma anche nel suo studio di casa a scrivere musica per una particolare clientela seleziona a livello internazionale. E se non sta svolgendo questo specifico lavoro, gira video per due programmi televisivi via cavo: "Keith Nolan's Access All Areas", in cui intervista musicisti locali e internazionali a Bangkok, e "Beyond The Lines", che lo vede intervistare gli autori di narrativa noir di Bangkok.
L'amore di Keith per il blues deriva dalla sua infanzia, quando il padre, musicista jazz, gli fece conoscere artisti come il maestro americano Jimmy Smith, che contribuì a rendere popolare l'organo elettrico Hammond B-3 (lo strumento preferito di Keith) e la leggenda irlandese della chitarra blues-rock Rory Gallagher.
Perché nel 2000 ha deciso di trasferirti in Thailandia? Tutti potrebbero dire che l'Irlanda è un bel Paese in cui vivere, oltretutto ti sei trasferito in Thailandia dopo molti anni in Australia e Vietnam, cosa ti ha attratto tanto in Thailandia, soprattutto a Bangkok?
Quando mi sono trasferito dall'Irlanda avevo 21 anni, dopo molti anni dedicati allo studio del pianoforte classico - dato che la musica è sempre stata dominante nella mia famiglia e nella mia vita - ho sentito il desiderio di cercare qualcosa di diverso nella musica e nel mondo. Si sa, alcune persone amano l'avventura e io ho sperimentato tutto questo trasferendomi in Australia, in Vietnam, dove ho suonato dal vivo per molto tempo. Le città del Vietnam, come Ho Chi Minh, non sono così grandi come Bangkok, la vita lì è più semplice, puoi camminare in città e incontrare persone del posto che si stupiscono del colore così bianco della tua pelle, così attraente per loro. A Bangkok tutto è più frenetico, c'è più ingorgo e traffico, ma è anche una città più grande e più ampia è la gamma di opportunità.
A Bangkok hai avviato anche la tua attività di compositore, diversa dalla vita quotidiana di pianista nei pub o in altri luoghi simili in cui sei stato in tutto il mondo
Sì, è stata un'esperienza piuttosto casuale, in realtà. Man mano che registravo in studio e apprendevo tutte le fasi di lavorazione in studio, ho iniziato a testare le mie qualità nella dimensione della composizione musicale. In quel periodo ho iniziato a comporre per clienti molto particolari, ho prodotto jingle di grande successo per spot televisivi e cinematografici in Thailandia, intere campagne pubblicitarie sono accompagnate dalle mie composizioni. In questo modo, ho iniziato - ad esempio - la mia sperimentazione ed elaborazione di composizioni di musica chill out che - passo dopo passo - ha avuto sempre più successo, soprattutto qui a Bangkok, nelle spa, nelle sale massaggi, come musica d'attesa nelle grandi catene alberghiere, per fare degli esempi. Nel mio canale youtube oggi è possibile ascoltare più di 40 ore di musica per meditazione.
Ma il blues non ha mai abbandonato la tua vita musicale, non è vero?
Il blues è un tipo di musica speciale, ha un'anima triste. Spesso alcuni clienti mi chiedono di suonare il blues e io altrettanto spesso dico loro: "Guarda che il Blues è triste, è una musica che mette tristezza!". Lo suono, naturalmente ma bisogna gestirlo con molta delicatezza e riconoscere anche quando è il momento giusto e quando c'è un pubblico che ascolta o il luogo giusto per farlo.
Allo stesso tempo continui anche la tua attività di insegnante?
Sì, continuo a insegnare pianoforte qui a Bangkok. La lunga pausa dovuta alla diffusione del virus Covid ci ha costretti a rimanere in casa e durante questo periodo ho tenuto corsi online. Ora, lentamente, stiamo tornando a un tenore di vita più o meno normale, quindi ho ripreso a insegnare in presenza. Ho molti studenti thailandesi, giovani e giovanissimi, alcuni vengono da Taiwan. Per quanto riguarda gli studenti thailandesi che seguono il mio corso di pianoforte, posso dire che hanno un alto livello di istruzione, parlano bene l'inglese e sono molto preparati. L'esperienza dell'insegnamento mi arricchisce molto, soprattutto dal punto di vista delle relazioni umane.