Medicina di precisione - Malattie reumatologiche: boom di casi in Italia, 5 milioni colpiti—le donne le più vulnerabili

A Bologna il Congresso nazionale dei reumatologi punta su medicina di precisione per migliorare diagnosi e percorsi di cura, con l’80% delle forme croniche che interessano la popolazione femminile.

(Prima Pagina News)
Martedì 28 Ottobre 2025
Roma - 28 ott 2025 (Prima Pagina News)

A Bologna il Congresso nazionale dei reumatologi punta su medicina di precisione per migliorare diagnosi e percorsi di cura, con l’80% delle forme croniche che interessano la popolazione femminile.

Tra i temi più discussi in occasione del 28° Congresso del Collegio Reumatologi Italiani del CReI tenutosi a Bologna recentemente quello dedicato all’Artrite Reumatoide (AR) è stato senza dubbio uno degli argomenti che ha suscitato il maggiore interesse e stimolato il confronto dei vari esperti clinici e ricercatori scientifici, medici presenti al Convegno.

L’Artrite Reumatoide (AR) è una malattia autoimmune che provoca infiammazione di tutte le articolazioni provoca dolore e gonfiore e rigidità articolare che se non trattata può produrre danni permanenti e compromettere la funzionalità articolare e la qualità della vita dei pazienti.

L’Artrite Reumatoide (AR) è causata da un disturbo cronico del sistema immunitario determinato da predisposizioni genetiche, ormoni, fattori epigenetici che possono essere causa di mal funzionamento del sistema immunitario che in condizioni di funzionalità è il sistema attraverso il quale l’organismo attiva i meccanismi di difesa verso gli agenti patogeni.

In corso di malattia da Artrite Reumatoide (AR) il sistema immunitario è perturbato e si attiva erroneamente distruggendo i tessuti delle cellule sane dell’organismo di tali pazienti causando una infiammazione cronica, dolore e danni articolari a causa di una produzione auto-anticorpale che colpisce i tessuti dell’organismo invece di contrastare gli agenti patogeni esterni come batteri e virus.

Nella sessione di apertura del Congresso di Bologna dedicata interamente all’ Artrite Reumatoide (AR) una interessante relazione sui target terapeutici oggi disponibili per il trattamento per l’Artrite Reumatoide (AR) è stata tenuta dal Dott. Dario Camellino di Genova, il quale ha evidenziato come purtroppo i farmaci disponibili tra quelli che appaiono più efficaci (Methotrexate) non sembrano essere capaci di arrestare il processo erosivo della malattia. I farmaci antagonisti del TNF-Alfa (Infliximab) o (Etanercept) che i medici hanno a disposizione come terapia alternativa vengono oggi usati per modificare la risposta biologica dell’organismo con la speranza di ottenere un miglior controllo delle malattie reumatologiche e per comprendere meglio la patogenesi delle stesse.

I risultati più importanti riportati dai lavori scientifici sino ad ora pubblicati e uno scarso numero di pazienti studiati giustificano un modesto ottimismo verso questa nuova classe di farmaci definiti biologici antagonisti TNF-Alfa, nonostante che nelle conclusioni provvisorie e nell’ipotesi preliminari siano stati evidenziati anche i rischi relativi determinati dalla soppressione inibizione del TNF-Alfa che svolgendo un ruolo importante sul sistema immune per la difesa dell’ospite contro le infezioni e contro il cancro possono gravare sulla maggiore incidenza di infezioni opportunistiche, neoplasie, linfomi e nelle malattie cardiovascolari e alterazione metabolica dei pazienti.

La recente scoperta sulla tolleranza immunitaria dei ricercatori insigniti con il premio Nobel per la Medicina e Fisiologia 2025 assegnato a tre ricercatori americani Mary  E. Brunkow e Fred Ramsdell e al giapponese Shimon Sakaguchi per la loro scoperta sui linfociti T Regolatori (T-reg) cellule essenziali per l’equilibrio immunitario che rivelano i meccanismi di come tali cellule possono impedire al sistema immunitario di attaccare i tessuti sani e che possono gettare le basi per nuove terapie contro le malattie autoimmuni e i tumori saranno particolarmente utili in campo reumatologico che gastroenterologico per contrastare le malattie autoimmuni e le Malattie Croniche Non Trasmissibili poiché la scoperta del gene di regolazione FOXP3  delle cellule T regolatorie (T-reg) che sono le guardie di sicurezza del sistema immunitario come ha spiegato Augusto Sannetti Presidente della Società Italiana Educazionale di Medicina di Precisione presente al Congresso di Bologna saranno decisive per capire come funziona il sistema immunitario e perché si sviluppano le malattie autoimmuni.

D’altra parte, ribadisce Augusto Sannetti l’avvento del sequenziamento del DNA e delle sue caratteristiche polimorfiche ha certificato l’unicità irripetibile per singolo individuo (identitario, genetico, e genetico polimorfico) ed essere unici in termini morfo-funzionali rende la compatibilità del nostro sistema immune sempre specificatamente problematica.

Non esistendo una compatibilità assoluta in maniera universale del nostro sistema immune ma solo una tollerabilità con range diversi che si può definire della tolleranza compatibile, poiché le cellule immunitarie sono determinate geneticamente, la somministrazione di sostanze esogene, vaccini, farmaci, sostanze chimiche di sintesi etc. che sono perturbatori e disturbatori endocrini del nostro sistema immune producono una ulteriore infiammazione accelerata che nella maggior parte delle terapie utilizzabili possono non essere adeguate né sicure né funzionali.

Ecco perché la scoperta del fattore di regolazione gene FOXP3 delle cellule T-reg spiega Augusto Sannetti può rappresentare la nuova speranza per protocolli terapeutici per una reale Medicina di Precisione efficace e sicura per controllare le Malattie Autoimmuni non solo reumatologiche ma in tutte le Malattie Infiammatorie Croniche dei vari distretti dell’organismo umano.

Quindi tutti i pazienti fragili o immunocompromessi che affrontano periodicamente trattamenti immuno-regolatori vanno incontro ad un maggior rischio di contrarre infezioni, virosi respiratori influenzali e para influenzali, eventi cardiovascolari e metabolici, disfunzioni e infezioni multiorgano e poiché trattasi di pazienti particolarmente vulnerabili mettono talvolta a rischio la loro stessa vita.

Il Congresso CReI di Bologna ha poi riservato sui temi dedicabili ai pazienti fragili immunocompromessi letture magistrali e sessioni di particolare interesse relativamente agli approcci medici e terapie farmacologiche che il reumatologo dovrebbe conoscere per la migliore difesa della salute di tutti i pazienti di ogni genere ed età a cui può offrire cure efficaci e sicure attraverso diagnosi precoci e predittive (attraverso la moderna diagnostica per immagini e test diagnostici genetici). La tutela del malato può avvenire in maniera significativa attraverso l’insegnamento ed educazione verso una metodologia di Medicina di Precisione che consentendo cure più sicure ed efficaci attraverso approcci che tengono conto delle individualità dei singoli pazienti e di come il sistema immune le cui cellule immunitarie sono determinate geneticamente non possedendo una compatibilità assoluta verso farmaci, vaccini, anticoagulanti, statine, fans, sostanze esogene ma una tollerabilità e tolleranza compatibile differente da individuo a individuo, che soprattutto nei pazienti fragili e immunocompromessi avendo una bassa tollerabilità immunologica può instaurare un Inflammosoma acuto da Esposoma che può rapidamente sfociare in patologie neurodegenerative, dismetaboliche, immunologiche e oncologiche.

La scoperta delle guardie di sicurezza del sistema immunitario determinate dalle cellule T Regolatorie (T-reg) permettono in ambito immunologico-traslazionale di meglio capire e di riconoscere specialmente in alcune condizioni come in età pediatrica, negli anziani, nei pazienti immunocompromessi e pazienti fragili in corso di trattamenti farmacologici multipli la risposta biologica delle cellule immunitarie può stravolgere positivamente il concetto stesso di terapia ed efficacia e di valutazione in acuto a medio e lungo termine della Farmacocinetica (distribuzione, metabolismo, eliminazione, funzione emuntoria ed eliminazione di un farmaco) riconoscendo il funzionamento del sistema immunitario individuale e quale ruolo gioca nei processi dell’infiammazione acuta e cronica, in caso di infezioni, di autoimmunità nelle patologie reumatologiche, nelle patologie neurologiche in ambito cardiometabolico fino all’immunità dei tumori, e quali sono i rischi-benefici dei farmaci in particolare di quelli biologici consentendo al ricercatore di conoscere le concentrazioni di anticorpi antifarmaco e la loro immunogenicità.

Attraverso le nuove scienze omiche della Biologia Molecolare, della Farmacogenomica, Nutrigenomica ed Epigenetica le nuove scoperte sulla tolleranza immunitaria potranno consentire una più diffusa applicazione dell’uso terapeutico di nuovi complessi molecolari definiti biologici agonisti derivanti dalle biomolecole endogene già in uso in Italia che consentono terapie personalizzate in base alle caratteristiche e alle esigenze dei pazienti con vantaggi importanti sia per il paziente stesso sia per la sostenibilità del sistema sanitario nazionale.

Un plauso va quindi al Presidente Luis Severino Martin Martin e ai responsabili scientifici Daniela Marotta e Crescenzio Bentivenga e a tutti gli organizzatori del XXVIII Congresso Nazionale del Collegio Reumatologi Italiani per aver saputo proporre ed offrire attraverso l’incontro di Bologna una esperienza scientifica formativa ed educazionale utile per le condivisioni delle conoscenze cliniche e biotecnologiche in campo reumatologico dalle cui interazioni e correlazioni si potranno sviluppare iniziative scientifiche e competenze per la pratica clinica dei vari specialisti interessati a soluzioni efficaci e applicabili nella quotidianità e di tutela della scienza medica.

Grazie anche alle nuove scoperte degli scienziati premi Nobel per la Medicina 2025 si aprono quindi nuove strade per nuovi trattamenti terapeutici, nuovi studi e nuove collaborazioni scientifiche che possono creare nuovi gruppi di lavoro comuni per nuove progettualità e portare in Italia la ricerca scientifica indipendente a livelli sempre più alti e riconoscibili.

 


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