Sei sicuro di voler sbloccare questo articolo?
Il titolo della versione argentina di questo “Rapporto sull’Emigrazione Italiana in Argentina” è “Primer informe sobre el turismo de las raíces en Italia” Già pubblicato in italiano e anche in formato e-book in inglese ed in spagnolo,il saggio di Sonia Ferrari e Tiziana Nicotera è stato ora stampato in spagnolo grazie all'iniziativa del COM.IT.ES Mar del Plata e alla collaborazione della casa editrice dell'Università Nazionale di Mar del Plata - EUDEM.
-Professoressa Sonia Ferrari, di cosa parliamo in realtà?
Di una pubblicazione che nasce da una ricerca accademica realizzata attraverso il contributo del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale sul tema del "Turismo delle Radici" all’Università della Calabria.
-Un bel traguardo per l’Università della Calabria?
Le dico subito, il lavoro di ricerca è stato portato avanti da un team internazionale in cui l'Università della Calabria è l'istituzione capofila con me e Tiziana Nicotera. Ma al progetto hanno preso parte anche l'Università di Torino con la prof.ssa Anna Lo Presti per la parte statistica e la Facoltà di Scienze Economiche e Sociali dell'Università Nazionale di Mar del Plata con la prof.ssa Ana María Biasone, responsabile del gruppo interdisciplinare per il focus d’indagine condotto in Argentina.
-Perchè una ricerca sul Turismo delle radici?
Prima di tutto perchè il turismo delle radici ha assunto un'insolita rilevanza a seguito degli eventi che hanno colpito in modo significativo il settore dei viaggi e dell’ospitalità in tutto il mondo durante la pandemia. E poi perchè questo tema è entrato prepotentemente nell'agenda politica dello Stato italiano dal 2018, data in cui sono iniziate le azioni di supporto alle Regioni per favorire lo sviluppo di questa particolare modalità di viaggio verso l’Italia.
-Da dove parte la vostra ricerca?
Lo studio è incentrato sul marketing del turismo delle radici, sull’analisi di motivazioni, aspettative, bisogni, desideri, esperienze e grado di soddisfazione dei viaggiatori rappresentati da emigrati di origine italiana e loro discendenti, con l'obiettivo di evidenziare le strategie e gli strumenti operativi che possono promuovere e sviluppare questa forma di turismo.
-A chi può interessare un lavoro così complesso articolato come il vostro?
Credo a molti soggetti istituzionali diversi.Lo studio condivide informazioni estremamente utili per guidare efficacemente le pubbliche amministrazioni e le aziende del settore nella progettazione e nell'offerta di prodotti rivolti a questo specifico target di mercato dalle caratteristiche differenti dai turisti internazionali.
-E’ vero che il Report è diventato punto di riferimento non solo accademico?
La cosa che ci riempie di orgoglio è che il volume ha rappresentato un'importante base scientifica anche per la presentazione dei progetti inerenti al “Bando delle idee” del MAECI da parte dei numerosi gruppi informali che dovranno, all’indomani degli esiti di valutazione di cui si è in attesa, gestire l’offerta turistica regione per regione per i viaggiatori delle radici, anche in vista del 2024 – anno delle radici italiane.
-Il Report ha già fatto vari giri?
I risultati della ricerca sono stati inizialmente presentati presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, alla presenza del Direttore Generale della Italiani all'Estero e Politiche Migratorie, il Ministro Luigi Maria Vignali e il Responsabile per il Turismo delle radici, il Consigliere d’Ambasciata Giovanni Maria De Vita. Successivamente, il volume è stato illustrato presso l’Università della Calabria a maggio del 2022 in un convegno che ha previsto numerosi relatori, in veste di amministratori pubblici, altre università italiane e operatori del settore, per poi approdare ora in Argentina, riscuotendo molto apprezzamento e consenso.
-A cosa si deve tutta questa attenzione?
Vede, è molto importante preparare i territori italiani all’accoglienza dei viaggiatori interessati a recuperare e riscoprire l’eredità italiana legata alle proprie origini, ma anche rendere gli stessi parte integrante di un progetto come protagonisti. La presentazione a Mar del Plata è la naturale continuazione di ciò che è stato avviato dal gruppo di lavoro attraverso la somministrazione dei questionari di indagine: ringraziare proprio coloro che, rispondendo ai numerosi quesiti, hanno consentito di tracciare le linee guida dell’offerta turistica e condividere con la comunità argentina i risultati della ricerca per un successo compartecipato, rafforzando quel ponte di connessione tra Italia e Argentina.
-Lei non fa che ripetere “Siamo appena all’inizio”, cosa vuol dire?
Che la materia è così vasta, complessa, articolata e soprattutto riguarda il mondo, da non poter pensare diversamente. C’è ancora tanto da fare e soprattutto c’è il futuro da raccontare. Ma per questo vorrei dire grazie, un grazie davvero speciale, a Tiziana Nicotera che di questo lavoro è stata insieme intelligenza anima ombra e macchina organizzativa davvero insostituibile.