La danza entra negli archivi di Stato: il lascito di Patrizia Cerroni diventa patrimonio nazionale

Con la donazione del suo archivio audiovisivo, la coreografa e pioniera della danza contemporanea italiana Patrizia Cerroni consegna al Paese una memoria viva di arte, ricerca e movimento.

(Prima Pagina News)
Giovedì 17 Aprile 2025
Roma - 17 apr 2025 (Prima Pagina News)

Con la donazione del suo archivio audiovisivo, la coreografa e pioniera della danza contemporanea italiana Patrizia Cerroni consegna al Paese una memoria viva di arte, ricerca e movimento.

La danza, arte effimera per eccellenza, trova una nuova forma di eternità grazie al gesto generoso e lungimirante di Patrizia Cerroni.

Coreografa, fondatrice della compagnia “I Danzatori Scalzi” e figura di riferimento nel panorama performativo italiano, Cerroni ha donato il suo archivio audiovisivo all’Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi (ICBSA), facendo sì che il suo patrimonio artistico venga ufficialmente riconosciuto come bene culturale nazionale.

 Una decisione che segna un punto di svolta non solo nella conservazione della memoria coreutica, ma anche nel modo in cui le arti del corpo possono dialogare con le istituzioni pubbliche e i processi di archiviazione.

Il fondo raccoglie decenni di lavoro creativo: spettacoli, prove, incontri, interviste e momenti di formazione che testimoniano un’idea di danza come linguaggio trasversale e profondamente umano.

 L’ingresso di questo patrimonio nell’ICBSA – ente del Ministero della Cultura che custodisce oltre un milione di documenti sonori e audiovisivi – rappresenta un importante riconoscimento del valore storico della danza contemporanea.

 In un Paese dove spesso l’arte performativa fatica a trovare spazio nella memoria istituzionale, questa iniziativa assume un forte valore simbolico e pratico: i materiali saranno accessibili a studiosi, studenti, artisti e curiosi, contribuendo a costruire nuove narrazioni sulla storia culturale del nostro tempo.

«Questo archivio – ha dichiarato Cerroni – non è solo una collezione di memorie personali, ma un atto di fiducia nel futuro. Spero che possa ispirare, insegnare, far riflettere».

Un patrimonio vivo, dunque, che non si limita alla semplice conservazione, ma che invita al movimento, alla scoperta, alla trasformazione. La donazione è stata accolta con entusiasmo anche dal mondo accademico e artistico.

Enrica Palmieri, già direttrice dell’Accademia Nazionale di Danza, ha sottolineato l'importanza di una maggiore sinergia tra i centri di formazione e gli archivi statali, affinché la danza non sia più “arte di passaggio”, ma parte integrante della coscienza culturale nazionale.

Con questo gesto, Patrizia Cerroni non solo lascia una traccia indelebile del suo percorso, ma apre una strada nuova per tutta la danza italiana: quella della memoria condivisa, del sapere accessibile, del corpo che resta, anche quando le luci si spengono.


RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Prima Pagina News

Patrizia Cerroni
PPN
Prima Pagina News

APPUNTAMENTI IN AGENDA

SEGUICI SU