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Dal progetto Tobia alla formazione di operatori sanitari e manager, dalla prevenzione e gestione delle aggressioni agli operatori sanitari all’accoglienza della donna vittima di violenza.
Dal progetto Tobia alla formazione di operatori sanitari e manager, dalla prevenzione e gestione delle aggressioni agli operatori sanitari all’accoglienza della donna vittima di violenza.
Il centro di formazione permanente in sanità della Regione Lazio, istituito e attivo presso l’Istituto nazionale per le malattie infettive “Lazzaro Spallanzani” IRCCS, ha presentato questa mattina la proposta di “Programma formativo regionale” del triennio 2025-2027 nella “Sala Tevere” della sede di via Cristoforo Colombo.
Alla presenza delle direzioni aziendali delle varie ASL e Aziende ospedaliere, dei rappresentanti degli ordini professionali, di Federsanità e della Fiaso, nonché degli Atenei che partecipano con INMI alla realizzazione del percorso di formazione PNRR M6C2.2 per middle management (Sapienza, Tor Vergata, Luiss, Cattolica, Campus Biomedico), la proposta di programma è stata presentata dal Direttore generale dello Spallanzani, Cristina Matranga, e da Chiara Marinacci, direttore UOC Centro di Formazione Permanente in Sanità.
“Oggi è stato presentato un pacchetto di formazione professionale per una serie di figure importanti. Tra queste il futuro direttore sociosanitario grazie a una proposta di legge che abbiamo preparato insieme al presidente Rocca e che presenteremo in giunta nei prossimi giorni. Questa prevede l’istituzione di una quarta figura nelle aziende sanitarie: accanto a direttore generale, sanitario e amministrativo, il direttore sociosanitario che legherà la parte sociale con la sanità per favorire l’integrazione sociosanitaria”, ha affermato Massimiliano Maselli, assessore ai Servizi sociali, alla Disabilità, al Terzo settore e ai Servizi alla Persona della Regione Lazio.
Per il direttore generale dello Spallanzani, Cristina Matranga, "il Centro di formazione permanente in sanità persegue finalità di promozione e sviluppo delle competenze del personale del SSR, sia sanitario che non sanitario. Molti interventi sono stati co-progettati e/o condivisi sia con la Direzione regionale Istruzione, Formazione e Politiche per l’occupazione – diretta da Elisabetta Longo - che con la Direzione regionale Inclusione sociale – diretta da Ornella Guglielmino.
Tra gli interventi proposti, ad esempio, quello dedicato a formare gli operatori per estendere il servizio Tobia - modello di presa in carico delle persone con disabilità complessa già applicato in alcune realtà ospedaliere - ma anche quello dedicato alla formazione di nuovi operatori sociosanitari per rispondere alla sfida della futura carenza di personale infermieristico, legata al crescere del fabbisogno e in ragione del potenziamento della rete dei servizi territoriali.
Tra le iniziative presentate anche percorsi di formazione di figure manageriali come quella del Direttore di Consorzio - ente pubblico autonomo costituito da più Comuni e finalizzato alla gestione dei servizi sociali in modo integrato e coordinato”.
Ad aprire i lavori è stato Andrea Urbani, direttore regionale Salute e Integrazione Sociosanitaria, secondo cui “la formazione è un elemento importante per la crescita della cultura organizzativa. Ho voluto fortemente creare una scuola di formazione in grado di rappresentare la nostra visione del servizio sanitario e l’abbiamo dislocata allo Spallanzani, con cui da subito abbiamo avuto sintonia intellettuale e comunione di intenti.
Il Piano di formazione presentato oggi da un lato cercherà di cogliere dei bisogni importanti, come ad esempio quello delle Infezioni Correlate all’Assistenza che è una pandemia strisciante con l’Italia e il Lazio che hanno numeri superiori rispetto alla media europea. Ma puntiamo anche a formare direttori generali e manager per fare crescere nuove generazioni e una nuova classe dirigente, a cui affidare un servizio sanitario che stiamo risanando e che cerchiamo di rendere più performante. È un Piano condiviso da Spallanzani e dalla Direzione che però deve essere frutto anche del confronto e della condivisione con tutti gli stakeholders presenti”.
Il direttore del Centro di Formazione Permanente in Sanità, Chiara Marinacci, ha spiegato invece che “La proposta comprende iniziative raggruppabili in due ambiti, uno su sfide emergenti di rilevanza sanitaria e l’altro orientato su interventi formativi a forte integrazione socio-sanitaria.
Nel primo ambito si colloca, ad esempio, un percorso di aggiornamento sull’intelligenza artificiale. Tra le proposte formative si è posta grande attenzione anche al contesto dell’emergenza-urgenza con un percorso sugli strumenti e le strategie per far fronte a specifiche situazioni complesse come nel caso della prevenzione e gestione delle aggressioni agli operatori sanitari, della gestione dei pazienti con problemi psichiatrici, dell’accoglienza della donna vittima di violenza”.