Studio: la solitudine cronica può aumentare il rischio di ictus

La solitudine è associata ad una minore aderenza alle terapie e a cattivi stili di vita, e può influenzare condizioni come l'infiammazione cronica e la pressione alta.

(Prima Pagina News)
Martedì 25 Giugno 2024
Roma - 25 giu 2024 (Prima Pagina News)

La solitudine è associata ad una minore aderenza alle terapie e a cattivi stili di vita, e può influenzare condizioni come l'infiammazione cronica e la pressione alta.

La solitudine cronica sperimentata per molti anni in via continuativa può determinare un importante aumento del rischio di ictus negli adulti e negli anziani.

E' quanto emerge da uno studio degli epidemiologi della Harvard T.H. Chan School of Public Health, pubblicato su eClinicalMedicine.

"La solitudine - evidenzia Yenee Soh, autrice principale dello studio - è sempre più considerata un importante problema di salute pubblica. Il nostro studio suggerisce che la solitudine possa svolgere un ruolo importante nell'incidenza dell'ictus, una delle principali cause di disabilità a lungo termine e mortalità a livello mondiale".

Stando a ricerche precedenti, la solitudine può essere associata anche ad un aumento del rischio di malattie del sistema cardiovascolare.

I ricercatori hanno fatto una valutazione dell'associazione tra la solitudine percepita in un dato arco di tempo e l'incidenza di ictus su un campione di partenza di 12.161 persone, dai 50 anni in su.

Dal 2006 al 2008, il livello di solitudine percepita è stato misurato usando una scala nota come "Revised UCLA Loneliness Scale". La valutazione è stata ripetuta dopo 4 anni, dal 2010 al 2012, su una parte del campione (8.936 persone). Quindi, i ricercatori hanno suddiviso i partecipanti in 4 gruppi, in base al punteggio di solitudine registrato nel tempo.

Dai risultati è emerso che c'è una relazione tra la solitudine e l'aumento del rischio di ictus: chi era solo alla prima misurazione, aveva un rischio più elevato del 25% rispetto a coloro che non si trovavano in stato di solitudine. Chi, invece, era solo in entrambi i periodi, aveva un rischio di essere affetto da ictus più alto del 56%, rispetto a chi non era solo nell'intero arco temporale considerato. Dunque, la solitudine ha un impatto sul rischio di un ictus, specialmente a lungo termine.

Per i ricercatori, la solitudine aumenta il rischio di un ictus sia perché è associata ad una minore partecipazione alle terapie che potrebbero essere in corso e a cattivi stili di vita (come alcol, fumo, scarsa qualità del sonno), sia perché potrebbe influenzare condizioni come l'infiammazione cronica o la pressione più alta, che causano danni cardiovascolari, metabolici e immunitari.


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