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L'annuncio e la premiazione dei vincitori, per le diverse sezioni proposte, - si legge in una nota ufficiale del Premio- saranno anticipate da una tavola rotonda sul tema "La Speranza e i suoi volti".
"Mentre nel mondo imperversano guerre in ogni latitudine, con migliaia di vittime accertate, in questa edizione del Premio De Carli vogliamo riflettere sui diversi volti della speranza, per allontanare il rischio della disperazione e cercare spiragli di rinascita anche laddove sembra impossibile che scaturisca - dichiara il Presidente dell'Associazione, il professore Giovanni Tridente. - Per questo ci avvarremo di un teologo esperto in escatologia e di un sociologo studioso della complessità, per concludere con uno sguardo proiettato al prossimo Giubileo del 2025, che Papa Francesco ha voluto dedicare proprio alla speranza".
Infatti, dopo i saluti del prof. Daniel Arasa, decano della Facoltà di Comunicazione della Pontificia Università della Santa Croce, e del Presidente Tridente, moderati da Alessandra Ferraro, giornalista Rai, interverranno il teologo Santiago Sanz, docente di Escatologia presso la Santa Croce e Piero Dominici, docente di sociologia presso l'Università degli Studi di Perugia. Le riflessioni conclusive saranno affidate al Vescovo Rino Fisichella, Pro-Prefetto del Dicastero per l'Evangelizzazione e coordinatore degli eventi del Giubileo 2025.
A seguire, l'annuncio dei vincitori di questa settima edizione e la premiazione dei migliori lavori delle tre sezioni: “Chiesa, guerra e pace"; “Narrare le migrazioni: storie, volti, speranze"; "La funzione delle tradizioni religiose in favore del dialogo, della pace e della libertà", le ultime due bandite in collaborazione con il Comitato “Comunicazione e migranti” e con il Comitato “Giornalismo & Tradizioni religiose”.
I lavori di questa edizione 2023 del Premio De Carli - circa 40 - sono stati valutati da tre qualificate giurie composte, per quanto riguarda la prima sezione, da José María Ballestrer Esquivias, giornalista de El Debate; Lucia Capuzzi, inviata di Avvenire; Paolo Conti, editorialista del Corriere della Sera; Fausto Gasparroni, giornalista dell'ANSA; Massimiliano Padula, docente Università Lateranense; Andrea Picardi, giornalista e manager della comunicazione; Carla Rossi Espagnet, docente Università della Santa Croce; e dalla giornalista Valentina Petrini.
Un premio giornalistico importante perché ogni anno ci ricorda uno dei più grandi cronisti di storia cristiana che la RAI abbia mai avuto. Indimenticabile collega e compagno di lavoro. A Borgo Sant’Angelo, lo consideravano tutti un maestro.
“Amava la chiesa- scrive di lui il giornalista Lucio Brunelli che era anche suo amico personale-, viveva la professione come servizio, da credente, cercando di non essere mai bigotto o clericale. La sua cura dei servizi per il tg era quasi maniacale, passava ore a cercare in archivio l’immagine più appropriata e suggestiva per illustrare i suoi testi. Non dava mai una notizia senza averla verificata mille volte, e le buone fonti in Vaticano non gli mancavano di certo. Non aveva un carattere accomodante, sapeva impuntarsi e litigare per le sue convinzioni: ne sanno qualcosa i dirigenti di Viale Mazzini. Sarebbe inorridito, oggi, di fronte alle derive di certa informazione sguaiata e faziosa, anche cattolica, soprattutto nel web. Lui maestro di garbo e serietà”.