Manovra, Giorgetti: "Cedolare su affitti brevi non è questione di vita o di morte"

Il ministro dell'Economia: "Il problema non sono i proprietari, il problema è Airbnb".

(Prima Pagina News)
Lunedì 27 Ottobre 2025
Roma - 27 ott 2025 (Prima Pagina News)

Il ministro dell'Economia: "Il problema non sono i proprietari, il problema è Airbnb".

"Il problema non sono i proprietari, il problema è Airbnb e tutto questo meccanismo che oggettivamente ha distrutto il mercato degli affitti di altro tipo. Dopodiché, ribadisco, non è una questione di vita o di morte". E' quanto ha detto il ministro dell'Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, in riferimento al tema della cedolare secca per gli affitti brevi.

"Qui non c'è nessun intento di punire i proprietari, però bisogna capire se bisogna in qualche modo premiare le locazioni per abitazione oppure le locazioni per i turisti stranieri. Ecco, semplicemente questo", ha evidenziato, spiegando che questa misura, contenuta nella manovra, "non è che sia entrata per distrazione. Io non sono mai distratto. Perché quando curo i soldi di tutti, anche i tuoi, ho il dovere di essere sempre concentrato".

Ma "come ho detto, il Parlamento c'è per migliorare perché io, come ministro dell'Economia, non ho la presunzione di fare tutte le cose giuste", ha concluso Giorgetti.

"Se cresce lo spread, se sale il rating dell'Italia, se le banche hanno potuto approfittare dei 200 miliardi messi a disposizione dal governo Conte per rinegoziare con la garanzia dello Stato prestiti che avevano già erogato, o dei crediti del superbonus, sempre grazie a Giuseppe Conte, è giusto che quelle stesse banche ci diano una mano a continuare in una politica così profittevole. Se su 44 miliardi di profitti nel 2025 ce ne mettono a disposizione circa cinque per aiutare le fasce più deboli della società, credo che possiamo essere soddisfatti noi e che in fin dei conti possano esserlo anche loro". Lo ha detto la premier, Giorgia Meloni, nel nuovo libro di Bruno Vespa "Finimondo", che uscirà il 30 ottobre.

"Non vogliamo tassare la ricchezza prodotta dalle aziende, perché daremmo un segnale sbagliato. Vogliamo un contributo sulla rendita accumulata per condizioni di mercato che la politica del governo ha fortemente contribuito a creare", ha aggiunto, rispondendo all'ad di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina.

"Ho spiegato - ha proseguito la premier - che per mantenere i conti in ordine, occorrono delle risorse e le abbiamo chieste a chi, grazie a questa politica, ha avuto dei grandi benefici".

"Chiederò che sul Piano casa, scoperto sul 2026, parte dei fondi arrivi con gioia e entusiasmo da parte di un sistema" quello bancario "che sta facendo margini notevolissimi". Lo ha dichiarato il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini. "Non c'è nessun accanimento nei confronti delle banche. Mi limito a leggere i bilanci. Negli ultimi tre anni le banche hanno fatto 112 miliardi di euro di utili, spesso una parte di questi investimenti coperti da garanzie dello Stato e, quindi, nel caso che tutto andasse bene si va a utile, nel caso non andasse c'è lo Stato che copre e garantisce", ha ricordato il vicepremier.


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